Rachele's pov:
Quattro giorni.
Quattro giorni che passiamo in questa cella dove non c'è nessuna traccia di igiene.
Quattro giorni in cui siamo segregati nella sporcizia più assoluta, denigrati ai limiti dell'estremo.
Quattro giorni che veniamo trattati come bestie da macello. Sballottati a loro piacimento.
La luce naturale del sole ormai è diventata un miraggio. Una cosa irraggiungibile.
Mi sento a pezzi, non solo fisicamente.
Sono stanca di dover mantenere sempre alta la guardia, per proteggermi da uomini che nel loro vocabolario non hanno la parola umanità, nè tanto meno dignità.
Gabriel è stanco.
Impotente.
Distrutto.E soffre molto per questo.
Si è appassito come un fiore oramai privo della sua vitalità e lucentezza.
Della sua tenacia e della sua forza.Non è più lui.
Non siamo più noi.
Siamo diventati semplici automi che eseguono degli ordini impartiti.
L'uomo- nemico- del tenente non scherzava. Ci ha venduto sul serio ai talebani.
Questi uomini sono spietati. Fanno molta paura.
I loro occhi -di un nero intenso- sono privi di luce, ci sono solo tenebre.
Usano dei modi al quanto discutibili nei nostri confronti, soprattutto nei miei che in quanto donna, perchè non indosso nessun velo. Per loro divento automaticamente una dai facili costumi. Un oggetto senza valore.
E questo è uno dei motivi principali per cui il viso di Gabriel è abbastanza tumefatto.
Cerca sempre di proteggermi, fronteggiando gli uomini in modo arrogante e strafottente, se pur impedito nei movimenti per la lunghezza della catena legata alle nostre caviglie.
E non posso di certo dargli contro per i modi usati. Cerca di adattarsi al loro atteggiamento. Cerca di proteggermi a ogni costo.
Mi sento uno schifo. Vorrei tanto ringraziarlo ma le parole in questo caso non servono a molto.
Ma lui non lo fa per ricevere qualcosa in cambio.
E' guidato dall'istinto. Lo fa per me. Lo fa sempre.
Lo fa quando cercano di toccarmi in posti delicati, mi accarezzano in modo sfrontato o quando mi colpiscono dritto in viso perchè mi rifiuto di soddisfare le loro richieste perverse o semplicemente per difendere Gabriel dalle loro azioni.
Ormai siamo stanchi di continuare a combattere.
Ci crogioliamo nella vana e crudele speranza che i ragazzi vengano a salvarci.
"Forza cazzo, non abbiamo tutta la giornata" il biondo ci richiama staccandoci i bracciali d'acciaio che ci stringono prepotentemente le caviglie per tenerci a 'bada' come dice lui proprio come se fossimo due animali da macello.
"Fate una cosa veloce" esorta "soprattutto tu bambolina" e si gira fulminandomi con occhi minacciosi.
L'uomo ci fa strada camminando davanti a noi mentre io e il corvino mano nella mano li siamo dietro seguendolo in silenzio.
Il bagno in cui ci permette di lavarci e rinfrescarci fa schifo, ma sicuramente è meglio di nulla.
Anche se ci sono residui di non so cosa, mi accontento.
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-In spite of everything- -nonostante tutto-
RomanceDue anime segnate da un destino crudele. Due persone diverse ma profondamente simili. Ci penserà lo stesso destino a farli incontrare. Rachele Wilson, psicologa alle prime armi volata a Baltimora dall'Italia per prestare supporto alla base dell'aere...