Epilogo

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Cara Sofia,
quante cose sono cambiate dalla tua morte.
Quante cose strane ineffabili che non riuscirei a raccontarti perché non troverei le parole giuste per rendere giustizia a tutte le emozioni che hanno attraversato il mio corpo.
Sono passati quasi undici anni dalla tua morte e il vuoto che hai lasciato si è colmato nel tempo ma mai fino in fondo.
Ho cercato di occupare quella sensazione di mancanza in tutti i modi possibili: tra studio e corse contro il tempo penso di essermi finalmente realizzata all'età di ventisette anni.
Da quel giorno ... dopo la mia ennesima crisi qualcosa è cambiato.
Sono diventata una psicologa specializzata in traumi ripercossi sul lavoro sia in ambito penitenziario che militare.
Sono stata trasferita alla base dell'aereonautica militare di Baltimora e ho incontrato un uomo che ha saputo donarmi il sorriso che avevo smarrito.
Il tuo abbandono ci ha sconvolto così tanto che sembrava impossibile ritornare a  respirare gioia nella casa che da sempre è stata il nostro porto sicuro.
Ma nonostante tutto, se non fosse stato per te Sofia che mi hai spronato in un modo tutto tuo a intraprendere questo percorso ad ora non avrei avuto Gabriel nella mia anima e di questo te ne sarò eternamente grata.
Perché mi è entrato dentro.
In silenzio si è preso un posto nel mio cuore, ridandomi mia sorella nelle lacrime e nelle risate che ogni volta mi provoca.
ogni volta che finivamo di amarci carnalmente, restavamo a coccolarci per ore.
Io con la testa posata sul suo petto per sentire i battiti del suo cuore che dopo tempo ha ripreso a battere.
Un muscolo che batte solo per me.
Mi chiedeva di imparare l'italiano e ogni volta finivamo per ridere perché entrambi eravamo incapaci di parlare la lingua dell'altro.
Mi sono sempre chiesta il motivo.
Pensavo che volesse conoscere un po' della mia lingua per sfizio ma mai mi sarei aspettata per chiedere qualcosa di importante a nostro padre.
Mi ha fatto una proposta davvero inusuale.
Ne ha parlato prima con lui e poi mi è stato comunicato che il tenente mi aspettava nello spiazzale in cui eravamo solite giocare.
Mi ha chiesto di essere sua moglie sotto la pioggia.
Non credevo alle mie orecchie.
Se mi guardassi ora sorellina... se guardassi la mia vita ora saresti fiera di me e della donna che sono diventata.
Io che da sempre ho odiato il principe azzurro con il cavallo bianco che salvava la principessa, mi sono ritrovata a scappare via ... lontana dalla realtà con il mio cavaliere oscuro tormentanto dai sensi di colpa a galoppo sul suo destriero di fiducia. Nero come la notte..
Ah Sofia se solo vedessi come il cavaliere oscuro e cattivo sia in realtà un buon amico, un buon ascoltatore ma soprattutto un buon amante.
Sai, Eraclito era solito dire: che un sentimento che arriva dal profondo e non lo puoi impedire... ed è vero.
Spesso crediamo che siamo noi a poter decidere quando in realtà nella maggior parte dei casi è il cuore che in silenzio lo suggerisce.
I nostri cuori si appartenevano ancor prima di conoscerci.
Ne sono certa.
Ti giuro Sofia, avresti dovuto vederlo.
Avresti dovuto vedere Gabriel ad attendermi sull'altare ...
Qualcosa mi dice che sareste andati d'accordo e che lo avresti preso in giro quando nel momento in cui papà ha ceduto la mia mano a lui, una lacrima è sfuggita al suo controllo.
Chi lo avrebbe mai detto... Gabriel emozionato.
Gabriel ... un nome. Una garanzia.
Qualche tempo dopo abbiamo scoperto di attendere un bambino.
In realtà io qualche sospetto già lo avevo ma prima di comunicarglielo volevo esserne sicura.
Gabriel era emozionatissimo.
Pianse tantissimo e riempì di baci Il mio ventre.
L'emozione si intensificò quando durante la prima visita ginecologica, abbiamo scoperto che in realtà dentro di me crescevano due vite.
La mia pancia sarebbe cresciuta a dismisura ma ne fui subito felice.
Sai ora non mi fa più così strano vedere il mio corpo così pieno e formoso.
Ora mi amo.
Mi amo molto.
E il merito è soltanto del mio tenete colonnello che è riuscito a farmi vedere lucidamente la realtà e a valorizzare il mio tatuaggio.
"Sei imperfettamente perfetta per me, questo è l'importante" aveva detto.
È un bravissimo papà. Attento e premuroso.
Mi è stato vicino per tutti i nove mesi, diventando forse un po' troppo apprensivo.
Mi  ha saputo dare forza in ogni momento in cui credevo di non potercela fare.
Abbiamo pianto insieme quando i pianti dei nostri bambini hanno riempito la sala parto e ci siamo baciati scambiandoci una promessa silenziosa che durerà per sempre.
I nostri bambini sono un dono di Dio.
Dono di Dio ...
È il significato di Nathan, il mio bambino.
Lo è stato davvero... un regalo inaspettato e ben voluto.
E con lui anche sua sorella: Sofia.
I nomi ancora non erano stati scelti.
Abbiamo deciso di comune accordo di guardare prima i loro volti per poter scegliere una cosa così importante.
Non so il perché né il come ma quando il primo gemellino è uscito e lo hanno appoggiato sul mio seno, di impulso mi è venuto spontaneo dire un solo nome che ha sorpreso il mio tenente colonnello: Nathan.
Come Nathan Julio Mendoza.
Il padre di Gabriel.
E poi lei.
La mia bambina venuta al mondo in totale tranquillità, a differenza del fratello che mi ha fatto traballare.
Sofia: amore per la conoscenza.
È sempre pronta a scoprire il mondo e soprattutto la reazione del nonno Jhon e del nonno -acquisito- Thomas oppure del suo papà quando tira loro la barba.
E loro ormai rimbambiti rimangono esterrefatti di ciò è la lasciano agire senza controbattere.
Perché non tutto ho ritrovato il modo di sorridere alla vita... e questo lo devo solamente a te.
Se non avessi accettato quella proposta ad ora non avrei conosciuto l'amore.
Il vero amore.
Anche se inizialmente abbiamo avuto delle difficoltà a riconoscerlo, ma infondo come Shakespeare ci insegna :
Il vero amore non sa parlare
E difatti noi lo abbiamo capito gli innumerevoli segnali che ci hai mandato.
Perchè alla fine Sofia io ho voluto tenerti con me senza dirti addio ... perchè questo avrebbe significato per sempre.
Ma ora ci penso ... ci penso da anni ormai.
Finalmente sono riuscita a trovare il coraggio per dirti 'grazie' quando nel tuo modo speciale tu mi hai indicato la via per poter riemergere dall'abisso in cui ero ormai affondata e se ora sono qui assieme all'amore della mia vita sulla spiaggia mentre ci godiamo la vista dei nostri due bambini sperimentare il mondo, lo devo soprattutto a te.
Perchè nonostante tutto Sofia, tu sei e sarai sempre con me, in ogni forma, in ogni dove.
Ti prego veglia su Nathan e Sofia e assieme al papà di Gabriel, non farli mai smarrire la giusta strada.
Ti perdono sorellina per avermi lasciato quel giorno.
E' arrivato però il momento di lasciarti andare.
Ti dico addio con la consapevolezza che un giorno, non so quando, ci rincontreremo e finiremo assieme quella torta lasciata incustodita sul tavolo della cucina.
Ritorneremo ad essere Rachele e Sofia sempre e comunque. Nonostante tutto.

Tua per sempre Rachele.

-In spite of everything-  -nonostante tutto-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora