capitolo 24

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Rachele's pov:

Sento le sue mani percorrermi con enfasi la schiena nuda, creando  dei cerchi concentrici con i suoi grandi palmi caldi.

Sentire le sue labbra sulla pelle sensibile del collo, mi fa affluire il sangue nel mio basso ventre, rendendomi più vulnerabile al suo tocco.

"Gabriel" sussurro il suo nome, continuando a strusciarmi sul cavallo dei suoi pantaloni, da cui posso sentire perfettamente l'irruenza del suo membro mentre spinge per uscire fuori dai pantaloni della divisa e distendersi come tanto desidera.

Con uno sguardo mi interroga sul da farsi cercando un minimo assenso da parte mia per procedere alla sua dolce tortura e quando finalmente sposta il tessuto delle mutande -bianche- di lato per sprofondare le sue forti dita nella mia intimità ormai già umida e pronta per la lieve penetrazione, dopo averlo quasi pregato con lo sguardo, sento un rumore assordante, proveniente dalla mia destra.

Una sveglia ...

Aspetta un secondo ...

Da quando nel ripostiglio dell'infermeria c'è un comodino con sopra la mia sveglia analitica?

Apro gli occhi risvegliandomi nella mia stanza.
Nel mio letto.
Il respiro è ansante.

Ma che cazzo?  Si trattava di un sogno?

Ho sognato Gabriel mentre mi ... oh merda.

SONO COMPLETAMENTE BAGNATA.

Mi passo una mano sul viso assolutamente imbarazzata per la situazione.
E anche incredibilmente eccitata.

Ho bisogno di una doccia fredda.

*****
Ore dopo mi ritrovo con Jamie, Travis e Anthony davanti alla porta della stanza di Gabriel che dopo dieci giorni, sembra essere pronto per essere dimesso.

La sua salute è migliorata lentamente e stando a quanto dicono le infermiere che lo hanno controllato durante i loro turni notturni, non ha più avuto episodi di quel genere.
Almeno non di quel calibro.

Da quanto mi hanno riferito.

Ho cercato di ritrovarmi da sola con lui il meno possibile.

Sono l'ultima ad entrare nella stanza, perchè una crocerossina dall'aspetto stanco mi si avvicina, facendomi appartare ad un angolo assieme a lei.

"Dottoressa Wilson, il tenente colonnello Mendoza non ci ha reso che cose facili" accigliata , la guardo mentre sfila dalla tasca del suo camice color bianco nuvola, un taccuino, su cui sono annotate diverse scritte. "Oltre a chiedere insistentemente che fosse lei a seguirlo durante i giorni della convalescenza, mandando prepotentemente al diavolo ogni mia collega, che cercava di aiutarlo specialmente durante i suoi susseguirsi di attacchi di panico, ahimè collegati da varie crisi dettate da rabbia, ha richiesto di essere dimesso, per poter partecipare alla missione di cui lo stesso tenente assieme a quello della nostra base, ha deciso di rinviare a domani" strappa poi un foglio e me lo porge.

"Preferirei che lei seguisse il suo uomo in questa spedizione e lo spronasse a seguire la terapia che io stessa le ho scritto qui" indica poi alcune scritte con il dito smaltato di un rosa tenue "qui ci sono i nomi dei medicinali che dovrà assumere, le quantità e in particolare i momenti: se prima, dopo o durante i pasti".

"Con tutto il rispetto signorina, ma conoscendo l'uomo nella stanza, dopo ciò che gli è successo, dubito fortemente che mi farà andare con lui" cerco di spiegarle brevemente il carattere di quello scorbutico "è testardo e molto restio sui suoi pensieri quindi non vedo come io potrei-"

"Ci provi comunque, lo metta alle strette se serve" mi interrompe la rossa con gran tranquillità "faccia ben capire che qui c'è in gioco la sua salute". Non ribatto, annuisco e stringendo forte il foglio tra le mani, raggiungo quella testa calda dalle labbra sensazionali.

-In spite of everything-  -nonostante tutto-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora