-In spite of everything- -nonostante tutto-

capitolo 27

Gabriel's pov:

Fare l'amore.

Più comunemente conosciuto come unione sessuale o semplicemente come fare sesso.

Quando usiamo l'espressione "fare l'amore" intendiamo il rapporto fra due persone (non necessariamente di sesso opposto) che si amano in modo totale, esclusivo, un amore ad un tempo erotico e spirituale che cresce nel tempo.

Per fare ciò bisogna instaurare un rapporto ben solido, con diverse colonne portanti come ad esempio: la fiducia reciproca, il rispetto, oltre che per la persona  deve essere anche per la volontà e soprattutto il desiderio che vincola circa la maggior parte dell'atto in sé.

Spesso però questa azione tanto delicata quanto particolare viene presa con superficialità.

Ma quasi nessuno presta attenzione a ciò che viene prima e dopo ... solo durante.

Prima che si proceda verso l'effettiva eroticità dell'atto, bisogna scendere a compromessi con il partner.
Ognuno possiede dei limiti e pertanto vanno rispettati, anche se sul momento la cosa potrebbe risultare difficile.

Fidarsi degli altri può risultare abbastanza difficile.
Ancora di più è concedere il proprio corpo, dandolo alla mercé di un'altra persona.
Soprattutto se si è insicuri.

Quando Rachele ha preso iniziativa e ha iniziato a massaggiarmi il membro attraverso il tessuto del pantalone mimetico quasi venivo.

Ormai lo avevo così duro, che mi doleva all'interno dei boxer neri che indossavo.

Io soffrivo e lei si divertiva a stuzzicarmi.

Pensavo fosse un momento dettato dal coraggio o dall'eccitamento.
Perché parliamoci chiaro: dopo un litigio acceso con una persona qualcosa dentro di noi si sprigiona.

Oltre le varie emozioni contrastanti, nel corpo vanno a sprigionarsi vari ormoni tra cui:

L'adrenalina e la noradrenalina che ci preparano all'azione in situazioni di forte stress, aumentando la concentrazione o in questo caso anche nelle prestazioni personali. Nonchè sessuali.
In fine anche le endorfine che influenzano positivamente i nostri livelli di energia e alleviano la percezione del dolore e ci rendono più vulnerabili.

Quindi possiamo dire che non siamo abbastanza lucidi nel prendere decisioni così importanti.

Per questo ho sentito l'obbligo morale di fermarmi e pregare Rachele di fare lo stesso.

Infondo sono fatto di carne anch'io e so per certo che come tutto il genere maschile sono debole dinanzi a queste situazioni.

Ma evidentemente il suo autocontrollo supera il mio di non so quanto.
Mi ha guardato negli occhi e mi ha chiesto di continuare.

Poi si è fermata e d'un tratto il suo volto si è incupito.
Pensando di aver ragione sul fatto che lei non fosse del tutto pronta, alla fine mi ha dato l'ennesimo colpo di grazia.

 Confessandomi una cosa che non avrei mai creduto, per quanto le mie fantasie sessuali ormai avrebbero vinto l'oscar, fosse possibile.

Perché dopo avermi confessato che fosse vergine, inviolata e mai penetrata da un pene,  penso di aver toccato il paradiso.

Mi ha fatto sentire un bastardo fortunato.

Confessando il suo stato e i suoi dubbi mi sono sentito stranamente lusingato e felice.

Per carità, io penso che la verginità sia una merita cazzata, ma la sola idea di sprofondare nei suoi buchi inesplorati, stretti e caldi non mi farà durare molto. Specialmente se il primo piacere in abito sessuale, senza autoerotismo, lo causerò io.