capitolo 21

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Gabriel's pov:

Vergogna.

Sentimento di colpa o di umiliante mortificazione che si prova per un atto o un comportamento, proprio o altrui. 

Sentirsi come disonesti, sconvenienti, indecenti.

 Generalmente la vergogna, consiste nel senso di impaccio, di timore dovuto a timidezza o ritrosia. 

Ma nel mio caso è semplicemente ripudio verso me stesso.

Fin da piccolino sono sempre stato un bambino estremamente dolce, calmo e paziente con ogni persona che cercava di instaurare un rapporto con me.

Il mio eroe, il mio esempio di vita è sempre stato mio padre, che da buon lavoratore qual era si è sempre sacrificato per farci vivere dignitosamente, senza mai farci mancare nulla. 

Lo idolatravo in tutto e per tutto.

Avevamo un legame indissolubile, che nessuno è mai riuscito a capire.
Volevo renderlo fiero di me, volevo essere degno del suo stesso nome che portavo.

Avevamo molte cose in comune, oltre al sangue, condividevamo il secondo nome 'Julio' ereditato dal nonno, padre di mio padre; uomo altrettanto forte e ricco di valori che al giorno d'oggi sono difficili trovare in chiunque.

Nathan Julio Mendoza rappresentava tutto per me. Fin quando però per colpa di una malattia bastarda, non si è spento davanti ai miei occhi, con una richiesta appesa alle labbra, che tra le lacrime e la sofferenza mi ha implorato di esaudire: prendermi cura della famiglia, la stessa che lui aveva costruito assieme a sua moglie, Esmeralda, con tutto l'amore che entrambi provavano.

E così ho fatto.

"Gabriel, bebé, me muero... (Gabriel, piccolo, io sto morendo) -ammise faticosamente tra un colpo di tosse e l'altro - No quisiera dejarte, pero evidentemente el Señor ha diseñado esto para mí y lo respeto. (non vorrei lasciarvi, ma evidentemente il Signore ha ideato questo per me e lo rispetto)" strinse ancora di più il crocifisso che teneva nella mano poggiata sul lato sinistro del petto. Il lato del cuore.

Tipico suo... Un credente fin dentro al midollo. D'altronde la religione ha sempre fatto parte della sua educazione. E se pur in piccola parte, anche nella mia.

"Quiero que me prometas una cosa, hijo mío. Cuando me haya ido, me gustaría que cuidaras de nuestra familia. ¿Prometes? ¿Prometes cuidar todo lo que pronto dejaré en tus manos? (voglio che tu mi prometta una cosa figlio mio. Quando non ci sarò più vorrei che ti prendessi cura della nostra famiglia. Lo prometti? prometti di prenderti cura di tutto ciò che lascerò presto nelle tue mani?)". Mi disse questo ed io accettai, non potendo di certo infrangere l'ultimo desiderio di un uomo sul letto di morte. Mi pregò afferrando le mie mani.

Peccato però che per cercare di portare a termine la mia promessa, ho dovuto prendere delle decisioni non tanto buone e soprattutto attraversare delle strade abbastanza tortuose.

Ha sempre riposto fiducia in Dio. Una persona, un essere non ben identificabile a cui ha sempre dato tutto sé stesso.

Ha sempre cercato di condurmi in quella direzione. La strada del signore.

Mio padre diceva sempre che per ogni problema mi sarei potuto rivolgere a lui, e che poi a tempo debito mi avrebbe dato un aiuto. 

"Avere Dio nella tua vita ti farà essere felice ogni giorno" diceva ogni domenica prima di andare a messa, ma solo ora a distanza di anni ho capito che si trattava solo di una grande cazzata.

Come può un Dio che predica amore e aiuto reciproco, far accadere queste cose sai suoi 'fedeli'? Come può far capitare cose brutte a persone che non hanno mai commesso cattiverie? A persone senza peccato!

-In spite of everything-  -nonostante tutto-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora