capitolo 2

1.7K 53 52
                                    

Rachele's pov:

"Hai preso tutto tesoro?" domanda per l'ennesima volta quella donna che si fa chiamare mamma, che sembra essere più agitata di me per il lungo viaggio che intraprenderò tra un'ora.

Alla fine ho accettato il posto gentilmente offerto dall'amico del professor Murano.  Segnerà una svolta definitiva per la mia vita.

"Hai preso lo spazzolino? Il dentifricio? E il pacco di mutande in più in cas-"

"Basta Maria! Ha preso tutto e in caso si fosse dimenticata qualcosa, sono sicuro che ce lo verrà a dire" mio padre arriva in mio soccorso bloccando le tipiche domande da mamma, che quest'ultima mi sta ponendo da circa due settimane, quando dopo la cerimonia della laura ho accettato la proposta, dopo che il professore e mamma mi hanno persuaso per tutto il tempo, come se Socrate si fosse reincarnato in loro ed hanno usato l'arte dell'eloquenza, per espormi tutte le bellezze di Baltimora e tutti i benefici che avrei potuto trarre dalla città   convincendomi a partire.

La mamma però non è molto  convinta, infatti sembra ricaricare i polmoni  per continuare il suo assalto, ma papà la prende in contro piede e le dice con un tono, forse anche fin troppo dolce: "avanti Darling, tranquilla." Le posa un bacio sulla fronte e la rinchiude tra le sue braccia possenti -allenate nella ditta di costruzione in cui lavora-. "Se ti farà stare più tranquilla, ti prometto che se mai dovesse richiedere la nostra presenza, noi partiremo seduta stante, ma ora basta perchè le stai mettendo ansia e non va bene,  davvero non c'è nè bisogno".

Ed ecco a voi signori, come John Wilson ha appena zittito quell'uragano di sua moglie conosciuta più comunemente come Maria Della Rosa. E se vi starete chiedendo quale potrebbe essere   la sua arma segreta, beh non esiste, o per meglio dire non può essere toccata con mano, in quanto  è tutto merito di quel nomignolo sdolcinato  che spesso usa -ma che a me fa salire soltanto il diabete- alimentato dal loro amore, che nonostante siano passati più di venticinque anni dal loro fatidico "Si, lo voglio", si fortifica sempre di più.

Sono l'uno la forza dell'altra.

Eppure non faccio altro che osservarli con amore. Vorrei anch'io un giorno trovare un amore corrisposto come il loro. Vorrei anch'io trovare la mia anima gemella con cui condividere ogni momento della mia vita.

********

Il momento più difficile è sicuramente  quello del saluto, soprattutto se tra un abbraccio e l'altro, senti i singhiozzi silenziosi di tuo padre, che cerca di mascherare ogni singola emozione, cercando di mostrarsi forte. 

Lo abbraccio più che posso, promettendo silenziosamente che la sua bambina tornerà presto, ma sono consapevole che pur non trattandosi di un addio definitivo, per i genitori è sempre difficile accettare che i propri figli stanno ormai diventando grandi.

"Vi voglio bene" mormoro con voce rotta, baciando le guance morbide e lisce della mia mamma, leggermene umide per il pianto di qualche istante fa e la tempia rugosa del mio papà, che non perde tempo per stringermi a lui.

"Mi raccomando tesoro, testa alta sempre, fatti rispettare e se qualcuno dovesse mai darti fastidio, non farti problemi  a chiamarmi perchè in un batter d'occhio sarò lì a dare una lezione a chiunque provi ad avvicinarsi con secondi fini e -"

"Ora chi è quello ansioso John?" domanda divertita dall'eminente gelosia di papà, la mamma.

"Non sono geloso Maria, solo che il solo pensiero che la mia bambina dovrà passare i prossimi quattro mesi in una base militare con circa il novantasei per cento di uomini, non mi fa stare tranquillo." sbuffa incrociando le braccia e mettendo su un broncio che mia mamma bacia prontamente.

-In spite of everything-  -nonostante tutto-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora