Rachele's pov:
Odio.
Un sentimento così poco conosciuto e usato superficialmente, eppure così potente.
Odiare qualcosa, qualcuno, implica un atteggiamento di rifiuto o di ostilità verso il bersaglio preso di mira, oppure il costante desiderio di nuocere a qualcuno.
Ancora più profondo è -di certo- l'odio verso se stessi.
Nuocere, fare del male a se stessi. Deludere, auto infliggere punizioni alla propria persona, solo per sentire qualcosa.
Solo per punirsi.
Solo per condannare se stessi.
Non esiste cosa peggiore.
Non ricordo esattamente quando sono diventata la mia miglior nemica, soprattutto se accompagnata da un fottuto specchio che ha causato danni irreparabili al mio equilibrio mentale.
Sono sempre stata ben lontana dalla fisicità di tutte le mie coetanee.
Sono sempre stata quella "un po' troppo in carne", quella di buon appetito. La classica ragazza che veniva giudicata in ogni negozio di vestiario in cui andava, quando osava anche solo avvicinarsi agli scaffali dove erano riposti con attenzione tutti quegli abiti succinti, aderenti, oppure i top dai colori sgargianti e anche gli shorts ...Il mio più grande desiderio quando ero una ragazzina. Il mio più grande incubo ora.
Che poi pensandoci bene, tutti questi problemi sono nati durante la pubertà, quando ho iniziato a prendere consapevolezza del mio corpo, e degli altri che mi giravano attorno. E questo dà manforte al mio pensiero sul periodo infantile.
Che bel periodo l'infanzia. L'ho sempre considerato tale.
I bambini con la loro spensieratezza, la loro ingenuità, la loro bontà.
Per loro non esiste la cattiveria nel mondo. No, per loro esiste solo una realtà dalle mille tonalità di colore.
Se dovessi mai racchiudere questo periodo con una semplice parola, credo proprio che sceglierei : PUREZZA.
Ah piccola Rachele, ma cosa ci è successo?
Ti ho cancellato il sorriso più sincero dal tuo dolce visino, fin quando non siamo morte completamente assieme a Sofia quel dannato tredici novembre.
Lì per terra però, sul gelido pavimento del bagno, piastrellato da mattonelle color tortora, il corpo ancora caldo di Sofia steso a terra, conteneva ancora -se pur in minima quantità- un frammento di vitalità.
Un piccolo frammento di cuore batteva.
Era lei. Era il suo piccolo cuore ormai superstite per solo pochi istanti.
Lei che prima di lasciarci definitivamente ci ha donato il suo ultimo respiro, rendendolo permanente ancora per molto tempo.
Ma guardaci ora.
Per colpa mia lo stiamo sprecando. Per colpa mia la stiamo deludendo.
Scusami Sofia se sta sprecando il tuo piccolo dono.
Scusami piccola Rachele.
Scusami tanto se mi ritrovo nuovamente qui davanti a questo dannato sanitario, mentre cerco di riprendermi dallo sforzo autoimposto, soltanto perchè questa sera ho lasciato vincere la fame, ed ho terminato quel piatto di patatine fritte.
Sono anni ormai che però mi limito solamente a questo.
Ricordo ancora quando nascondevo gelosamente la lametta del temperino all'interno del piccolo mobiletto accanto al mio letto.
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-In spite of everything- -nonostante tutto-
RomanceDue anime segnate da un destino crudele. Due persone diverse ma profondamente simili. Ci penserà lo stesso destino a farli incontrare. Rachele Wilson, psicologa alle prime armi volata a Baltimora dall'Italia per prestare supporto alla base dell'aere...