capitolo 31

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Rachele's pov:

"Giuro che quei coglioni torneranno alla base zoppicando" Gabriel continua a imprecare e rassicurarmi contemporaneamente, posando qualche bacio fugace sulle mie labbra, tra un insulto e l'altro.

È ancora dentro di me.
Siamo ancora uniti carnalmente.

Siamo stati beccati in pieno.

"È stata un'esperienza ... strana" gli accarezzo il volto con dolcezza.

"Mmmm" mugugna imbronciato. "Mi hanno interrotto sul più bello" esce da me lentamente aiutandomi a rimanere in piedi.
"Scusami Rachele ... non sei venuta e ..."

Sento ancora la sua presenza tra le cosce.

"Non fa nulla" bacio le sue labbra alzandomi sulle punte "è stato breve ma intenso" sorrido e appoggio la sua fronte sulla mia attirandolo giù goffamente.

Ci ricomponiamo e subito ritorniamo all'accampamento, dove i cinque ragazzi ci stavano già aspettando.

Jamie delle volte dovrebbe imparare a starsene zitto ed evitare di fare certe battute fuori luogo.

"Allora le lezioni di anatomia naturale sono finite? Di già? Duri poco amico... che peccat-"
Questa è una palese frecciatina al tenente e a me.

Gabriel d'altro canto però non se lo fa ripetere due volte e lo afferra per il colletto.
"Chiudi quella cazzo di bocca, prima che ti stacchi le palle e le dia a Ludmilla per usarle come portachiavi".

So perfettamente che nonostante questi gesti così apparentemente violenti, Gabriel prova un affetto incondizionato verso Jamie.

"Incazzato per la sveltina interrotta?" Jamie da finto coraggioso però continua a provocarlo.

"Vaffanculo stronzo" il colletto viene lasciato e mentre il corvino si dirige dalla parte opposta per raccogliere le sue cose, il castano bofonchia un "Ti voglio bene anch'io amico" con un sorriso a trentadue denti.

******
"Pronti per partire?" Anthony domanda a tutti noi dopo aver chiuso per bene il bagagliaio- con le nostre cose- ed essere entrato nella jeep per accendere il motore.

"Rachele ricorda di indossare il velo" Travis mi porge il pezzo di stoffa chiaro e sorridendo come un ebete ritorna vicino allo sportellone della macchina per rubare un bacio a Thobias, che ricambia il bacio velocemente, stando attenti a non farsi beccare.

Li amo follemente. Sembrano perfetti l'uno per l'altro.

"Aspetti dottoressa, lasci che l'aiuti" una voce forte e apparentemente squillante mi inonda le orecchie.
Una voce che però non ha nulla a che vedere con quella del riccio corvino.

"Adrian perfavore dammi del tu, te l'ho già detto e poi mi fai sentire vecchia" lo rimbecco sorridendo.

"Si lo so" e mi fa l'occhiolino.

Alzo gli occhi al cielo divertita porgendoli il velo che però non viene afferrato dalla sua mano bianca e priva di sforzo, perché il tessuto viene preso quasi bruscamente da una mano olivastra, forte, callosa e soprattutto grande e venosa.

"Da qui faccio io" Gabriel sprona con lo sguardo il biondo affinché si allontani e poco dopo aggiunge riferendosi soltanto a me.
"Sai Albòndiga, spesso le persone ascoltano un proprio superiore, quindi non influenzarle con la tua abitudine di non prestare minimamente attenzione a ciò che ti dico" sorride freddo "bene soldato puoi andare a prendere posto in macchina e avvisa Anthony che guiderò io" conclude infine.

"E la prossima volta che ammicchi in quel modo verso di lei, ti stacco le cornee e me le mangio" lo liquida.

"Perchè devi fare sempre l'antipatico?" chiedo con una nota di fastidio.

-In spite of everything-  -nonostante tutto-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora