Gabriel's pov:
"... come ho potuto lasciarmi andare" dice Rachele affranta.
No polpettina, Non puoi farlo. Non puoi provare qualcosa per me.
Quando mi hanno mandato a chiamare per cercare di placare una rissa tra due donne, non avrei mai pensato di ritrovarmi alle prese con una Rachele al quanto incazzata, quasi selvatica, sopra il corpo di Jhona, che da vera oca si dimenava in modo imbarazzante.
Ed è un soldato delle forze americane. Dio mio.
Questa base non smette mai di stupirmi.
Soldati che non sanno sparare, uomini che non hanno le palle e sono dei viscidi, pervertiti e maiali e soldatesse che fanno le troie con ogni persona munita di uccello che però non sanno affrontare dignitosamente una lite.
"Ha iniziato a far girare delle voci su di te, sostenendo che avete scopato più volte e la dottoressa è voluta intervenire difendendoti" ha detto Anthony come se nulla fosse "che cazzo hai combinato Gabriel?" mi ha poi incolpato dandomi un buffetto sulla spalla destra, molto forte.
Stronzo.
"Non è vero niente, da ciò che esce dalla bocca di quell'oca starnazzante bionda" mi sono difeso subito.
E dopo avermi intimato che se fosse stato altrimenti mi avrebbe castrato mi ha finalmente permesso di arrivare nella sala comune e guardare con i miei occhi la situazione.
Ancora non ci potevo credere.
Portandola fuori poi la mia polpettina ha avuto un mezzo sfogo.
Qualcuno ha fatto girare delle voci riguardanti me e Rachele mentre scopavamo nella foresta e sicuramente l'artefice di ciò è stato sicuramente il coglione che ho volutamente mandato in infermeria.
E forse ho usato delle parole sbagliate per spiegarmi ma non avevo nessuna intenzione di dirle ciò che ha capito lei.
Non l'ho scopata per pietà.
Cazzo la scoperei in ogni istante della giornata. E questa cosa non mi piace per niente.
Non ne ho mai abbastanza del suo corpo, ancora meglio se schiacciato sul mio, dei gemiti emessi all'unisono e soprattutto delle carezze che ricevo durante i baci o il contatto che cerco disperatamente.
Lei è dolcezza pura, anche nel bel mezzo della passione. Con le sue guance che timidamente diventano rosse e la rendono una dea della sensualità.
Che cazzo, riprenditi soldato.
Ora però è immersa nei pensieri e inizia a camminare inoltrandosi oltre il confine della base.
No cazzo. Così non va bene. E' pericoloso.
Cerco di fermarla ma qualcosa mi punge il collo.
Crollo sulle ginocchia guardandola mentre si dimena dalla presa dei due uomini urlando... poi il nulla.
Chiudo gli occhi guardando come ultima cosa il suo viso travolto dalla paura e dalla preoccupazione, la sua voce rompe il silenzio.
Sono impotente.
Mi abbandono al buio.
****
Apro lentamente gli occhi, con gran fatica.
Mi guardo attorno. Sono in una stanza abbastanza sudicia, umida e piena di muffa. C'è puzza di marcio.
Dove cazzo mi trovo?
Cerco di alzarmi, ma la testa mi duole. La caviglia è incatenata ad una catena non molto lunga. La sento fredda stringermi il lembo di pelle. Il suo tintinnio è quasi insopportabile.
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-In spite of everything- -nonostante tutto-
RomansaDue anime segnate da un destino crudele. Due persone diverse ma profondamente simili. Ci penserà lo stesso destino a farli incontrare. Rachele Wilson, psicologa alle prime armi volata a Baltimora dall'Italia per prestare supporto alla base dell'aere...