19.

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La mattina dopo Tiffany si svegliò con un forte mal di testa. Aprì gli occhi e la stanza cominciò a vorticare, mostrandole anche immagini che dovevano essere per forza delle allucinazioni. Duccio era nudo sul suo letto e quello non aveva niente di strano. Ciò che non le tornava era che una delle mani di Duccio era posata pigramente su uno dei grossi seni di Alice, nuda anche lei, come del resto era pure Tif.

In pochi secondi scene confuse della notte precedente si susseguirono nella mente di Tif. Erano venuti via insieme dalla festa di Halloween, avevano assaggiato il rum al cioccolato e rosmarino preparato da Alex. Lei e Alice si erano baciate e poi tutto era precipitato in un infuocato rapporto a tre.

Tif era da sempre stata curiosa di provare un'esperienza del genere ma non con Duccio. Per la prima volta sentiva di volerlo solo per sé e di essere disposta a rinunciare al divertimento di una relazione aperta per fare sul serio.

Quello che era successo con Ali era solo un errore, qualcosa di nuovo che avevano sperimentato, ma era sua intenzione parlare con Duccio per chiedergli di dimenticare tutto e proseguire con la loro relazione, portandola su un piano più serio.

Tif si alzò dal letto, s'infilò il perizoma e il top della sera prima, poi andò in cucina, con passo barcollante, la mente non ancora del tutto lucida. Sentiva la gola secca, aveva bisogno di bere dell'acqua prima di fare qualsiasi altra cosa.

Mentre beveva sentì delle voci provenire dalla camera da letto. Ali e Duccio dovevano essersi svegliati, era arrivato il momento della verità. Finì di bere l'acqua e tornò dagli altri due.

Vide Duccio che accarezzava i capelli di Alice e le mormorava qualcosa, mentre lei lo guardava, confusa e assonnata.

Tif si schiarì la gola per attirare la loro attenzione.

Alice trasalì e si tirò il lenzuolo fin sotto il mento, mentre Duccio non si scompose più di tanto. Sorrise a Tif e si limitò a dire: «Ti unisci a noi per un'altra sessione?»

L'altra scosse la testa, mentre Alice chiese con voce roca cosa fosse successo.

«Esattamente quello che sembra, Ali» le rispose Tif, fulminando con lo sguardo Duccio, che se la rideva sotto i baffi.

L'altra, rossa come un peperone per la vergogna, si coprì anche il volto con il lenzuolo.

«Non preoccuparti, non succederà più e rimarrà solo tra noi» riprese Tif. «Ora per favore puoi lasciarmi un attimo sola con Duccio?» L'altra obbedì nonostante le sommesse proteste del ragazzo che non le tolse per un attimo gli occhi di dosso mentre lasciava cadere il lenzuolo e si infilava in fretta e furia e al contrario l'abito nero dopo averlo raccolto dal pavimento.

«Quanti centimetri di pelle da baciare e leccare» commentò Duccio malizioso, dopo che Ali si fu chiusa la porta alle spalle.

Tif sperava di avere interpretato male quel comportamento, magari era colpa del dopo sbronza. Si sedette sul letto vicino a Duccio e affrontò l'argomento, scostando la mano che voleva infilarlesi sotto il top.

«Per te non è stato solo un caso, desideravi che accadesse e lo rifaresti, non è così?» andò dritta al punto, cercando di ignorare quanto ci stesse male in realtà.

Lui non era per niente scosso, si strinse nelle spalle e si alzò per recuperare i suoi vestiti. «Non ci vedrei niente di male, se si ripresentasse l'occasione. Ci siamo divertiti tutti e tre, come degli adulti che vogliono sperimentare riguardo alla propria sessualità.»

«E di noi cosa mi dici? Perché io ci terrei ad avere una relazione esclusiva con te» affermò Tif, già temendo quale sarebbe stata la risposta, amara da mandare giù.

«Io no. Per quanto mi piaccia scopare con te.» Aveva davvero ridotto tutto a quella parola così volgare e abusata? «E stare in tua compagnia» aggiunse, davanti all'espressione ferita di Tif. «Non voglio una relazione seria. Se a te la cosa non sta bene, meglio chiuderla qui.»

Infilò la testa nella camicia bianca da pirata, recuperò il cappello da capitano, dopodiché uscì, lasciando Tiffany sull'orlo delle lacrime.


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