RUM MATES

15.

Dopo l'episodio con Duccio sul divano, c'era stato un filo d'imbarazzo tra Tif e Alice, ma nulla che non si potesse risolvere con delle scuse, una risata tra amiche e la promessa di fare più attenzione in futuro. Alice del resto era abituata alla volubilità di Tif nei confronti delle relazioni e a volte, durante la sua storia con Amodeo, si era chiesta come fosse possibile lasciare ed essere lasciate con la serenità che ci metteva l'amica. "Il trucco è non legarsi. Se non ci si mette nemmeno insieme non c'è bisogno di scusarsi o dispiacersi quando ci si lascia" le aveva rivelato Tif. Alice era perplessa, però ammetteva dentro di sé che era elettrizzante stare a fantasticare sul nuovo vicino affascinante, senz'avere altro per la testa se non lo sfarfallio allo stomaco e il batticuore che avvertiva ogni volta che lo incrociava per strada.

«Ali, si può sapere a cosa stai pensando?» rimbrottò Tiffany, posando un piattino con del salame dolce fatto con cacao amaro, biscotti e pistacchi – questi ultimi regalati da Duccio, con cui si era incontrata altre volte per delle sessioni bollenti tra e fuori dalle lenzuola. Ogni posto era buono per quei due e Tif si scopriva sempre più spesso a pensare al suo bel pel di carota, sentendo la mancanza delle sue carezze infuocate quanto dei suoi sorrisi. Ok, Ali non era l'unica ad essere tra le nuvole in quel periodo. Perlomeno stavano proseguendo con lo sviluppo dell'attività, il sito preparato da Seb era pronto e quella sera ci sarebbe stata l'inaugurazione dei fratelli Leone, dove avrebbero offerto dei dolcetti preparati dalle ragazze, insieme agli assaggi di liquore.

«Per chi è questo?» domandò Alice tornando al presente e indicando il salame dolce.

Tif sistemava in maniera graziosa i dolci in un piattino solo se veniva un ospite, perché loro assaggiavano tutto direttamente dalle teglie, usando quasi sempre le mani.

«Seb e Paride arrivano un po' prima dell'inaugurazione.»

Alice cercò di controllare il tremore nella voce causato dal sentire nominare Seb. Il ragazzo non le piaceva affatto, ma sarebbe stato strano se lui le avesse detto che dopo quella notte voleva stare con lei. «Capisco. Dovete parlare di questioni legate alla band?»

«Anche. Siamo alla ricerca di un nuovo batterista. Per quello però magari potremmo chiedere a Lorenzo.» Fece una pausa durante la quale prese del succo fresco dal frigorifero. «No, devono mostrarci il sito internet e Paride ha fatto arrivare dei veri e propri biglietti da visita.»

Aveva appena acceso il fuoco sotto la moka per preparare il caffè, quando i ragazzi suonarono al citofono.

Alice andò ad aprire, mentre Tif sistemava dei bicchieri puliti sul tavolo, accanto al salame al cioccolato e al succo. Per fortuna, stando tutti in compagnia, non ci furono momenti d'imbarazzo. Il sito internet realizzato da Seb era una bomba – il ragazzo era un vero genio con il computer – e i biglietti da visita di Paride non erano da meno.

Tiffany ne era così entusiasta che esclamò: «Ragazzi, meritereste entrambi un bacio in bocca!» Seb si limitò a scrutare Alice con gli occhi da cucciolo, mentre Paride rispose a tono, afferrando una mano di Tif, che gesticolava parecchio mentre parlava: «Perché non lo fai, invece di ciarlare e basta?» Sorrideva ma Alice, da osservatrice esterna, capiva cosa stava succedendo tra quei due.

Qualcuno suonò di nuovo al citofono e questa volta fu Tiffany a scattare in piedi e a dirigersi ad aprire, lasciando Paride con un palmo di naso.

Alice era voltata di spalle, ma dall'espressione che fecero i due ragazzi, doveva essere arrivato Duccio e Tiffany non si stava di certo risparmiando nel dargli il benvenuto.

«Ragazzi, assaggiate il salame al cioccolato, è delizioso.»

«Parlando di salame...» cominciò Seb con tono allusivo, ma Paride gli diede una gomitata. «Mangia e stai zitto!» intimò al cugino. L'altro si strinse nelle spalle e prese una fetta di salame dolce, gustandoselo piano. «Lo hai fatto tu, Alice?» chiese, volendo fare un complimento alla ragazza che quel giorno, con una pettinatura raccolta che lasciava ricadere alcune ciocche, era ancora più carina.