«E quindi?»
Tiffany svuotò con aria orgogliosa la borsa della spesa sul tavolo della cucina, e Alice si sporse curiosa.
«Ma che limoni belli grossi!»
«In teoria sono siciliani, senti che profumo, Ali.»
«Meraviglioso. E questo? Basilico?»
«Basilico perenne» precisò Tiffany orgogliosa. Alice annuì con fare ammirato, girando attorno al piccolo tavolo della cucina.
Ci fu un attimo di silenzio mentre in sottofondo si sentiva la radio di Giulio, il loro vicino sordo spaccato.
«Cheesecake limone e basilico» sentenziò Alice con aria solenne, mentre si raccoglieva i lunghi capelli in un'alta coda di cavallo.
Tiffany annuì in segno di approvazione. «Se avanza qualcosa, pensavo a un sorbetto, limone e basilico.»
«Anche.» L'altra le fece i pollici in su.
Ci fu un rumore sommesso di sottofondo, al che Alice prese una sedia e, sedendosi con aria circospetta, si avvicinò a Tiffany per sussurrarle: «Sono quelli nuovi del piano di sotto.»
L'altra inarcò le sopracciglia, sorpresa. «Ma dai, sono arrivati allora.»
«Sì, li ho visti, due tipi con scopa e ramazza, stanno spazzando, li senti?»
«Ma la vetrina è ancora in allestimento, no?» Entrambe buttarono un occhio fuori dalla finestra, ma nel cortile interno non si scorgeva nessuno nella luce del tramonto delle otto di sera, a parte Lina, loro dirimpettaia, che sbatteva la tovaglia oltre il ballatoio, che al notarle affacciate le salutò gentile come al solito.
«Fatto la spesa oggi? Che si cucina?» chiese appoggiandosi alla ringhiera.
«Cheesecake limone e basilico» urlò Alice. «Poi vi portiamo due fette per te e Franco.»
«Grazie! Quando passate vi diamo un vasetto di conserva di susine dell'orto di mia cognata, che ne abbiamo fatta tanta.»
«Sempre gentile, grazie Lina!»
Si ritirò e loro rimasero ad aspettare che si facesse vivo qualcuno, ma alla fine erano solo loro due e l'albero di gelso in mezzo al cortile comune.
«Ma li hai visti?» sibilò Tiffany strizzando gli occhi alla luce.
«Sì beh, insomma.»
«Come che insomma?»
«Quanto sei polemica, ho intravisto due tipi che entravano mentre stendevo i panni, non ho visto bene, mica che mi affaccio come quella pettegola di Rita a farmi i cazzi altrui.»
«Ecco, a proposito, rientriamo prima che esca a fare domande pure a noi. Biscotti digestive ne abbiamo?»
«Oh yes» Alice si mise sull'attenti ed entrambe risero.
«Forza che questa torta non si preparerà da sola!»
Ci fu uno spiacevole trillo di cellulare mentre Tiffany si apprestava ad azionare il frullatore con la crema dentro.
«Ali» sbottò seccata all'amica, che si stava impegnando a dar forma alla base della cheesecake nello stampo in alluminio. «Ti prego, cambia suoneria, non la sopporto proprio.»
«Dev'essere Amodeo» squittì di rimando, pulendosi le mani in fretta e andò saltellando verso la sua borsa.
«Ciao tesoro!»
«Ciao. Come mai ci hai messo tanto?»
«Scusa, stavo cucinando.»
«Cosa ti ho detto sul cucinare?»
Tiffany riuscì a sentire l'urlo arrabbiato dal telefono pure dalla sua postazione, e vide l'amica afflosciarsi pian piano come un soufflé tirato fuori dal forno troppo presto.
«Sì ma era solo perché...»
«Tu hai un problema evidente di obesità, cazzo Alice! Io te lo dico una, due volte, ma poi mi stanco anche io.»
«Tesoro, volevo solo regalarlo come al solito, non ci trovo nulla di male...»
«Va bene. Fai il cazzo che ti pare come sempre, ma quando vorrai il mio consiglio ti mando diretta a... Mmh. Ecco, mi tiri sempre fuori dai gangheri!»
E riattaccò furioso.
Alice, ancora confusa e intristita, si sedette su una sedia e lasciò che due lacrime rotolassero lungo le sue gote rosa e morbide, fissando contrita il cellulare nelle proprie mani.
Tiffany le si avvicinò cauta, e le cinse le spalle con aria solidale.
«Dai che ci si rovina la torta» la esortò infine, pratica.
Alice si asciugò l'ultima lacrima col dorso della mano. «Hai ragione.» Si alzò, accese le luci in cucina e tornò in postazione.
«Certo che il Formaggioso è proprio uno stronzo» commentò Tif secca azionando il frullatore.
Alice sospirò mentre infilava la pirofila in frigo. «Smettila di chiamarlo così.»
«Ma lo è. Un Formaggioso schifoso. Ti avvicini e si sente che lavora in un caseificio a miglia di distanza. Bleah.» Tif rabbrividì. «E poi è sempre incazzato e ti tratta di merda. Giuro, Ali, non so perché ci continui a stare insieme.»
«È solo un tipo molto irruento» mormorò a bassa voce legandosi meglio il grembiule da cucina. «Inoltre, è solo una fase.»
«Che dura da anni.»
«Tif! Non è vero.» Ma non suonò convincente neanche alle proprie orecchie, e per togliersi quella spiacevole sensazione, iniziò a lavare le stoviglie sporche. «Secondo me potremmo fare anche una versione cotta di questa torta, una volta che se ne va via l'afa.»
L'altra annuì convinta. «Ci sta, per ora solo dolci freddi. Ho in mente un dessert al cucchiaio con cioccolato e amaretti che spacca, ho visto oggi una foto su Instagram!»
«Oh, è vero!» Alice tirò fuori il cellulare e si mise a scattare qualche foto.
«Ne carico una ora e un'altra domani a dolce ultimato! Metti la crema in frigo che per la base ci vogliono ancora dieci, quindici minuti.»
Tiffany aprì l'imponente frigo – forse il più grosso pezzo d'arredamento del loro piccolo trilocale – e corse in fretta a lato di Alice. «Carina la foto. Usa però quell'altro filtro.»
«Quale?»
«Questo. Toni più freddi, la crema sembra più invitante così.»
«Sembra fluo!»
«Cacca marziana.» Ed entrambe se la risero di gusto.
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RUM MATES
ChickLit[AUTOCONCLUSIVA] Alice e Tiffany sono due amiche e coinquiline, appassionate di cucina. Insieme si divertono a sperimentare ricette sempre nuove e originali, soprattutto dolci di ogni tipo, sognando un giorno di poter trasformare il loro hobby in un...