Una sera Alice era tornata dal lavoro e aveva trovato Tiffany sprofondata sul divano con il cellulare in mano. Neanche a dirlo, nell'aria aleggiava un fortissimo odore di cannella. No, se Tif avesse saputo che aveva definito tra sé e sé in quel modo quello che per lei era un aroma celestiale, un profumo talmente buono da non poter essere descritto con parole di questo mondo, l'avrebbe strozzata con una sac à poche.
Eppure ormai ci aveva fatto l'abitudine a quell'amore morboso che Tif nutriva nei confronti di quella spezia dal sentore caldo e tipicamente invernale. Persino a quando, in pieno agosto magari, l'amica sentiva un improvviso bisogno di cannella e riempiva la cucina con ricette che ne contenevano in abbondanza.
«Che si dice, Tif?» la salutò, allungando il collo per sbirciare i biscottini a forma di soggetti natalizi disposti su un vassoio appena tirato fuori dal forno appoggiato sul tavolo.
Alice dovette ripetere la sua domanda per ben due volte, prima che l'altra la sentisse e si degnasse di risponderle.
«Hai da fare stasera?» fu la laconica frase di Tif.
«A parte litigare con te per le dosi di cannella?» cercò di scherzare Alice, per distrarre l'altra che sembrava estremamente pensierosa. Che stesse tramando un buffet natalizio a base di cannella, oppure aveva intenzione di rivoluzionare il menù per quello del ventisei dicembre? No, secondo Alice quella volta non c'entrava il lavoro, aveva notato che tra Tif ed Alex non era più come prima, ma lei non osava indagare oltre visto che già una volta le era stato risposto che non c'era niente che non andasse.
O meglio, così le aveva fatto credere Tiffany.
Eppure lei non era tipa da tenere il mistero riguardo alle proprie relazioni.
A meno che non ci fosse qualcos'altro sotto...
«Stavo sentendo Lapo.» Ah, ecco svelato l'arcano!
Beh, se c'era di mezzo Lapo, molto probabilmente c'entrava anche Neri. Al pensiero del ragazzo e del suo volto paffuto e gioviale, Alice perse ogni concentrazione su qualsiasi altro argomento che non fosse la sua cotta.
«Proponeva un'uscita a quattro, questa volta il birrificio artigianale sul mare dovrebbe essere aperto.»
Mare e Neri; Alice fece giusto un cenno di assenso con la testa verso l'amica e corse a prepararsi.
Tiffany osservò l'amica galoppare via, poi riprese a digitare messaggi dal contenuto più o meno spinto indirizzati a Lapo. Lui era un po' goffo nel risponderle, ma l'interesse che provava nei confronti di una ragazza un po' più grande e con maggiore esperienza era innegabile. Tif era determinata: quella sera finalmente avrebbe fatto al sua mossa.
Alla fine era più di un mese che non si godeva una bella scopata. L'ultima volta era stata con Duccio e... Alice.
Ripensò con una stretta al cuore a quell'esperienza, ma l'astinenza e il fatto che ormai si fosse messa l'anima in pace riguardo al bel fruttivendolo dalla folta chioma ramata, fecero sì che la sensazione che provò fosse più un fremito d'eccitazione che altro.
Poi, invece, c'era stato quell'attimo di... cosa? Irruenza? Passione? Sventatezza? Tra lei e Alex era successo qualcosa e forse, anche se all'inizio non avrebbe voluto ammetterlo, lei aveva sperato che ciò portasse ad un seguito. Un seguito consumato in un'atmosfera sensuale e bollente, tra le lenzuola, ma non necessariamente. Del resto lui l'attraeva così tanto che l'avrebbe volentieri fatto suo in qualunque scenario.
Era evidente però che lui non la pensava allo stesso modo: Tiffany non era abbastanza eccitante da spingerlo ad osare di più. Pace, si sarebbe divertita con Lapo, tanto più che pure lui sembrava volersi sollazzare con lei.
Si alzò dal divano, pronta ad andare in camera sua a recuperare il completo più sexy presente nel suo cassetto dell'intimo, ma qualcuno suonò alla porta. Tiffany si precipitò ad aprire, magari era Alex e lei avrebbe avuto l'occasione di sbattergli in faccia che quella sera sarebbe uscita con un ragazzo più carino e più giovane.
Stava diventando assurda, non le piaceva ragionare in quel modo.
Il visitatore era sì uno dei fratelli Leone, ma non quello che aveva in mente Tiffany.
«Ciao Lore! Come va?» lo salutò allegra, facendosi da parte per farlo entrare.
L'altro tirò su col naso. «Un po' raffreddato, mi porto dietro ancora gli strascichi della febbre, non mi è passata del tutto.» Aveva infatti gli occhi un po' lucidi e la punta del naso prominente arrossata.
«Alice è in casa?» domandò e Tif annuì.
«Sarà in camera a prepararsi. Stasera usciamo con due bei fusti.» Ok, Neri non lo avrebbe definito così ma in quel momento sperava solo che Lorenzo riportasse quelle parole al fratello e che quest'ultimo friggesse un po' per la gelosia.
Per un millesimo di secondo il sorriso sul volto di Lorenzo si adombrò quasi impercettibilmente, poi si riallargò di nuovo. «Ok, allora vado da lei.»
«Certo, fa come se fossi a casa tua!» ribatté ironica Tiffany. Sapeva che lui e Alice si divertivano andando a letto insieme, non era né cieca né sorda, ma ancora non aveva inquadrato bene il rapporto che si stava creando tra di loro. Si volevano bene ma, diversamente da Alice che era presissima da Neri, magari Lorenzo stava cominciando a provare qualcosa di più.
*
Alice si stava provando un completino intimo in pizzo color verde bosco, quando sentì la porta della sua camera aprirsi.
«Tif, potresti anche bussare, sai? Mi hai fatto prendere un col...» Alice smise di parlare non appena la testona di Lorenzo fece capolino all'interno.
«Mmm direi che ti dona proprio, ma sono certo che stai benissimo anche senza!» esclamò lui a mo di saluto, raggiungendola con due ampie falcate.
Alice indietreggiò istintivamente e s'infilò la maglia del pigiama che era posata sul letto. «Come mai sei qui?»
Lui si strinse nelle spalle e la osservò di sottecchi mentre lei soppesava due diversi maglioncini. Uno era color pesca, mentre l'altro su una tonalità menta.
«Quello rosa secondo me» affermò Lorenzo, pur non essendo stato interpellato in proposito.
Alice storse il naso e scelse l'altro. «Comunque, se non ti dispiace, possiamo vederci in un altro momento, adesso dovrei finire di prepararmi.»
«Tif mi ha detto che avete un appuntamento. C'entra sempre il cesso a pedali?»
Lei lo guardò senza capire e lui insistette. «Sì, dai, il tizio che lavora con te. È per lui che ti stai sforzando tanto?»
«Ha un nome e mi pare anche di avertelo detto.»
«Eccome! Negli ultimi messaggi non fai altro che parlare di noi. Speravo che potessimo prenderci un po' di tempo solo per noi due.» Lorenzo tentò un contatto, avvicinandosi alla ragazza e sfiorandole una ciocca di capelli color miele, ma lei lo scacciò con un gesto della mano. «Lore, così rischio di fare tardi. Ti chiamo poi, ok?» Gli rivolse un sorriso caloroso, vedendolo troppo serio e fece una battuta: «Servono anche a questo gli amici, no? A raccontarsi le proprie avventure romantiche. E poi so che su di te posso sempre contare per un consiglio.»
«Sì, certo» ribatté Lorenzo e si congedò con un saluto militare, augurandole una buona serata e borbottando qualcosa tra sé. Alice non gli diede troppa retta, colse solo la parola "amici".
Non aveva tempo di stare dietro alle paturnie del minore dei fratelli Leone, doveva fare colpo su Neri!
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RUM MATES
ChickLit[AUTOCONCLUSIVA] Alice e Tiffany sono due amiche e coinquiline, appassionate di cucina. Insieme si divertono a sperimentare ricette sempre nuove e originali, soprattutto dolci di ogni tipo, sognando un giorno di poter trasformare il loro hobby in un...