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«Avete presto tutto, possiamo partire?» chiese Lorenzo dal posto del guidatore.

Un coro di assensi pervase l'abitacolo del furgoncino nero marchiato "Distilleria Leone" su cui avrebbero viaggiato. Il minore dei fratelli aveva insistito per guidare perché soffriva molto il mal d'auto. Siccome guidava con il sedile tirato indietro al massimo, l'unica a stare nel sedile posteriore al suo era Tiffany. Sempre per motivi puramente logistici Alice sedeva davanti accanto a Lorenzo e Alex dietro con Tiffany.

«Quindi, se siamo tutti a posto e nessuno ha bisogno di andare in bagno...»

«Metti in moto, Lore, o arriveremo che la fiera è già finita» lo interruppe Alex con tono spiccio e l'altro eseguì.

Durante il viaggio, Alice e Lorenzo chiacchierarono del più e del meno. Lei cercava di distrarsi dalla miriade di pensieri sconci che non riusciva a evitare di fare su Alex, dopo il sogno spinto che l'aveva lasciata sconvolta e imbarazzata. Adesso era ancora più impacciata nei rapporti con il maggiore dei Leone, come se non lo fosse già stata abbastanza!

Sul sedile posteriore, invece, Tiffany teneva tra le mani un bloc-notes su cui aveva annotato ricette e procedimenti. Un foglio volante uscì e svolazzò via, perché Tif aveva preso a sfogliare le pagine con più foga, alla ricerca di una determinata ricetta che voleva rivedere. Il pezzo di carta finì sulla coscia di Alex e lei allungò la mano per riprenderlo. Invece di sfiorare la superficie liscia del foglio, le dita di Tif si scontrarono con quelle di Alex e ciò la portò a sollevare gli occhi e a incontrare lo sguardo scuro di lui.

«Sempre al lavoro, eh?» le chiese, accennando un sorriso. Lei ritrasse la mano e annuì.

«C'è qualcosa che non mi convince qui...» borbottò lei riportando l'attenzione sul bloc-notes e riprendendo a sfogliare.

«Rilassati, il menù che abbiamo stabilito è perfetto così com'è» la rincuorò Alex. «Non è vero, Alice?» cercò sostegno sul sedile anteriore.

«Ehm... sì» si limitò a rispondere Ali, sentendosi avvampare. Per fortuna Lorenzo era concentrato sull'immissione in autostrada, altrimenti le avrebbe rivolto di sicuro un sorrisino di scherno. La cotta di Alice era evidente a tutti, forse anche allo stesso Alex...

«Davvero, Tif, non sbatterti troppo, ci aspetta già una settimana intensa» convenne Lorenzo senza staccare gli occhi dalla strada.

Lei sbuffò. «Sì, ma... insomma.» Continuava a sfogliare. «Voglio che sia tutto perfetto.»

Alex le tolse il bloc-notes dalle mani. «Sarà tutto perfetto» affermò, strizzandole l'occhio.

«Ok, ma fammi ricontrollare lo stesso una cosa» insistette Tif, che non era affatto convinta.

Lui allora s'infilò il bloc-notes sotto la giacca e se l'abbottonò. «Ho detto basta. Rilassati per il resto del viaggio.» Il tono di Alessandro si fece autoritario.

«Non credere che abbia paura di infilarti le mani sotto i vestiti pur di recuperare il mio prezioso bloc-notes!» esclamò Tiffany e si allungò verso di lui.

«'Sto coglione!» imprecò nello stesso momento Lorenzo, a cui uno su una Mini grigia aveva appena tagliato la strada. Sterzò bruscamente e Tiffany, che si era dimenticata di mettere la cintura di sicurezza, volò addosso ad Alex.

«Tutto bene?» le chiese lui, che nell'urto le aveva inavvertitamente posato una mano sul fondoschiena per trattenerla.

«No! Mi sono spaventata tanto...» piagnucolò lei, affondando il viso contro il petto muscoloso di lui.

«Su, non è successo nulla.» Lui si accorse della mano sul fondoschiena e la scostò, carezzandole poi piano la chioma ricciuta.

Lei mormorò qualcosa di incomprensibile e gli cinse la vita con le braccia, lasciandolo senza parole.

«Preso!» esclamò poi Tiffany, tornando al suo posto e stringendo il bloc-notes tra le mani, un'espressione trionfante sul volto.

Lui la fulminò con lo sguardo e lei lo punzecchiò: «Che c'è, ci sei rimasto male? Non potevamo di certo dare spettacolo con tuo fratello in macchina, no?»

«Mettiti la cintura» le intimò lui.

«Non la sopporto, mi strozza!» Data l'altezza ridotta della ragazza, la cintura le arrivava proprio all'altezza del collo, ma usare un rialzo come quello dei bambini piccoli era fuori discussione.

«Mettila!» ripeté Alex e, dato che lei ancora esitava, si sporse e gliela mise lui stesso, chinandosi su di lei.

«Hai proprio un buon odore, sai?» gli sussurrò Tif, quando i loro volti furono vicini per un istante, poi tornò alle sue ricette, come se nulla fosse.

*

Per passare il tempo, Lorenzo mise un po' di musica alla radio, ma dopo un po' la linea prese ad andare e venire, e non tollerando molto l'andazzo, decretò alla sua copilota: «Queste stazioni radio fanno abbastanza pena. Ali, tu non avevo mica Spotify Premium?»

«Oh? Sì, sì, lo metto?»

«Ottimo!» approvarono Tiffany e Alex in coro dai sedili posteriori.

«Mi devo connettere al Bluetooth?»

«Sì, brava.»

«Sarà Peugeot0000?»

«Cosa? Ma che nome è?»

«Sì, sì è quello, connettiti che qui abbiamo bisogno di un dj.»

«Devo cambiare il nome a questa macchina, tipo Terminator o Godzilla...»

«Lore, piantala! Vai pure Ali.»

«Oh! Ecco mi sono connessa...»

"...sarò lo scoop del secolo, un nuovo re sarò!"

Alice era diventata bordò mentre cercava un modo per spegnere la radio, il cellulare e Spotify assieme, balbettando: «Non so come mai, ecco... io mica, eh...»

«No, no ferma! Adoro le canzoni del Re Leone.» Lorenzo la bloccò posandole una manona sul cellulare, e poi guardando nello specchietto retrovisore cercò il fratello. «Da piccoli giocavamo a fare i leoni, ricordi?»

Alex sorrise, nostalgico. «Ma certo.»

«Io ero l'avvenente Scar che uccideva lo stupido Mufasa.»

Le ragazze risero mentre il maggiore faceva una smorfia. «Se è per questo, facevo sia Mufasa che Simba, ma poi tu mi uccidevi comunque.»

«Ma non è così la storia!»

«E che cosa me ne fregava, Scar c'aveva charme, e un esercito di iene incazzose a seguito. Non poteva che finire così... Oh, oh, metti "Sarò re".»

«Me l'avevi fatta imparare a memoria, ai tempi.»

«Ora testeremo se l'inutile Simba si ricorda le parole.»

E tutti e quattro fecero il viaggio a cantando a squarciagola canzoni Disney e sigle di anime della playlist.

Quando arrivarono in prima serata a Rho Fiera a scaricare le prime cose per l'allestimento degli stand erano tutti un po' afoni e stanchi, e Tiffany dichiarò di non voler far tardi per riposarsi bene per arrivare carica l'indomani. Tutti si ritrovarono d'accordo con lei, così si sbrigarono a scaricare i vari scatoloni nel padiglione che avevano già anticipato via mail pochi giorni prima.

Alex aveva affittato un appartamento lì nelle vicinanze, prenotando su Air B'n B. Vi approdarono ben felici. All'ultimo piano di una palazzina, il trilocale era ampio ed arredato in maniera semplice ma confortevole.

Ci fu un "Oh" di stupore corale quando, aprendo il bagno scoprirono un'enorme vasca idromassaggio con tanto di sali da bagno che occhieggiavano invitanti in graziosi sacchettini a bordo vasca, e Alice si appuntò mentalmente di farci conoscenza diretta magari pure l'indomani sera.

Si divisero le stanze da letto e si augurarono la buonanotte, Tif e Ali in un'ampia stanza con letto matrimoniale di un colore lilla, ed i fratelli in una stanza più piccola ma non meno bella, con un letto in ferro battuto.

«Non fate le cosacce» li salutò Tiffany ad alta voce mentre l'amica soffocava una risata.


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