Capitolo 35

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T/N POV'S

28  DICEMBRE 2021

La mia giornata lavorativa si stava rivelando migliore del previsto. C'era poco lavoro e io avevo già concluso la maggioranza delle procedure operative.
Che bello avere queste giornate di pace e tranquillità.
Ne avevo approfittato per riordinare un po' la casa e nel mentre mi arriva una chiamata da Ariana.

"Ariiii ciaoo!"

"Ciaooo T/N, come stai?"

"In questo momento in piedi a pulire il bagno." - Ci mettiamo a ridere e poi riprendo a parlare. - "Ne sto approfittando, perché c'è questa calma apparente. Come stanno andando le tue ferie?"

"Molto bene! Più che altro dovevo andare a Big Bear Lake a sciare in montagna, ma alla fine non andiamo più perché mio fratello è stato male. Una cosa doveva fare nella vita e non la fa nemmeno decentemente."

"Ma che peccato!"

"Vabbè non fa niente... gliela farò pesare quel tanto che basta per i prossimi due mesi."

"Fai bene! Io perché ho in programma di andare a Seattle, altrimenti mi sarebbe piaciuto andare da qualche parte in montagna. Non a sciare, perché ci tengo alle mie gambe, però mi piacerebbe andare in Colorado. Sono stata un anno ad Aspen con i miei amici e ci ho quasi rimesso la caviglia."

"Nemmeno a me piace sciare, però mi piace passeggiare. Soprattutto, mi piace mangiare."

"Sì beh, quello pure a me..." - Ariana era decisamente la mia collega preferita. Era l'unica di cui potevo fidarmi e a cui potevo raccontare tutto senza che lo andasse a raccontare a mezzo mondo. Avevamo un bel rapporto io e lei e infatti quando potevamo uscivamo insieme a mangiare. - "Ma ho sentito degli scoop ed è mio dovere raccontarteli."

"Io sono tutta orecchie!" - Mi metto a ridere e Ariana inizia a raccontarmi tutte le cose. Mi ha raccontato di come Lily, la mia responsabile, cerca di seminare zizzanie e di come ha preso in antipatia alcuni colleghi tra cui proprio Ariana. - "Ma può permettersi di odiare qualcuno? Come responsabile dovrebbe essere imparziale e non giudicare nessuno."

"Dovrebbe essere imparziale, ma purtroppo funziona che ha chi le fa da spia e gli lecca il culo!"

"Lo so Ari che tu mi spingi a chiedere di ritornare in ufficio, ma io sto bene a casa. Io non sono nelle sue grazie ed è per questo che se tornassi in ufficio, troverebbe cento modi diversi per demolirmi."

"Se ti dà fastidio, ci sono sempre Fabian e Martin. Alla fine lei non comanda un bel niente... Io le sto sulle scatole, perché le rispondo a tono, ma sai quante me ne dice dietro?"

"Sì lo so, però mi girano un po' le scatole che si comporta come i bambini delle elementari. Le preferenze le fai quando non hai la maturità adatta, non a quarant'anni quando dovresti trattare tutti alla stessa maniera."

Mi stavo stancando della situazione lavorativa che si stava creando, perché sapevo benissimo che io non ero una delle favorite, senza aver fatto nulla di male ovviamente.

Per il resto avevo continuato a lavorare tutto il giorno senza nessun problema. A parte che se qualcuno dei miei colleghi mi chiamava per dirmi qualcosa, l'avrei fatto fuori. Basta fare la brava ragazza. Basta essere buona e gentile con tutti, anche quando non se lo meritavano. Ognuno andava trattato in base a come si comportava. Certamente io avrei ogni sacrosanto diritto di comportarmi da stronza e manesca, ma ero di animo troppo gentile per comportarmi come le mie colleghe e colleghi.

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