Capitolo 43

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T/N POV'S

9 GENNAIO 2022

Abbiamo messo piede in casa da dieci minuti ed Elizabeth era già partita all'attacco a smontare il mio pc.

"Amore, vai prendere le cose che ti serviranno e non ti preoccupare con la valigia che poi ci penso io."

"Okay mamma!" - Mi sentivo strana quel giorno, ma a dire la verità erano già un paio di giorni che sentivo che qualcosa non andava. Avevo un gran mal di testa e non passava nemmeno con i farmaci che avevo preso. Sarà stato il volo sicuramente. Mentre salgo le scale starnutisco e appena vado in camera, cerco di raccattare tutto quello che mi serviva, ma volevo solo morire nel letto. Evidentemente il viaggio mi aveva stancato e mi si era contorto un po' lo stomaco sull'aereo.

Avevo preso tutto quello che mi serviva, compreso l'abbigliamento per il karate e abbiamo caricato tutto sulla mia auto.

"Lizzie ti va di guidare?"

"Certo piccola... Tutto bene?"

"Non lo so, penso di sì. Forse solo un po' di stanchezza..." - Le do le chiavi e saluto mia madre.

Mi metto in auto al posto del passeggero e durante tutto il tragitto avevo fatto voto del silenzio, perché non avevo le forze necessarie nemmeno per parlare. Arriviamo a casa di Lizzie, lei mi aveva aiutato con lo scatolone del pc e mi getto a peso morto sul divano.

"Lizzie..."

"Dimmi piccola..."

"Io... Io credo di non stare bene." - Si avvicina a me e la vedo preoccupata. Mi tocca la fronte e ritrae la mano in pochi secondi.

"No T/N no... Spero che non sia quello che credo altrimenti siamo fregate." - Corre in bagno a prendere il termometro e mi fa provare la febbre. Al beep del termometro, la faccia di Lizzie diventa ancora più preoccupata. - "Piccola hai 38.5 di febbre. Mi chiedo come in aeroporto non siano scattate le misure anti-covid."

"Stavo bene fino a un'oretta fa..."

"Non mentire. È da ieri che ti vedo un po' provata. Da quando siamo tornate dal bar... Chiamo tua mamma per vedere se riusciamo a farci fare un tampone nel più breve tempo possibile." - La vedo allontanarsi e io chiudo gli occhi, perché ero troppo stanca per fare qualsiasi cosa.

"Ciao Kirsten, volevo chiederti se stai bene..." - Aveva messo mia madre in vivavoce e lei inizialmente le rispondere sarcasticamente.

"Ci siamo salutate poco meno di mezz'ora fa Elizabeth. Sto bene grazie..."

"Abbiamo un problema ed ho bisogno del tuo aiuto."

"Che succede?"

"T/N ha la febbre alta e sta peggiorando minuto dopo minuto. Io spero non sia covid, ma tu hai modo di recuperare dei tamponi o far venire qualche assistente sanitario? Lo vorrei fare anche io."

"Chiamo un'amica in ospedale e cerco di fare intervenire il prima possibile il personale medico. Dovrò farlo anche io, anche se sto bene."

"Mi sorprende che non l'hanno bloccata appena atterrata in aeroporto."

"Evidentemente non aveva ancora febbre o per lo meno non era alta. I test fai da te, non sono sempre affidabili. Cosa sta facendo ora?"

THE NIGHT WE METDove le storie prendono vita. Scoprilo ora