Parte Prima-Capitolo 10

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"Ragazzi, manca la prof di scienze, avete l'ultima ora buca. Chi ha il permesso per uscire può tornare a casa, gli altri verranno smistati nelle altre classi."

Giulia guarda la bidella che annuncia loro la fine delle lezioni per quel giorno. Lei è tra i fortunati che avendo già compiuto quattordici anni può uscire dalla scuola e non se lo fa ripetere due volte, mette in cartella i quaderni sparsi sul banco ed indossato lo zaino in spalla, si dirige fuori dall'istituto. È una tiepida giornata di inizio primavera, sono trascorsi più di tre mesi da quella sera della vigilia che aveva riscaldato il suo cuore e sembrava che tutto procedesse per il meglio. Anche Giovanni aveva festeggiato i suoi sedici anni e fra loro l'intesa era sempre più forte. Ogni giorno scopriva qualcosa di lui, una nuova sfumatura, un lato anche oscuro, che nonostante la sua propensione ad essere attento e comprensivo verso gli altri, nascondeva dentro di sé. Quando questo succedeva, si isolava dal resto del mondo ed anche da lei. Capitava che non lo vedesse per l'intera giornata e allora capiva che era uno di quei momenti e lo lasciava tranquillo. Il suo animo veniva colto dal tormento e dal buio più intenso, preda di pensieri che le erano oscuri. Aveva provato ad indagare su quale fosse lo stato d'animo che lo rendesse così oscuro, ma senza venirne a capo e aveva preferito lasciar perdere. Anche perché erano momenti che duravano poco e lui tornava ad essere attento e premuroso, come se avesse bisogno di quegli attimi di assoluta solitudine per essere in grado di esserci per gli altri, e lo faceva in un modo così generoso che non gli si poteva recriminare nulla.
Giulia cammina lentamente godendosi i raggi del sole che le scaldano il viso, non ha fretta di arrivare, sa che i ragazzi sono tutti a scuola e neanche Paola l'aspetta, probabilmente non è neanche in casa. Le è sempre piaciuto stare sola, rinchiudersi nei suoi pensieri, osservare il mondo, senza essere osservata. Da quando conosce Giovanni si scopre a desiderare la sua compagnia, nello stesso modo in cui prima desiderava non avere nessuno accanto. Era strano come quando stavano in silenzio sentisse così forte la connessione con lui da non aver bisogno di parlare. Spesso mentre lei leggeva un libro, lui sedeva ai suoi piedi, immaginando melodie che componeva nella sua testa e le bastava far scorrere le dita fra i suoi capelli per sentirsi in completa armonia con lui. Ogni tanto, alzava gli occhi dalle righe che stava leggendo e lo trovava con i suoi chiusi, perso nel suo mondo e si fissava ad osservarlo. È come se volesse imprimere nella mente i tratti del suo viso, non sapeva bene per quale motivo e percorreva il suo profilo con lo sguardo, lentamente, per ricordare ogni particolare. Immersa nei pensieri arriva davanti casa, senza quasi accorgersene. Sa che la porta è aperta, Paola non la chiude a chiave quando sa che stanno tornando da scuola e le basta spingere la maniglia per poter entrare. Era sicura di trovarla silenziosa ed invece passando davanti alla cucina sente delle voci provenire dall'interno, sta per allontanarsi per salire nella sua camera, ma qualcosa la blocca. Le sembra di aver sentito fare il suo nome e le sue antenne di pericolo si sono attivate. Si avvicina in modo da poter scorgere chi sia all'interno, senza essere vista. Vede, oltre Paola, una coppia sulla cinquantina che parla amichevolmente con lei e porge l'orecchio per restare in ascolto.

"Giulia è una ragazzina molto particolare. Da quando è qui con noi ha stretto dei rapporti importanti e prima di poter pensare di separarla da tutto ciò, vorrei avere la sicurezza che quello che potete offrirle sia abbastanza solido da poter pensare che possa essere il meglio per lei."

Il cuore di Giulia sussulta a sentire quelle parole di Paola, chi sono quei due e che vogliono da lei? Vede la coppia guardarsi e l'uomo prendere la mano di quella che deve essere la moglie.

"Mia moglie è un'insegnante di liceo, è abituata ad avere a che fare con ragazzi della stessa età di Giulia, per noi sarebbe una bella sfida, abbiamo due figli ormai maggiorenni, abbiamo provato ad averne un terzo, ma non è arrivato, così ci è venuta l'idea di dare una possibilità di futuro con l'affido."

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