Parte quarta-Capitolo 2

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Era passata un'altra settimana come sospesa nel tempo. Giulia e Giovanni l'avevano trascorsa come in sogno, cercando una normalità che non sentivano, nella costante attesa che accadesse qualcosa. Nulla succedeva, perché era chiaro che dovessero essere loro a provocarlo, Davide aspettava solo una loro mossa. Il segnale che aveva dato con l'aggressione a Paola era stato chiaro e non avrebbe avuto troppa pazienza ad attendere gli eventi. Seduti nel patio esterno del loro piccolo
appartamento, nonostante il freddo di inizio Dicembre, guardano il bosco che li circonda immerso nella nebbia, in silenzio. Quell'essere sospesi avvolge di malinconia i loro cuori e non lascia spazio alle parole. È uno spettacolo incantevole e triste, denso di tante cose non dette, di paura e brividi, di speranza.

"Hai freddo?" Giulia si stringe di più a lui, nonostante la pesante giacca che indossa e la coperta che li ricopre, non può non rabbrividire.

"Un po', dovremmo rientrare ma è troppo bello qui, restiamo un altro po'."
Anche Giovanni aumenta la stretta delle sue braccia, quasi nascondendola contro di lui.
Se potesse lo farebbe realmente, nasconderla dal mondo, dal male e sopratutto da Davide. Li eccita la prospettiva del dopo, di quello che potrebbe essere una vita normale che per ora non hanno mai sperimentato, ma sanno che per arrivare a quell'istante devono passare attraverso un cerchio di fuoco, inevitabilmente. Vedono Joele avvicinarsi e fare cenno a Giovanni di voler parlare con lui. Senza dire nulla si scioglie dall'abbraccio di Giulia e lo segue lontano in fondo al giardino, dove lei non possa sentire. Non ha bisogno di ascoltare, ha imparato a leggere il linguaggio del corpo e negli anni anche le labbra e non le sfugge quasi nulla di quello che si dicono. Quando Giovanni torna da lei una sorda rassegnazione si è fatta strada nel suo animo.

"Per quand'è?"

"Dopodomani, stasera dovrai pubblicare il post sui miei social, dopo prepariamo il testo. Ora vieni con me." allunga la sua mano, invitandola a seguirlo.
Ubbidiente Giulia la afferra e si lascia condurre dovunque abbia intenzione di portarla. Percorrono per un po' il bosco e arrivano ad una piccola casetta in legno, immersa nel verde. Giovanni preleva dalla tasca una chiave per aprire il lucchetto che blocca l'ingresso e la trascina dentro. Nella penombra che li accoglie, entrando in quel luogo stranamente caldo e accogliente, scorge un camino accesso che irradia tutt'intorno luce e calore. Quello che si apre davanti agli occhi di Giulia la fa sorridere e intenerire e si volta verso di lui, con gli occhi lucidi. Ha arredato quel piccolo e intimo luogo con addobbi tipicamente natalizi, come quel giorno di anni prima, ricreando quella stessa intimità di allora. Festoni e palline colorate sono appese in giro, illuminando di argento e oro quella sala con grandi finestroni che affacciano sul bosco, un tavolo in legno fa bella mostra di sé al centro della stanza, apparecchiato con candele rosse che spargono il loro profumo tutt'intorno. Per un attimo Giulia si sente trascinare anni indietro, quando per la prima volta aveva pensato che in fondo festeggiare il Natale non fosse così male, quando per la prima volta ne aveva avvertito l'incanto. Negli anni era diventato un rito piacevole con la sua famiglia affidataria, ma non aveva più provato quella sensazione di pienezza che aveva provato con lui quel giorno.

"Hai fatto tutto questo per me? Lo sai che non amo particolarmente il Natale."

"Lo so, vieni." la trascina dolcemente vicino al tavolo, dove fanno bella mostra di sé alcuni piatti con torte salate e tramezzini.

"È opera tua?"

"Diciamo che qualcuno mi ha dato una piccola mano. Volevo preparare qualcosa per te, ma sai quanto sia negato."

Giulia sorride intenerita per la sua volontà di stupirla e di rendere quella giornata magica.

"Sono commossa dal tuo impegno." lo guarda con gli occhi che le sorridono, immaginando le sue peripezie per tenerle nascosto tutto quanto, per non farle sospettare nulla.
Prende in pezzetto di torta salata e lo mette in bocca, sorprendendosi di quanto sia buono. Si guarda intorno e viene investita da una nostalgia silenziosa, mancano ancora venti giorni a Natale e non ha idea di dove lo trascorreranno e se potranno essere insieme. Vorrebbe che fosse già tutto finito, perché questa attesa la distrugge.

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