Il cuore continua a battere, come se fosse vivo, ma si sente annullato dentro, privo di qualsiasi emozione. Ha dovuto arrendersi a quei maledetti effetti chimici per poter sopravvivere ed ora gli hanno posseduto la mente e l'anima.
Ha temuto di sprofondare nel nulla, di esserne inghiottito per sempre e ha resisto solo per lei, fino a che sentirà il suo respiro, anche da così lontano, lotterà per vivere. Gli rimane solo lei e perderla vorrebbe dire perdere se stesso, per sempre. Non sente più la paura, grazie a quelle maledette pillole, ma il vuoto oscuro che lo attrae è sempre lì presente, ogni istante e in ogni pensiero. Gli hanno impedito di andare a cercarla, l'hanno portato in un luogo sicuro, guardato a vista e non può uscire dalla sua stanza se non per andare in cucina a mangiare o in bagno, come un recluso. Dicono che sia per il suo bene, ma non capiscono che così prolungano solo la sua sofferenza. Bussano alla porta e senza aspettare risposta, Joele si fionda in camera sua."Hai dormito un po'?"
Giovanni si mette a sedere nel letto, guardandolo senza nessuna espressione.
"Un po'."
"Ascolta Giovanni, non sei utile a nessuno stando così, devi reagire, lei ha bisogno di te."
Gli costa molto dire quelle parole ma sa che sono vere, quando la troveranno, perché succederà, lui sarà la persona che vorrà vicino."L'avete trovata?" Il suo sguardo prende vita per un attimo, per poi tornare vuoto.
"No, ma succederà, Giulia è forte, come ci ha lasciato un messaggio in quella casa troverà il modo per arrivare a noi."
"Non so che cazzo fate tutto il giorno, cosa aspettate a prenderlo? Vi facevo più in gamba."
"Ascolta ragazzo, non mi provocare, la mia pazienza ha un limite."
Si scrutano negli occhi, perché entrambi hanno quella sofferenza che possono riconoscere nel fondo dello sguardo dell'altro.
"Sei innamorato di lei?"
La domanda di Giovanni è come un fulmine che lo coglie, spiazzandolo. Quel ragazzo sembra leggergli dentro, ha intuito quanto tenga a lei, oltre la normale preoccupazione per un'amica e collega."Non dire stupidaggini."
"Qual è il rapporto che vi lega? Non riesco a capirlo, non è solo una collega per te e non mi raccontare le solite stronzate della squadra che è come una famiglia, per favore."
L'ha messo con le spalle al muro ed ora non sa come cavarsela. Lui, il profiler più in gamba sulla piazza, messo alle corde da un ragazzino.
"Sono suo padre." non sa perché l'ha detto, forse perché Giovanni gli piace più di quanto voglia ammettere, forse perché il dramma che stanno vivendo insieme è così forte da unirli, forse perché non avrà più la possibilità di dirlo a lei e ha bisogno di liberarsi da questo peso.
"Cazzo." Giovanni si lascia cadere nuovamente sul letto, la testa fra le mani.
"Lei lo sa?"
"Non lo sa nessuno, a parte te e Carlo, il suo padre affidatario, che mi conosceva nella mia precedente vita. Ho cambiato nome e nessuno sa della mia vita passata, Giulia non sarebbe mai potuta arrivare a me, sono io che alla fine l'ho cercata e voluta nella mia squadra."
"Questa è grossa. Credo che dovrai farti preteggere quando verrà a saperlo." ha sorriso, involontariamente, al pensiero del suo viso arrabbiato che non potrebbe essere niente di più dolce in questo istante.
"Non lo saprà e ti prego di mantenere per noi questo segreto."
"Perché? Glielo devi, non puoi continuare ad ingannarla."
"Non mi perdonerebbe mai."
"Vuoi continuare a vivere mentendole tutti i giorni?"
Adesso capisce perché a Giulia piaccia tanto, ha continuato a guardarlo per tutto il tempo con quegl'occhi che lo inchiodano alla verità che gli sta riversando addosso, come una sentenza, senza giudicarlo, ma con uno sguardo comprensivo e benevolo. Come se volesse spingerlo ad essere sincero ed affrontare il suo peggior incubo, essere rifiutato da Giulia.
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RomanceIl passato è qualcosa che spesso torna, presentando tutto il suo doloroso conto. È quello che succede a Giulia e Giovanni, giovani ragazzini orfani che uniscono le loro solitudini, stringendo un'amicizia che va oltre il semplice affetto ed è un vero...