Parte Quinta-Capitolo 9

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Giulia osserva soddisfatta il suo lavoro. Ha addobbato l'abete che si trova nel giardino della loro nuova casa e l'ha fatto da sola, mentre i suoi uomini sono a giocare sulla neve con lo slittino. Quando Giovanni le ha proposto di andare tutti assieme ha finto un forte mal di testa per sottrarsi, mentre lui la guardava preoccupato.

"Sara solo un po' di stanchezza, prendo un antidolorifico e mi metto a letto." li aveva scongiurati di andare da soli, non si dovevano preoccupare, stava bene. Appena era rimasta sola aveva trascinato dalla cantina le decorazioni e, indossato il cappotto e il cappello, si era apprestata alla prima vera impresa che riguardasse il Natale, addobbare quell'abete. Per fortuna era ancora un piccolo virgulto non troppo cresciuto, l'avevano piantato l'anno prima, non appena arrivati in quella casa.
Se ne erano innamorati subito di quella baita e di quel piccolo paesino di montagna, di quella veduta sugli Appennini e del bosco, ora innevato, che circondava la casa. Mattia aveva bisogno di tranquillità e di stare lontano dalla curiosità della gente e ad entrambi era sembrato il posto perfetto. Anche lui se ne era innamorato all'istante e quando era esplosa la primavera, portando con sé il risveglio della natura, era impazzito di gioia. Amava il contatto con la vita che tornava a popolare quei posti e spesso scorazzava da solo nel bosco, alla ricerca delle tracce di qualche piccolo animale. Una volta era tornato a casa con una piccola lepre ferita e aveva pianto tanto perché non gli era stato permesso di tenerla, Giovanni gli aveva spiegato che sarebbe morta senza le cure adeguate e l'aveva convinto a portarla insieme al centro recupero per gli animali selvatici. Mattia aveva faticato a separarsene e si era convinto solo dopo le dovute rassicurazioni che l'avrebbero curata e restituita alla natura. Aveva un animo così sensibile che si preoccupava di tutto il genere umano e non, aveva dovuto reprimere troppo a lungo quella sua propensione e ora doveva imparare a farsi una corazza che non l'esponesse continuamente, per la troppa sensibilità. Gli incubi di cui aveva sofferto quasi tutte le notti, nei primi tempi, stavano lentamente diradando e ora era raro che si svegliasse in preda all'angoscia, quando succedeva si andava ad infilare sotto le coperte nel letto di Giulia e Giovanni e si addormentava all'istante, cullato dal loro calore.
Le ferite di cui tutti loro portavano i segni, stavano lentamente guarendo.
Il suono del cellulare la richiama dentro casa, dopo un'ultima occhiata al suo capolavoro. È stata brava per essere la prima volta e già pregusta la faccia sorpresa che faranno al loro ritorno.
Quando avvia la videochiamata, il viso dei suoi fratelli le appare nello schermo.

"Piccola montanara, come va oggi?"

Non può che sorridere nel vedere le loro facce buffe, che cercano spazio per essere inquadrate dalla telecamera, litigando per apparire a lei.

"Tutto bene e voi? Che danni avete combinato?" avevano ricominciato a sentirsi al telefono da qualche mese, dopo essersi accertati che nessuno avesse deciso di mettersi sulle loro tracce. Joele aveva mantenuto la promessa e messo a tacere l'indagine, ufficialmente in quella prigione scavata nei sotterranei era stato Giovanni a morire. Ora erano liberi di rifarsi una vita, con Mattia.

"Siamo stati così bravi che a Natale ci dovrai sommergere di regali, allora ci vediamo la prossima settimana?"

Giulia fatica a nascondere la commozione, ma sa che sarebbe motivo di presa in giro e sorride per non farsi scorgere.

"Non vedo l'ora di vedere le vostre brutte facce dal vivo, vi aspetto la prossima settimana."

Chiude la telefonata giusto in tempo per sentire le risate e voci di Giovanni e Mattia, mentre rientrano in casa.

"Fermi li, non si entra in casa con le scarpe bagnate." li fulmina con lo sguardo, mentre si bloccano sulla soglia.

"Venite, ho una sorpresa per voi." li trascina sul retro della casa, quello che affaccia sull'ampia vetrata della sala che regala loro un panorama unico, lo scorcio delle montagne innevate davanti ai loro occhi e il bosco che si estende misterioso. Non ci potrebbe essere niente di più bello che regala loro quella serenità a cui non aspiravano più. Quando vedono l'abete addobbato si bloccano per la sorpresa. Mattia è il primo a correre per guardare da vicino l'effetto, le palline che scinitillano piene di luci, mentre il sole si rifrange contro.

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