Parte Quinta-Capitolo 3

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                   L'inganno

"Ci lasciamo ingannare facilmente da quello che amiamo"
(Moliere)

Joele non aveva avuto il coraggio di dirle che non sarebbe potuto rimanere con loro perché doveva tornare a Roma, per i risultati dell'autopsia sul corpo di Giovanni. Alla fine non era importante il come, era già stato così straziante assistere al crollo di Giulia, che raccontarle anche i dettagli sarebbe stato crudele, lei non ricordava quasi nulla di quel giorno e forse era meglio così. Lui invece non poteva sottrarsi a quell'incombenza, per quanto fosse doloroso. Aveva finito per affezionarsi a quel ragazzo in un modo che non avrebbe ritenuto possibile fino a qualche mese prima e dover guardare il suo corpo sezionato, su quel freddo tavolo operatorio, era qualcosa di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Quando entra nell'obitorio il patologo gli va incontro, stringendogli la mano. Ha già il referto pronto e forse gli verrà risparmiato lo strazio di dover visionare il corpo.

"Confermo che la morte è avvenuta per un colpo d'arma da fuoco dritto nel petto, che gli ha frantumato il cuore. Le altre ferite che aveva erano tutte superficiali e di poco conto."
Gli allunga la cartellina con il referto, sembra tornare tutto, la balistica aveva stabilito che il colpo che aveva ucciso Giovanni era partito dalla pistola in dotazione a Giulia e questo particolare era ancora più doloroso. Lei non avrebbe mai dovuto saperlo, avrebbe fatto in modo di tenerglielo nascosto. Sta per allontanarsi quando il patologo lo richiama.

"C'è un'unica cosa che mi è sembrata strana, un piccolo tarlo che volevo chiarire, che non ho indicato sulla relazione, posso rubarti un istante?"

Joele lo segue incuriosito, cosa ci può essere che abbia catturato il suo interesse? Il medico lo precede nella cella frigo e apre uno dei vani nella parete, tirando fuori il corpo della vittima. Joele osserva il volto di Giovanni immobile e chiude un attimo gli occhi, cercando di calmare il respiro.

"Vedi qui? Il soggetto ha una menomazione alla mano destra, è privo di una falange, esattamente quella dell'indice, mi sembra di capire dalla nascita?"

Joele annuisce, per quanto ne sappia lui Giovanni è nato così e quello è stato uno degli indizi principali per identificare il suo corpo, visto che Davide non presentava la stessa menomazione.

"Non me ne sarei accorto se la pelle in quel punto non presentasse una lacerazione, mi sono insospettito e ho tagliato il tessuto. Per quanto ben eseguito e rimarginato, probabilmente con un innesto di pelle, questa mancanza dell'indice non è congenita, l'osso è stato tagliato chirurgicamente parecchi anni fa, quando era ancora adolescente. Si può chiaramente dedurre che l'osso sia stato tranciato di netto, dai lembi irregolari. Questa persona non è nata con questa menomazione."

Joele deve respirare a fondo per assorbire l'informazione appena ricevuta. Cosa può voler dire ciò che ha appena appreso? Per quanto ne sappia lui Giovanni è così dalla nascita, e se il cadavere che sta guardando non fosse il suo?
Impossibile, assurdo il solo ipotizzarlo.

"Grazie per l'informazione, vorrei che questa cosa rimanesse tra di noi, se possibile."

"Certo, non ne ho fatto menzione sul referto perché non mi sembrava rilevante, anche se strano."

Esce dall'ufficio del patologo pieno di dubbi e cercando di non illudersi su quella nuova ipotesi. Possibile che Giovanni non sia nato con quella lesione e se la sia procurata quando aveva già qualche anno? Eppure gli sembra di ricordare che sia sempre stato un dato di fatto quell'evidenza, deve togliersi il  dubbio e andare a parlare con Paola. Non la avverte della sua visita, non vuole in nessun modo metterla sull'avviso e falsare quelli che possano essere i suoi ricordi. Vive attualmente con il suo compagno, ora che la casa famiglia è stata messa sotto sequestro e in attesa che le acque si calmino si gode un meritato riposo, cercando di riprendersi dalle ferite fisiche e mentali. Ha saputo di Giovanni, come tutte le altre persone che l'hanno conosciuto, perché la notizia ha avuto una risonanza mediatica, essendo lui un musicista conosciuto nell'ambiente non hanno potuto evitare che la notizia arrivasse alla stampa.
Paola non sembra sorpresa di vederlo, in pochi conoscono il suo domicilio, ma sa che Joele e la polizia ne sono al corrente.

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