Parte Terza-Capitolo 19

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Joele siede sul letto della camera d'albergo, sospirando. Dopo che avevano lasciato i ragazzi a casa di Carlo, lui e Miriam erano andati a incontrare il procuratore per fare rapporto su come si stessero svolgendo le indagini sul caso di quel serial killer, che era ben lontano dall'essere risolto. C'erano troppe persone coinvolte e sarebbe stato complicato mantenere la sorveglianza a lungo su tutte quelle nel mirino di Davide, il procuratore voleva arrivare a un risultato, entro un mese. I tempi stringevano e lui non si sentiva ancora pronto. Quella lunga giornata aveva messo a dura prova il suo umore, era volto allo sconforto più totale e si sentiva fragile, come non gli succedeva da tanto tempo.

"Vuoi andare a fare la doccia? Hai l'aria stanca."

Alza lo sguardo verso Miriam e prova a sorridere.

"Mi spiace avessero una stanza doppia, forse avresti preferito una singola tutta per te."

Lei alza le spalle, come se non le importasse.

"Va benissimo così."

Joele guarda il suo viso, anche lei ha l'aria stanca anche se cerca di nasconderlo.

"Vai prima tu, io ne approfitto per rispondere a qualche e-mail."

Invece slaccia la camicia e toglie le scarpe, stendendosi sul letto con le braccia sotto la testa, osservando il soffitto. Quante cose sono cambiate in quegli ultimi giorni, lui si sente cambiato e non sa dire se in meglio. Sicuramente le percezioni si sono acutizzate, come se qualcosa l'avesse risvegliato da un profondo letargo e ha paura. Quel sentimento che raramente l'ha sfiorato, perché avere paura per sé stessi non è qualcosa che l'abbia mai scalfito più di tanto, ma quando inizi ad avere paura che ti tolgano le persone a cui vuoi bene, allora sei fottuto.
Si stropiccia gli occhi, essere così vulnerabile è una sensazione nuova con cui deve fare i conti e non sa se gli piaccia poi tanto. Eppure Giulia lo ha messo di fronte ad un'evidenza che non può più trascurare, la sua responsabilità di padre, almeno a livello affettivo. Non può più essere quel padre che cura il pianto con gli abbracci o medica una sbucciatura con un cerotto. Non può più essere quello che la accompagna al suo primo giorno di scuola o assiste alla sua prima cotta, tutto questo l'ha perso irrimediabilmente, può cercare di comprendere le sue esigenze e le sue paure e starle accanto, come un padre dovrebbe fare e non come un freddo capo squadra. Deve imparare ad ascoltarla, in silenzio, deve mettere da parte il suo ego e capire di cosa ha bisogno.
Non è stato facile per lui lasciarla in quell'orfanotrofio e poi chiedere a Carlo di prenderla in affido, ha soffocato tutto il senso di colpa e la tenerezza che gli suscitava pensare a lei, ma si sa, certi sentimenti sono come un boomerang e ti esplodono fra le mani quando meno te lo aspetti. Giulia è così diversa da lui, così istintiva e capace di buttarsi nelle sfide emotive più rischiose, come con Giovanni. Non ci ha pensato nemmeno per un attimo a stravolgere la sua vita per proteggerlo e questo l'ha fatto vacillare. Se fosse stata lei in pericolo, ne sarebbe stato capace? Il cuore gli dice di sì, anche se i suoi gesti non sono stati altrettanto votati al sacrificio, in passato. La mente vacilla su questo aspetto, adesso gli viene naturale proteggerla, ma sapendo di dover rischiare il proprio lavoro e la propria carriera, si sarebbe buttato senza pensarci un attimo?

"Puoi andare a lavarti, ho finito in bagno." Miriam gli è apparsa davanti, senza che l'abbia sentita arrivare. La guarda, vestita con una maglietta nera e un paio di leggins bianchi, che le accarezzano le lunghe gambe e la trova bella. Non tanto per l'aspetto estetico, è stato con decine di donne molto belle, anche solo per una notte e il piacere di averne una che rispondesse ai suoi canoni estetici non gli è mai mancato. Gli sembra bella perché è una donna forte che non si è mai piegata alle lusinghe di nessun genere, è rimasta al suo fianco come una fedele compagna di lavoro e forse anche come un'amica speciale, di cui lui non si è mai accorto. È bella perché non ha mai usato sotterfugi, non gli ha mai mentito, non ha mai cercato di essere diversa da quella che era e a lui piace.

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