Parte Terza-Capitolo 14

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Quella sera, dopo che Giada era andata via, in attesa della notte fonda per lasciare il rifugio, erano rimasti abbracciati parlando poco, per lo più ascoltando il respiro dell'altro.
Era qualcosa di così intimo che a loro dava benessere, stare stesi uno nelle braccia dell'altro semplicemente ascoltandosi. Era una connessione così intensa che non necessitava di parole, perché riuscivano a sentirsi attraverso il battito del cuore o dal cambio di intensità del respiro, anche il tocco delle dita di entrambi sulla pelle nuda sortiva lo stesso effetto, era come fare l'amore senza per forza possedersi fisicamente, anche se quando succedeva era così intenso da lasciarli senza fiato.
Quella sera non hanno l'intimità necessaria per potersi amare e si accontentano di quella forte connessione. Da un momento all'altro Joele sarebbe arrivato a chiamarli per partire, le valigie sono già pronte e loro già vestiti.
Quando all'alba Joele piomba nella loro camera, sono entrambi assopiti e svegliandosi ci mettono qualche minuto per realizzare che è ora di lasciare quel rifugio che li ha accolti e protetti. Non sanno quale sarà la loro destinazione e quanto tempo ci vorrà per raggiungerla. Salgono in macchina con Miriam e Joele, gli altri li seguono su l'altro veicolo. Mentre il cielo, albeggiando, colpisce i loro occhi con uno spettacolo di colori iridiscente, rimangono in silenzio a guardare fuori dal finestrino, tenendosi per mano. Per un po' il viaggio prosegue tranquillo, man mano il panorama che si presenta ai loro occhi diventa sempre più verde e i campi che scorrono mentre la macchina procede, sempre più rigogliosi. Non incontrano molte macchine, dato l'orario e il viaggio sembra scorrere tranquillo. Il rombo del motore di una moto potente riempie le loro orecchie, è appena dietro loro e continua a restare incollata al paraurti della macchina, senza dar segno di volerli superare, come se li seguisse. Joele guarda nello specchietto retrovisore e lancia uno sguardo a Miriam che guida, come un avvertimento, Giulia lo nota dal contrarsi delle sue spalle e della sua mascella. Miriam accelera vistosamente e la moto compie la stessa manovra, restando incollata a loro. A quel punto Miriam scala la marcia e sterza all'ultimo minuto in uno svincolo, convinta che la moto non riesca a seguirli. In effetti non è abbastanza lesta a girare nel punto giusto, inchioda e torna indietro, imboccando lo stesso punto e lanciandosi al loro inseguimento. Joele chiama via radio Alex, che è nella macchina che li segue a poca distanza.

"Abbiamo un problema, siamo tallonati da una motocicletta che non ci molla. Abbiamo bisogno di voi, dobbiamo fermarla."

"Ricevuto capo, arriviamo."

Poco dopo sentono il rumore della macchina guidata da Carmine arrivare alle loro spalle, ponendosi fra loro e la moto stringendola in una morsa, in un inseguimento a velocità sostenuta. Il conducente del due ruote, sentendosi stretto in una morsa pericolosa, accelera, cercando di superare il veicolo guidato da Miriam, ma lei è lesta ad impedirglielo, spostandosi lateralmente in modo da tagliargli la strada, bloccandola fra le due macchine.
Questo per un paio di volte, fino a che, improvvisa, la loro macchina si gira lateralmente e la moto per evitarla slitta sull'asfalto, sbalzando il conducente di sella, strisciando sull'asfalto. Lesti Miriam è Joele scendono, le pistole strette nelle mani, non dando scampo al motociclista. Lo aiutano a sollevarsi in piedi, malconcio ed ammaccato, ma vivo e quando toglie il casco rivela una cascata di capelli biondi e due occchi verdi accesi, pieni di terrore.

"Non ho fatto nulla, era solo un gioco innocente. Il tizio che mi ha pagato per inseguirvi ha detto che sarebbe stato facile e per niente pericoloso, accidenti a me quando ho accettato."

Controllano i suoi documenti e risulta essere incensurata e  decidono di lasciarla andare, anche se la segnalano alla polizia come sospetta complice.

"Facciamo finta di credere che tu non sappia niente, com'era questa persona che ti ha contattato?"

"Mi spiace, non posso aiutarvi, non l'ho mai visto in faccia, ho ricevuto il pagamento direttamente sul mio conto. Mi ha solo detto il luogo e la targa della macchina che avrei dovuto seguire. Il giorno l'ho saputo solo poche ore prima e mi ha segnalato il punto dove avrei dovuto aspettarvi pochi minuti prima che passaste. Mi spiace, non so altro."

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