Parte Quinta-Capitolo 4

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Era rimasta a fissarlo con le mani che le tremavano e le gambe che rischiavano di cederle, non credendo ai suoi occhi e men che meno al suo cuore, che l'aveva riconosciuto all'istante. Non era possibile, era una proiezione della sua mente, non c'era altra spiegazione e quello che la guardava era Davide. Alza il braccio che impugna la pistola pronta a sparare al minimo cenno di aggressione, ma lui alza le mani, in segno di resa.

"Giulia, sono io, Giovanni." sentire la sua voce, dopo tutti quei giorni di silenzio è troppo per lei e mentre il cuore va per conto suo, compiendo capriole molto poco piacevoli nel suo petto, è costretta ad appoggiarsi al muro, perché sa che altrimenti non riuscirebbe a restare in piedi. Non è possibile, non può essere vero, è un sogno e ora si sveglierà piangendo, come le succede tutte le volte che il suo volto gli appare mentre dorme.
Giovanni deve aver colto il suo smarrimento perché fa un passo verso di lei, cercando di avvicinarsi, ma Giulia ritrova la lucidità in un attimo e gli punta nuovamente contro la canna della pistola, facendolo bloccare sul posto.

"Chi mi assicura che tu non sia Davide? Giovanni è morto e a meno che tu non abbia una spiegazione più che plausibile mi toccherà piantarti una pallottola nel petto, per restituirti il favore."

Nonostante la situazione abbastanza tragica nella quale si trovano e il pericolo di vita imminente, se la mano di Giulia tremasse o lui non riuscisse a convincerla della sua identità, Giovanni non può che ammirare la forza di quella ragazza che lo affronta a viso aperto, senza paura ed è pronta a sparargli per difendere lei e Mattia da qualcuno che pensa voglia far loro del male e non potrebbe amarla più di così, più di questo istante. È consapevole della sofferenza che le ha arrecato, ma era necessario e spera che anche lei possa convincersi che sia così.

"Ascolta, lo so che per tutti sono morto e ti assicuro che ti spiegherò ogni cosa, ora però abbassa quella pistola altrimenti mi sa che la mia morte diventerà un fatto reale." cerca di sorridere, anche se sa che non sia l'atteggiamento più consono in quel momento, ma sa anche che lei è in grado di riconoscere le sfumature del suo viso e di capire chi si trovi di fronte.

"Provamelo e cerca di essere convincente, perché la mano incomincia a fare male e non so per quanto ancora posso resistere prima che parta un colpo."
Guardando il suo viso solcato da quell'espressione severa che ne indurisce i lineamenti, prende consapevolezza di quanto abbia sofferto, oltre ciò che dicono le sue parole e vorrebbe solo stringerla e dirle quanto la ami, sa che non è possibile cancellare cosi tutto quanto e fa ricorso ai suoi ricordi per trovare qualcosa che sia solo loro e possa convincerla che stia dicendo il vero.

"Lo so che è difficile credermi e sono colpevole di averti tenuto all'oscuro, non è la prima volta che lo faccio vero Giulia? Allora mi hai perdonato, riuscirai a farlo anche stavolta?"

Coglie un impercettibile tremore nel suo braccio, un brivido appena accennato.

"A cosa ti riferisci?" anche la voce le trema leggermente e non può che maledirsi, perché tutto avrebbe voluto meno che ferirla di nuovo, ma non aveva avuto scelta e spera che lei possa comprenderlo.

"Quel giorno nella caffetteria davanti alla mia scuola, quando sei scappata da Roma per venire da me a cercare conforto. Volevi solo che ti dicessi che non sarebbe cambiato nulla e che potevi scegliere la tua nuova vita senza perdermi. Ti ho mentito, non ti ho detto che stavo per andare in America, perché sapevo che non saresti mai partita per Roma, da Carlo e Magda, se l'avessi saputo. Ho scelto per te, o almeno non ti ho lasciata libera di scegliere. Credo di averlo fatto nuovamente e ti assicuro che non è stata una decisione facile... " non riesce a continuare, perché ascoltando le sue parole Giulia ha iniziato a piangere, scossa dai singhiozzi, facendo scivolare la pistola a terra e abbracciandosi come per volersi proteggere. Gli viene istintivo proiettarsi verso di lei, ma viene fermato da un gesto della sua mano.

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