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Parte Seconda-Capitolo 12

"Vorrei restare qui per sempre."
Non aveva detto nulla dopo aver fatto l'amore, l'aveva stretta a sé, carezzandole i capelli e scendendo con le dita lungo il fianco, come a volersi accertare che fosse tutto vero. Ora quelle parole la fanno sorridere, un tempo era state lei a pronunciarle, con un'incrollabile convinzione. Ed invece così non era stato e le sembra di poter avere una seconda possibilità, come se tutti quegli anni fossero stati solo un lento scorrere del tempo, in attesa di quel momento.
Giulia si solleva sul gomito e gli appoggia una mano sul petto facendola scorrere lentamente, fino al punto dove il lenzuolo copre appena il corpo nudo.
I capelli le ricadono scomposti sul viso, scendendo a solleticargli la pancia ed invadendo di calore il suo stomaco.
Lei sorride, nascosta dietro a quella matassa scompigliata, gli occhi appena visibili.

"Ho sempre pensato che la prima volta sarebbe stata con te."

"E non è così?"
Solleva una mano a scostarle i capelli, perché vuole guardarla negli occhi, con i suoi, finalmente placidi.
Non sa bene cosa intenda, è ovvio che non è la sua prima esperienza, ma così intensa e con una connessione così forte in effetti è come se fosse la prima volta. Lui fa scivolare la mano dietro la sua nuca e l'attira a sé, per baciarla e riaccendere quel fuoco che si era appena placato.
Stavolta si prendono tutto il tempo per assaporare ogni sensazione, tutto ciò che provoca loro brividi, guidandosi in ciò che accende il loro piacere, non interrompendo il contatto visivo neanche per un attimo, se non per chiudere gli occhi quando il tutto è troppo intenso. Sembra che i loro corpi siano fatti per incontrarsi, in un modo così spontaneo e nello stesso istante animale, che le sensazioni che riescono a provare sono ancora più intense. Non c'è bisogno di preoccuparsi di proteggersi, se non da quello che provano e quando sente che lei sta per arrivare al suo apice, si lascia trasportare in quel vortice di piacere. Quasi gli dispiace restare dentro di lei, solo perché sa che non ci sarà nessuna conseguenza e questa ipotesi lo rattrista, non per loro, ma per Giulia, che se la vita non fosse stata così crudele sarebbe potuta essere una splendida madre, un giorno. Proprio lei, che la vita aveva salvato sottraendola ad una madre crudele.
Appagati si addormentano, finalmente liberi da incubi e paure, sentendosi al sicuro in quell'angolo silenzioso e calmo, con il crepitare del camino che li culla. Quando si svegliano è già sera e il loro stomaco reclama di essere riempito.

"Non ho nulla in casa, non ho pensato a fare provviste, dobbiamo arrivare fino al paese, c'è un piccolo supermercato in cui possiamo rifornirci."

"Devo fare una doccia e cambiarmi i vestiti. Accidenti non ho portato nulla con me."

"Ci penso io." tira fuori dalla valigia i vestiti di Luca e glieli porge.

"E questi, di chi sarebbero?"
La guarda serio, una ruga che gli attraversa lo sguardo.

"Che ti importa? Mettili, sono puliti."

Il suo broncio contrariato la fa sorridere, si chiude in bagno per la doccia, lasciandola fuori. Giulia ne approfitta per fare delle ricerche al computer, è necessario risalire al passato di Giovanni prima che arrivasse alla casa famiglia di Paola, è convinta che il nodo della vicenda risieda lì, in qualcuno che è legato a Giovanni e che conosca la sua vita prima di diventare un noto violinista. In pochi potevano sapere del legame con Marco, solo qualcuno che abbia vissuto da vicino quegli anni, che l'abbia visto con i suoi occhi. Deve parlare con Paola, che conosce ogni sfumatura di quel periodo e può rispondere a tutti i suoi dubbi.
Giovanni esce dal bagno, con indosso i vestiti di Luca e Giulia deve fare uno sforzo incredibile per non scoppiargli a ridere in faccia. Gli stanno un po' larghi e leggermente corti e ha dovuto stringere la cintura perché non gli caschino.

"Non lo trovo affatto divertente."

"Invece lo è." Si siede accanto a lei e l'afferra per stritolarla fra le sue braccia, per vendicarsi.