Quando si spengono le luci, lei trattiene il fiato. Era ormai più di metà concerto e l'aveva visto dirigere quella grande orchestra con la sicurezza di un veterano. Rivederlo, anche se con un palco a separarli, era stata un'intensa immersione in un limbo liquido, dentro il quale aveva galleggiato come sospesa. Lo vedeva muovere la bacchetta, mentre tutti gli strumenti seguivano il suo ondeggiare a guidarli in quel crescendo di toni e suoni e non poteva che restarne affascinata. Era come se governasse il suono, come se quell'intensita che percepiva, provenisse direttamente dalle sue dita.
Ora, le luci spente a creare la penombra e tutto il teatro in silenzio con il fiato sospeso, lo vede comparire in mezzo al palco, solo. Un fascio di luce ad illuminarlo, gli occhi chiusi e il mento appoggiato al violino, in attesa. Muove appena la testa ed il pianista sfiora lento i tasti ed allora Giovanni apre per un attimo gli occhi e sembra rivolgere lo sguardo verso di lei, prima di cominciare a seviziare le corde con l'archetto, producendo un suono dolcissimo e straziante nello stesso tempo, che le entra sotto pelle. Chiude gli occhi per illudersi che stia suonando per lei, come quel giorno e sente vibrare sulla pelle ogni accento di quella composizione, ogni nota che sembra prendere vita. Quando la musica termina rimane il silenzio, che occupa lo spazio intorno e le fa trattenere il fiato, interrotto da uno scrosciante applauso. Lui ringrazia e si inchina, elegantissimo in un completo nero, con camicia rossa e quello sguardo che indossa, che brilla anche da quella distanza. Non riesce a staccarsi da quegl'occhi che sono ancora più belli di come ricordasse, ancora più intensi.
Anche lei si era vestita elegante, un paio di pantaloni attillati ed un top argento, coperto da una giacca nera. I tacchi ed i capelli raccolti con cura, completano il suo abbigliamento. Non si era truccata, se non per un filo di lucidalabbra, sperava che l'avrebbe riconosciuta più facilmente, se avesse lasciato il viso acqua e sapone. Non che fosse sua abitudine farlo, erano rare le occasioni in cui si faceva tentare dal trucco, si piaceva così, con la sua pelle ambrata, il viso sottile, gli occhi banalmente castani ma dal taglio quasi orientale e le lunghe ciglia che non avevano bisogno di nulla per risaltare. Gli applausi durano parecchi minuti, mentre tutti i componenti dell'orchestra ringraziano, ricevendo la loro dose di bis. Un po' si vergogna di aver utilizzato la sua posizione, mostrando il tesserino del ministero con il cognome falso, per poter accedere al camerino di Giovanni, ma era il modo più sicuro per essere certa di incontrarlo. Quando bussa alla porta, sente le gambe molli e la bocca improvvisamente secca. Sarebbe stato contento di vederla? Dopo dieci anni forse si era dimenticato di lei, chissà se aveva pensato a loro qualche volta, seppur distrattamente. Non ha il tempo di pensare, perché la sua voce che la invita ad entrare la obbliga a spingere la maniglia e varcare quella porta. Rimane a guardarlo, appoggiata al legno freddo, rapita dal suo viso. È ancora più bello di come lo ricordasse, i suoi lineamenti ora maturi hanno assunto un fascino intrigante e non può fare a meno di fissarlo in silenzio."Ha bisogno di qualcosa?"
Giulia si scuote dalla trance in cui si era immersa e tenta di sorridergli. Giovanni la guarda, un sopracciglio leggermente sollevato, passa in rassegna il suo volto con attenzione.
"Ci conosciamo?"
"Avevamo qualcosa in comune una volta, tanto tempo fa. Come sta Musetto?"
Lo vede realizzare nel giro di pochi istanti e scattare in piedi, avvicinandosi a lei.
"Giulia..." sentire pronunciare il suo nome, quasi sussurrandolo, le provoca un intenso brivido lungo la schiena e realizza in quell'istante che ogni proposito di incontrarlo per toglierlo definitivamente dalla sua pelle, è fallito in partenza.
Le afferra le mani, tuffando lo sguardo nel suo, i suoi occhi vagano su ogni angolo del viso, per cercare di trovare in quei tratti di giovane donna, quella ragazzina di un tempo."Sei proprio tu, avrei dovuto capirlo appena ti ho visto, non sei cambiata per niente." lei sorride e lui si tuffa in quel sorriso, in quelle fossette che si aprono sul viso, in quelle labbra appena arricciate.
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TWINS
RomanceIl passato è qualcosa che spesso torna, presentando tutto il suo doloroso conto. È quello che succede a Giulia e Giovanni, giovani ragazzini orfani che uniscono le loro solitudini, stringendo un'amicizia che va oltre il semplice affetto ed è un vero...