ch. 12

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La mattina dopo venni svegliato dalla solita guardia per andare al mio turno in cucina.
Certo di solito ero in lavanderia ma dopo un mese più o meno si cambiava ruolo così da fare più cose e poi visto l'ultimo attacco era meglio cambiare.
O forse no?
-kookie...
k-mmmmm ancora cinque minuti....
ridacchiai al bambinone che era quando dormiva, tornava così fanciullesco.
-amore? devo andare al mio turno in cucina... vieni a fare un giro quando parti per il tuo turno di fattorino...
Sentii solo un gemito come risposta, ma sapevo che mi aveva sentito, con un ultimo bacio sulla testa uscii.
-ciao volt, appena iniziato la ronda?
v-naaah sono in giro da un po'...
-sei stato col tuo amante?
Gli feci un sorrisetto consapevole e volt sospiro.
v-cosa lo ha mostrato?
-oltre che il tuo sguardo e il piccolo sorriso che non riesci a togliere? zoppichi!
v-ho preso una botta sullo spigolo della vasca?
ridacchiai per la sua scusa poco credibile, ma non gli chiesi altro e una volta accompagnato in cucina, volt tornò a fare il suo giro.
tagliare, sminuzzare e cuocere il riso, avrei preferito che i coltelli tagliassero davvero.
mentre stavo pelando le 10 mila patate, che poi, si può sapere come diavolo dei buoni prodotti diventavano una sbobba? lo sanno solo loro.
vabè se tutto andava bene almeno le patate e il riso sarebbero state conmestibili.
un forte botto mi fece girare verso la porta, trovandomi davanti 5 uomini.
guardai i due miei compagni di cucina che letteralmente erano spariti nel nulla.
fighette del cazzo.
-non potete stare qui... non è il vostro turno...
s-o la troietta parla...
alzai gli occhi al cielo.
da principessa a troietta avevo fatto un salto di qualità.
tenni in mano il coltello per sicurezza.
Non mi piacevano.
li guardai con la coda degli occhi.
-cosa volete?
Non mi risposero.
s-sapete cosa fare...
Il tizio che aveva parlato, si appoggiò al muro a guardare la scena.
sbuffai, un altra testa di cazzo che invece di fare le proprie cose, manda i suoi scagnozzi per fare il suo lavoro.
due tizzi mi attaccarono in contemporanea e io usai il coltello per fermare il primo, ma il secondo mi aveva buttato addosso al fornello e avevo messo la mano sul fuoco.
urlai dal dolore.
risero di me.
-non riderete ancora per molto...
mi alzai e presi la pentola con l'acqua per cuocere le patate e buttai il secchio su di loro, cercarono di spostarsi ma li presi tutti, chi più chi meno.
si arrabbiarono e questa volta mi attaccarono tutti insieme anche il tizio che sapevo che era seungri.
lo avevo riconosciuto perché tranne i suoi scagnozzi, che erano detenuti come me e avevano la tuta arancione, lui era vestito come nel mondo esterno tranne per la giacca che si vedeva che era un militare.
quattro contro uno.
non ero più abituato a questo.
mi ero rilassato troppo qui dentro e avevo fatto male.
uno riuscii a calciarlo sul cazzo facendolo piegare per il dolore, quello che avevo ferito col coltello, avevo cercato di togliergli il coltello che aveva tenuto nella ferita per non perdere più sangue e avere più danni.
quando riuscii a toglierlo mi accorsi che avevo preso un legamento e che stava perdendo molto sangue forse avevo preso anche una vena.
Meglio così uno in meno.
Con il coltello ora in mano, avevo preso quello che mi stava colpendo il fianco col piede, gli presi il piede e lo pugnalai più volte da sdraiato.
ero caduto sotto i colpi per proteggermi ma ora le cose erano cambiate.
urlò di dolore e sorrisi due in meno.
ne mancava ancora uno più lo scagnozzo.
seungri lasciò il compito all'unico ancora abbastanza incolume che mi prese per la gola.
scalciai e provai a togliermi le sue mani di dosso, ma inutilmente e per sicurezza seungri mi aveva tenuto ferme le gambe per non calciarlo.
volevano stordirmi e ci stavano riuscendo.
mi mancava l'aria e stavo già iniziando a vedere dei puntini.
cazzo!!!
cercai con la mano sul bancone per trovare qualcosa con cui difendermi, ma trovai solo le patate ancora da sbucciare.
ne presi una e colpii più e più volte il mio aggressore fino a quando la patata si ruppe sulla sua testa.
s-guarda, guarda la puttana ti ha scambiato per una zuppa...
il suo scagnozzo rise e io cercai di trovare le ultime forze per scalciare, ma non riuscivo più a tenere gli occhi aperti.
Mi sentivo così stanco, appena prima di svenire sentii la porta aprirsi e feci contatto visivo con kook.
il mio mondo poi divenne nero.

kookie si era svegliato più tardi da solo con il letto freddo.
mise il broncio per l'assenza del suo jimin.
si ricordò però che ad un certo punto jiminie gli aveva detto che doveva iniziare il suo turno in cucina e di passare.
magari sarebbe riuscito ad assaggiare qualcosa, sperando che ci fosse qualcosa di commestibile.
Gli mancava il cibo.
Non vedeva l'ora di uscire da qui per mangiare del cibo decente.
Una volta uscito dalla cella, volt era lì che lo scortava fino alla cucina.
non riusciva a capire come potesse essere diventato amico di jimin.
era una guardia del carcere per l'amor del cazzo, non credeva che così tante guardie sarebbero potute essere comprate.
non si parlò durante il tragitto.
una volta arrivato aprii la porta della cucina e appena entrato fece contatto visivo con jiminie.
poi notò la situazione: cinque coglioni lo avevano attaccato ed era solo.
fottuti codardi.
tre erano già messi male e non ne degnai neanche di uno sguardo.
Si occupò subito dello stronzo che stava strangolando suo marito.
fottuti bastardi.
tirò fuori il suo tirapugni, volt glie lo aveva dato la prima volta che si sono incontrati, quando ha saputo che era qui per proteggere jimin.
ora finalmente poteva usarlo.
lo colpì alla schiena con colpi piazzati hai reni e alla colonna vertebrale.
lasciò andare jimin che cadde a terra svenuto.
quando si girò gli tirò un pugno sulla guancia e sentì dei brutti suoni di ossa rotte, segno che gli aveva spaccato la mascella.
fottuto coglione, questo era la sua punizione per toccare ciò che è suo.
cadde su jimin e allora Kook guardò l'altro tizio che, quando iniziò a lottare con lo stronzo, si era spostato e alzato, allontanandosi da loro.
Si guardarono studiandosi.
s-è la tua puttana?
K-sono la sua puttana, ma questo non ha importanza... ora pagherai per aver toccato ciò che è mio...
seungri rise delle sue parole
s-sei divertente ragazzino...
quanti anni hai 16?
k-fottuto coglione...
kookie si lanciò verso seungri, ma a differenza dei suoi scagnozzi lui aveva un addestramento militare e sapeva combattere.
riusciva a schivare bene.
entrambi erano riusciti a piazzare dei buoni colpi, ma nulla di preoccupante.
kookie si stava stancando e seungri si stava annoiando.
s-sei un buon combattente... se deciderai che hai finito con lui vieni a cercarmi, sono seungri...
e con questo si girò lasciando la stanza.

kookie si fiondò verso jimin, gli tolse di dosso lo stronzo di dosso e poi iniziò a sentire il polso.
fortunatamente il suo cuore batteva ancora.
era solo svenuto per mancanza d'aria.
sfiorò leggermente le impronte che stavano spuntando sul collo di jimin sentendo un gemito scontento.
kook non perse più nessun altro minuto, prese jimin in stile da sposa e cercò di aprire la porta con il gomito.
qualcuno sentendo del casino, la aprì per lui e Kook vide che era volt.
v-cosa è successo?
K-lo hanno attaccato...
e indicò all'interno della stanza.
v-chi?
k-seungri e i suoi uomini...
v-bastardo del cazzo!
volt guardò nella stanza e poi chiamò il suo collega per occuparsi degli altri detenuti.
nel frattempo volt portò kook in infermeria per jimin.
o meglio in un posto sicuro che lo avrebbero controllato senza problemi.
K-dove stiamo andando? di qua non è l'infermeria... Jimin deve essere controllato.
v-credo che sia giunto il momento che jimin e te incontriate gdragon mio marito e sicario.
k-fai strada allora...

Angolo autrice
Tadan?
Come sarà gdragon?
Jimin sopravviverà?
Eccovi un capitolo...
Bello il concerto...

Bello il concerto

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Blue And Gray  vminkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora