ch. 19 tae in coma

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Pov. tae.

Nero.
Questo è quello che vedevo o no.
Forse ero cieco?
Scossi la testa.
Ero completamente al buio.
Non mi è mai piaciuto il buio.
perché c'era solo il buio?
quale orrore si nascondeva qui?
sospirai.
sarei stato bloccato qui per quanto?
il tempo si perse e io chiudi gli occhi.
tanto non sarebbe cambiato nulla nel tenerli aperti
nero per nero.
da solo nero.
mi persi nel vuoto.

quando ripresi le mie funzioni vitali e aprii gli occhi, questa volta non c'era il nero che mi spaventava tanto quanto il nero, c'era solo il bianco.
nero e bianco.
black e White.
la contrapposizione.
il bianco voleva dire che finalmente ero più vicino al vero risveglio?
lo speravo.
avevo tante cose da dire.
dovevo farmi perdonare molto.
ma ora ero qui.
mi guardai intorno.
non c'era nulla, ero comunque nel vuoto bianco.
beh almeno ci vedevo e non era tutto nero come prima.
Non ero cieco, un urrà per la vista!
cosa avrei dovuto fare adesso?
Mai una volta che ci fossero delle indicazioni!
Per svegliarsi di qua...
Sarebbe utile...
Restare qui non mi avrebbe fatto svegliare più velocemente.
Mi alzai e iniziai a camminare per un tempo infinito, camminai nel bianco.
Dopo un poero stanco e mi sedetti nel bianco di nuovo.
Mi ero almeno spostato o ero nello stesso punto di partenza?
cosa cavolo stava succedendo?
come sarei uscito da qui?
persi di nuovo i sensi.

per la terza volta mi svegliai e questa volta ero...
in un ricordo?
ero in una stanza solitaria e c'era una culla.
mi avvicinai e all'interno c'ero io.
-oooo...
guardai negli occhi di me stesso.
avrò avuto qualche mese forse.
mi guardai intorno nella stanza.
non c'era nulla.
era una stanza quasi inabitata se non fosse per la culla e il piccolo me.
Mentre ero lì a guardarmi, una donna entrò.
la guardai e mi feci avanti scusandomi per essere entrato, ma lei mi oltrepassò ignorandomi.
la vidi prendermi in braccio e uscire dalla stanza.
la seguii preoccupato.
-scusami? dove sono? chi sei?
niente, nessuna risposta.
la seguii fino a fuori dalla casa.
entrò in una macchina e scomparì.
cosa era appena capitato?
mi girai.
dietro di me c'era solo il bianco.
noooooo.
non di nuovo!
cazzo tutto era scomparso ora.
-cazzo...
mi sedetti per terra nel bianco dove prima c'era il marciapiede.
cosa era successo?
cosa avevo visto?
era un mio ricordo di quando ero piccolo?
perché non lo ricordo?
sospirai e di nuovo e persi conoscenza.
mi stavo un po' stancando di questo!!!!
voglio uscire nella realtà!!!!!!!!
fanculo tutto.

mi svegliai di nuovo questa volta ero in una camera da letto spaziosa.
me la ricordo.
era la nostra camera da letto, era la mia e di kook.
mi guardai intorno avvicinandomi alla culla presente.
lì c'erano due piccoli corpi intrecciati.
io ero abbastanza grande mentre l'altro era un neonato.
s-sai non avrei mai creduto di poter avere dei figli...
mi girai.
lì vicino alla finestra, seduta su una sedia a dondolo c'era una donna.
la stessa donna che mi aveva portato via da quella stanza.
-mmmm... chi sei?
a-sono la tua eomma...
scossi la testa.
-sei la donna che mi ha portato via dalla mia camera...
la donna si girò.
la prima volta non l'avevo vista così bene.
era una minuta donna con capelli a caschetto.
aveva occhi da cerbiatto.
quando sorrise vidi dove Kookie aveva preso il suo sorriso da coniglio.
Tranne per il corpo che era massiccio, preso da suo padre, Kookie aveva preso il sorriso e gli occhi da sua madre.
a-anche se non ti ho partorito io, per due anni ti ho considerato mio figlio...
-sei morta...
Mi guardò sconsolata.
a-lo so e mi dispiace tanto... se fossi stata più forte non vi avrei lasciato nelle mani di vostro padre.
scossi la testa di nuovo.
-non è più mio padre...
a-ti ha nutrito, amato, vestito, certo ad un certo punto si è perso trasformandosi in un mostro... o lo era già, ma la mafia non lo aveva ancora cambiato del tutto... non lo so... ma per un po' è stato un buon genitore... l'ho visto...
La guardai spaventato.
-dall'aldila? sono morto?
la donna, mia mamma, ridacchiò.
a-non è ancora giunta la tua ora piccolo mio... ma volevo parlarti... era ora... Sei pronto...
-è perché so che kook non è mio fratello e sono stato rapito? Speravo di essere stato adottato...
scosse la testa.
a-non sei mai stato rapito... mi dispiace molto per le mie azioni, ma ti ho comprato... tua madre naturale ti ha venduto a me... io volevo un figlio... mi ha detto dove eri e ti ho portato a casa...
-ooooo...
beh come potevo esserne stupito?
avevo incontrato la donna che mi aveva partorito e mi voleva per i soldi e il tornaconto, non per conoscere il figlio che aveva dato via, voleva solo usarmi.
tutti quelli della mia vita, mi volevano solo per un tornaconto personale.
a-sai... sono stato così orgoglioso di te... hai trovato un marito così focoso... ti ama così tanto...
scossi la testa sconvolto.
forse ero figlio di mia madre dopotutto, ero riuscito a ferire l'unica persona che mi ha sempre sostenuto in tutto, anche quando ero così rotto che di me non restava nulla, mi ha amato lo stesso, mi ha aiutato quando non riuscivo a risollevarmi, non combattendo per me ma con me le mie battaglie.
era sempre il mio sostegno e io l'ho ripagato scappando e ferendolo irreparabilmente.
ancora lui mi ha curato e difeso.
-come può amare uno come me, dopo tutto quello che gli ho fatto?
a-l'amore ha strane vie... anche se non ce lo meritiamo, lui trova un modo per esserci... il vero amore è raro... e quando lo trovi, spaventa... lo so... è quello che ho provato con tuo padre... il tuo vero padre...
-vuoi dire appa jeon?
mia madre ridacchiò.
a-no... ho amato il tuo vero padre per molto tempo... quando tua madre rimase incinta di te, lo lasciai andare pensando che fosse giusto che tu avessi entrambi i tuoi genitori vicini... non sapevo dei problemi di tua madre, non sapevo che mio marito sapeva di tuo padre e non sapeva del suo amore omosessuale e del mio amore uninaterale nei suoi confronti...
-mio padre è...
a-vivo? si, ma dove si trova non lo so... non sono mai riuscita a trovarlo... ne quando ero in vita ne quando sono morta... jeon lo ha fatto scomparire dalla faccia della terra... forse è morto ma non è con me...
-sei in paradiso?
a-vorrei dirti di sì... sono in un limbo... proprio come te .... solo che non potrò mai tornare indietro... troppi peccati, troppe colpe, troppe cose non risolte... ma una cosa posso farlo... mostrarti cosa stai perdendo stando qui... devi tornare da quelli che ti amano... devi finalmente vivere felicemente e pienamente...
-come? Come si fa?
a-lo scoprirai quando è il momento... prima che vada, voglio dirti un ultima cosa: sono orgogliosa di te... dell'uomo che sei diventato.
tu e Kookie siete cresciuti così tanto... dirglielo... dirgli che vi amo... e che sono fiera di voi... sono sempre stata fiera di te... mi dispiace che tuo padre, mio marito non ti abbia lasciato essere te stesso... ma ora... ora non c'è più bisogno di nascondersi...
eomma si alzò e venne vicino a me abbracciandomi.
piansi tra le braccia di mia madre.
riconobbi il suo calore.
era lo stesso calore che sentivo quando ero piccolo.
Il suo ricordo di quando cadevo e mi sbucciavo le ginocchia o quando facevo gli incubi e piangevo e lei mi coccolava.
-mi dispiace tanto!!!! mi sei mancato così tanto!!!!
a-lo so... so di averti lasciato troppo presto... sei forte ragazzo mio... te la caverai anche questa volta...
ero ancora tra le sue braccia, quando la stanza scomparve definitivamente.
Per ultimo, anche mia madre scomparve, lasciandomi solo il ricordo di lei e il calore dei suoi abbracci.
mi sedetti di nuovo nel bianco e aspettai il prossimo ricordo o qualunque cosa fosse.
Mentre aspettavo, usai questo tempo per riprendermi da tutte le informazioni che avevo appena avuto e dalle mie emozioni.
ero ancora shokkato da tutto.
certo la mia madre? ovaia genetica? beh non può essere sperma genetico perché non è un uomo ma comunque, lei mi aveva detto praticamente tutto quello che anche la mia madre adottiva mi aveva detto.
colmando alcune lacune che entrambe avevano.
ora conoscevo il mio passato.
ma sapevo ancora chi ero?
ero park taehyung.
ma ero ancora degno di definirmi un park dopo tutto quello che avevo fatto a jimin?

questa volta quando ripresi i sensi non ero in nessun ricordo.
era ancora buio ma non così nero come all'inizio.
ora sentivo una voce che stava parlando.
conoscevo questa voce ma chi era?

più volte ascoltai diverse voci parlare, ma non riuscii ancora a capire chi fossero.
alla fine riuscii a focalizzare cosa mi stavano dicendo.
Ecco chi era!
era namjoon hyung che mi stava raccontando della loro giornata.
da quanto tempo sono qui?
ascoltai i discorsi di tutti, jin hyung, yoongi hyung, hoseok hyung e namjoon hyung.
sapevo già che Kookie non sarebbe mai venuto a parlarmi ma jimin?
Dov'è jimin?
lo avevo davvero ferito così tanto da non venire da me?

alla fine sentii anche jimin venire da me e parlarmi.
Sospirai di conforto.
mi raccontò del suo tempo in prigione.
dei suoi momenti difficili.
era orribile e io non ero stato lì per lui.
meno male che almeno Kookie lo ha seguito.
un giorno mi raccontò anche del piano di Kookie di morire.
sospirai internamente.
sapevo gia tutto e me lo ricordavo ancora: il piano.
ancora oggi non era cambiato niente per me.
non avrei vissuto in un mondo dove park jimin non esisteva.
anche se jimin non fosse più stato il mio compagno di vita perché avevo rovinato tutto, almeno era ancora qui... potevo ancora vederlo.
per ultimo sentii il suo racconto di quando era stato attaccato in prigione e come continuava a chiedermi scusa per aver aspettato così tanto per salvarmi.
ma non era colpa sua!!!
mi ero messo in quella situazione da solo e avrei dovuto salvarmi da solo.
non aspettare che mi salvassero.
ero stato un idiota.
e ora ero bloccato nel mio corpo addormentato.
quando jimin uscì dalla stanza e sentii la porta chiudersi la mia coscienza scomparì di nuovo.
questa volta non era come le altre volte, sentivo il mio cuore battere.
vidi jimin stesso per terra ricoperto di sangue.
il suo sangue era ovunque, anche sulle mie mani.
guardai con orrore le mie mani sporche del sangue dell'amore della mia vita.
non lo avevo ucciso io vero?
con l'orrore negli occhi, nell'anima e con il cuore in gola urlai.
il mio urlo finalmente mi aveva svegliato da questo incubo.
freneticamente scalciai cercando di togliermi tutti i tubi e le cose collegate a me con le macchine.
cercai di togliermi la coperta.
quando la porta venne spalancata e vidi finalmente jimin sulla porta mi bloccai.
Sospirai di sollievo.
-oooo sei vivo... meno male...
gli occhi di jimin si riempirono di lacrime e mi assaltò abbracciandomi, facendomi ridacchiare.
finalmente ero tornato.
Notai kook ancora alla porta, mi fece un cenno di saluto e uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
Mi dispiaceva un po' ma capivo.
Ci sarebbe voluto tempo per tutto e tutti, ma ora ero qui e avrei lottato per noi.

Blue And Gray  vminkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora