ch. 31

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Forse non era stata una grande idea quella di finire a letto.
Forse era stato tutto troppo veloce.
il trauma non passa mai così velocemente.
non ci avevo pensato quando ci stavamo spogliando.
che idiota ero stato.
perso nel piacere del sentire, dopo tanto tempo, lui su di me, non mi accorsi che qualcosa era cambiato.
tae si era chiuso nella sua mente.
quando si staccò guardandomi negli occhi, notai che erano vuoti.
Non c'era più il mio taetae.
t-come mi vuoi?
non sentivo la sua voce così robotica da quando era appena tornato dagli Stati Uniti.
Ero confuso.
Cosa stava succedendo?
-taetae sono io?
Mi allungai non aspettandomi la sua reazione.
t-non toccarmi puttana! se non mi dici come mi vuoi scelgo io per te...
non sapevo cosa fare.
il mio silenzio a portato tae a decidere per me.
mi girò sulla schiena e mi mise a quattro zampe.
reagire avrebbe aiutato?
lo avrebbe ferito di più?
chiusi gli occhi.
Mi ero messo in questa situazione.
tae non parlò più.
una volta che aveva preso un preservativo, anche se non ne aveva bisogno, visto che era pulito, ma non essendo più presente probabilmente era la sua memoria muscolare.
sprofondò in me con un gemito gutturale.
sembrava un animale ferito.
chiusi gli occhi.
il piacere completamente scomparso dal mio corpo.
aspettai che finisse.
Speravo velocemente.
Le lacrime stavano scorrendo dai miei occhi al cuscino.
fu il sesso più triste da quando avevamo iniziato a scopare.
il mio cazzo era per tutto il tempo completamente moscio.
non c'era più niente di eccitante.
contare i granelli di sabbia sarebbe stato troppo triste vero?
sospirai sconsolato.
Come ero finito qui?
Cosa era andato tutto storto?
Dove avevo sbagliato?
tae prese il mio sospiro per piacere, se fosse stato presente mi avrebbe capito subito.
t-ti piace puttana?
dovevo fare una scelta.
mostrargli cosa stava facendo o aspettare che finisse e che tornasse in se e vedesse le sue azioni?
cosa era meglio?
Cosa lo avrebbe ferito meno?
-se non l'hai notato non sono più duro...
la mia voce era tesa.
speravo di non aver preso la decisione sbagliata.
t-sei già venuto? puttana... verrai di nuovo...
la sua mano si allungò per prendere il mio cazzo.
capii quando era tornato in se, quando si bloccò di colpo.
Con la sua mano sul mio pene, mi stava tastando?
cercando dello sperma? forse...
t-sei già venuto?
la sua voce non era più così fredda era dubbiosa di quello che sentiva.
-no...
t-non ti stai divertendo?
-no...
un fremito passò nel suo corpo.
t-perchè no?
-chi sto scopando?
strana domanda da fare lo so.
ma non sembrava il mio taetae.
t-sono... Io?
-davvero? a quattro zampe senza guardarmi, senza baci... col preservativo? mi chiami puttana? e mi dici che sei ancora tu?
un altro fremito attraversò il suo corpo o il mio?
mi spostai, facendolo uscire da me e mi girai a guardarlo.
l'orrore nel suo sguardo.
la realizzazione.
allungai la mano ma si tirò in dietro scappando e cadendo dal letto, nella sabbia.
scesi anche io ma non riuscii a fare niente.
Non riuscii a raggiungerlo in tempo.
Ancora nudo scappò in casa e rinchiudendosi nella sua stanza.
vidi la luce accendersi.
-maledizione!!!!
tirai un pugno al letto per poi tirarlo ad uno dei pali del baldacchino rompendolo.
mi alzai di scatto con l'orrore negli occhi.
quando mi girai la struttura era collassata su se stessa e cadendo sulla sabbia.
jin hyung e Kookie stavano correndo verso di me preoccupati.
j-cos'è successo?
Kookie mi controllò.
k-stai bene? abbiamo visto taetae correre nella sua stanza... Sembrava sconvolto.
j-è successo qualcosa?
-si che sono un coglione...
sospirai.
j-ehi non è vero...
k-sei umano...
guardammo tutti e tre la struttura completamente da buttare.
Sempre grazie a me.
k-non preoccuparti posso comprarne un altra...
un altro sospiro alla mia idiozia.
jin hyung mi passò i miei pantaloncini, rifiutai la maglietta e tornammo dentro con i piatti della cena.
k-vuoi dirci cosa è successo?
-mi dispiace... ho bisogno di farmi una doccia...
jin hyung sospirò ma mi lasciò andare.
Kookie mi guardò accigliato ma avevo bisogno di spazio.
Salii le scale, ma prima di entrare nel bagno sentii jin hyung rassicurarlo.
j-lascialo stare... ha bisogno di riordinare i pensieri... tornerà... dagli solo tempo... Lo sai come è fatto...
Chiusi la porta del bagno e entrai sotto la doccia.
Le lacrime di nuovo stavano lasciando i miei occhi, meccanicamente entrai in doccia, non accorgendomi neanche che l'acqua sul mio corpo era gelata, talmente ero sconvolto dallo sviluppo che aveva preso questa splendida serata.
non era così che doveva andare.
non ho pensato che il sesso sarebbe stato un problema.
Non lo era stato neanche allora.
Non così almeno...
Come potevo non pensarlo?
non era la prima volta che trattavo con questo trauma, perché questa volta l'ho letteralmente ignorato?
chiusi gli occhi e mi appoggiai alle piastrelle.
una lacrima poi un altra si confondevano con l'acqua gelata.
le mie gambe cedettero e io mi rannicchiai nell'angolo della doccia abbracciandomi le gambe.
avevo creato un nuovo trauma?
a lui?
a me?
o a entrambi?
l'orrore del suo sguardo quando aveva capito cosa era successo...
come avrei potuto sistemare questo?
il mio cuore stava battendo troppo forte.
le orecchie mi stavano fischiando e aprire gli occhi non aiutava la mia visuale sfuocata.
-cazzo!
feci un respiro profondo ma non riuscii neanche a pensarci che già stavo tossendo.
fanculo ho un attacco di panico.
ancora appoggiato alle piastrelle sentii un filo toccarmi la pelle.
il mio cervello per un attimo andò nel panico, poi realizzò, era per chiamare gli altri.
lo presi con mani tremanti e tirai.
il suono come di un campanello suonò in tutta la casa.
sentii dei movimenti, probabilmente del più vicino di loro e alla fine la porta del bagno venne aperta e chiusa.
mi ero raggomitolato ancora di più, quando la tenda venne aperta, alzai lo sguardo verso il nuovo arrivato.
yoongi hyung mi stava guardando.
la sua espressione era calma.
La realizzazione nel sapere cosa stava succedendo e che mi avrebbe aiutato mi stava rassicurando.
la prima cosa che fece fu di spegnere l'acqua gelata.
Mi ero anche dimenticato dell'acqua.
Mise un asciugamano su di me.
chiusi gli occhi.
Non avevo paura del giudizio.
Avevo paura di rispecchiarmi nei suoi occhi.
y-apri gli occhi e guardami.
feci come aveva detto preoccupato cercando di respirare.
y-puoi fare un respiro profondo per me?
scossi la testa.
y-va bene... beh... posso toccarti?
allungai una mano tremante che prese subito.
fece scorrere le dita sulla mia mano per poi picchiettare.
guardai le sue dita e poi lui.
y-cosa sto dicendo?
ero confuso.
non stava parlando quindi non stava dicendo niente.
guardava le sue dita e io seguii il suo sguardo.
y-ascolta... cosa sto dicendo?
continuavo a non capire, anche se il mio cervello iniziò a contare il tamburello che faceva sulle mie dita.
uno, due, tre, spazio lungo, quattro, cinque.
perché faceva tutti questi spazi?
y-ascolta cosa sto dicendo...
ricominciai a contare.
aspetta!
è una cadenza.
posso abbracciarti?
oooo il linguaggio morse...
non ci avevo neanche pensato.
sono preoccupato posso abbracciarti.
feci un piccolo sorriso e liberai le mie gambe dalle mie braccia e mi sporsi.
yoongi hyung mi prese subito tra le braccia.
entrambi respirammo.
non mi ero neanche reso conto che anche lui era teso.
chiusi gli occhi.
calmandomi lentamente.
La mia mente, concentrandosi su altro, si era calmata portando il mio corpo a calmarsi.
-ti sto bagnando tutto...
non mi rispose stringendomi di più a se.
non so per quanto tempo rimanemmo lì, ma ad un certo punto dei colpi alla porta ci fanno sussultare.
n-state bene?
y-va bene... tra poco usciamo...
yoongi hyung mi tirò su.
-devo farmi la doccia...
yoongi hyung non mi rispose, spogliandosi anche lui e questa volta aprendo l'acqua dalla parte giusta.
mi spinse sotto il getto e mi lasciai curare.
Non c'era bisogno di parlare.
Avevo smesso di lottare.
Per una volta mi lasciai curare.
mi lasciai lavare e cercai di ricambiare il favore ma venni spinto fuori ad asciugarmi, misi il broncio.
una volta asciutti entrambi, yoongi hyung aprì la porta prendendo i vestiti che namjoon hyung aveva portato.
poi mi fece sedere e mi asciugò i capelli.
nessuno dei due disse una parola.
non ce n'era mai stato bisogno tra noi.
quando ebbe finito aprì la porta per uscire ma prima di andare mi guardò negli occhi.
non sò cosa vide ma era soddisfatto, così uscì lasciandomi di nuovo da solo.
feci qualche respiro per calmarmi e non tornare nel panico e poi scesi andando a sedermi in mezzo a jin hyung e koo e a raccontare come era finita così male.
Era stata tutta colpa mia.
Avevo pensato che fare l'amore non sarebbe stato un problema.
Tae è sempre stato fisico con i suoi sentimenti.
Non avevo considerato che la situazione era cambiata.
Non avevo pensato che era cambiato anche con me.
Sono sempre stato l'eccezione per entrambi.
Fare parte di un trauma, mi metteva tutto in prospettiva.
Avrei lavorato con lui per poter tornare a fare l'amore come prima o meglio di prima.
Ma ora mi chiedevo, io avevo un trauma?
Questo avrebbe lasciato uno strascico?
Tra noi?

Angolo autrice
Tadan eccovi il capitolo del lunedì...
Come era scontato non tutto va come previsto...
Stellinate
Ciaoooo

Blue And Gray  vminkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora