pov tae
il trauma di New York era difficile da affrontare.
mi spaventava a morte.
ma non era lo stupro o i maltrattamenti a spaventarmi, era quello che mi avevano portato ad essere.
se potevo pensare ad un momento in cui il mio alter ego dello specchio era cresciuto era lì.
vante.
vante è nato a New York come artista.
come artista di corpi.
il rosso, il sangue come colore per le mie opere.
rabbrividii.
se non ero forte ero debole.
e i deboli subivano abusi.
quindi vante.
vante il pazzo pittore.
ispirato a van Gogh.
colui che si tagliò un orecchio.
mi strapparei il cuore per jimin e kook.
chiusi gli occhi.
feci la stessa cosa dei ricordi perduti.
prima quelli belli.
minho.
il quartiere italiano.
le risate.
le serate a parlare.
Chinatown.
Dio ho adorato quel quartiere.
alcuni di quei posti mi ricordavano casa lontano da casa.
il cibo, ma soprattutto la forza di kook.
era cresciuto così tanto, da adolescente spaventato, ad un uomo forte e coraggioso che sa quando chiedere aiuto.
ero felice lì, anche se mancava jimin, eravamo sereni.
ts-non andare troppo avanti... devi superare i tuoi momenti difficili ora... sei pronto?
t-no! non lo si è mai... ma devo andare avanti... voglio migliorare... non voglio mai più fare quello che ho fatto stasera... Mai più alle persone che amo.
ts-non credo che sia ancora lo stesso giorno...
t-cosa vuol dire?
ts-non preoccuparti adesso... vai avanti... non puoi fare altro... se vuoi tornare indietro...
Criptico il mio lato oscuro della forza.
t-va bene... cominciamo.
inspirai ed espirai.
chiusi gli occhi e ricordai.
essere rinchiusi in una gabbia.
le frustate.
gli abusi fisici e mentali.
rabbrividii ai ricordi.
ts-continua... lascia andare...
ricordai la paura.
la mancanza.
l'abbandono.
l'abbandono sembra una cosa ricorrente nel mio passato ma anche nel mio presente.
come cercai di far scappare Kookie al posto mio.
Il sacrificio.
Ravi che ci addestra ad essere degli schiavi, togliendoci l'umanità, le scelte, il libero arbitrio.
rabbrividii di nuovo.
mia madre che ci guardava essere torturati.
sapevo che quella donna era presente in alcune punizioni.
ricordavo la sua risata.
il solievo quando riuscimmo a scappare.
come le prime notti da liberi eravamo spaventati di essere di nuovo catturati e riportati indietro.
la paura di non essere mai abbastanza bravi e l'abbandono delle emozioni.
quando finii di ricordare quel periodo.
tremavo.
stavo sudando.
ma non era per il caldo era per lo sforzo.
per la paura che ancora oggi sentivo come quel giorno.
mi guardai allo specchio.
t-i sentimenti non sono debolezza... non mi devo nascondere... le mie cicatrici non sono brutte, sono il mio passato ma non mi definiscono.
ts-ottimo lavoro...
guardai me stesso allo specchio.
non eravamo più uguali.
il me nello specchio ora era un bambino.
mi sorrise.
ts-sei quasi arrivato...
sbattei le palpebre.
t-mi dispiace tanto...
ts-non devi... è giusto così... era tempo per me di andare... vuoi andare avanti?
tremai.
volevo andare avanti?
sapevo cosa veniva dopo l'orrore di mia madre.
questa volta ero stato io ad abbandonare colori che amavo.
ero stato carnefice di me stesso.
me lo meritavo?
probabilmente credevo di si.
t-non... sono stanco... Così stanco...
questa volta non ruppi lo specchio ma svenni.quando mi ripresi mi faceva male tutto.
t-cosa sta succedendo?
ts-credo che il tuo dolore sia dovuto al tuo reale corpo fisico...
t-devo tornare indietro e in fretta...
ts-prima devi finire ti accettarti... manca poco, non arrenderti quando sei quasi alla fine.
respirai profondamente.
mi faceva male ogni muscolo del corpo.
gemetti di dolore.
ts-non abbiamo molto tempo... ricorda...
t-prima quelli belli...
ts-ce ne sono stati?
guardai lo specchio.
t-jimin non mi ha mai abbandonato...
jimin mi ha dato le spalle... tutti quei cadaveri... per me... per tenermi al sicuro...
ts-ha ucciso ogni tuo stupratore per non doverti guardare mai le spalle... per non avere più paura...
t-l'ho abbandonato dicendogli tutte quelle brutte cose e lui mi amava talmente tanto da continuare a proteggermi anche se era rinchiuso in un posto dove non potevo raggiungerlo.
ts-non potevi o non volevi?
t-non credevo più fosse il mio posto... koo... era il suo posto...
ts-ricorda qual'è stata la tua forza...
t-jimin?
il me allo specchio scosse la testa.
ts-riprova, qual'è stata la tua forza?
non lo sapevo.
ricordavo tutto.
ogni uomo che pagava mia madre per scoparmi.
la storiella su come nessuno mi amava, nessuno sarebbe venuto per me.
ero finito di nuovo in gabbia per i miei sentimenti.
ts-sei sicuro del tuo pensiero?
sbattei le palpebre e lo guardai.
t-cosa?
ts-hai detto che sei finito in gabbia per i tuoi sentimenti, è davvero cosi?
si era così.
ts-va bene, allora cosa ti ha salvato? per cosa hai lottato per restare in vita?
t-jimin... ho lottato per lui...
ts-non sono sentimenti anche questi? l'amore ti ha messo in gabbia, ma l'amore ti ha anche liberato... ma cosa ti ha salvato? non c'era jimin quando sei scappato, quindi cosa?
t-ero io... ho lottato... ho creduto... sapevo che stava venendo per me... ma volevo dimostrargli che potevo anche venire da lui... Che ero forte abbastanza...
ts-e ce l'hai fatta... hai combattuto e sei scappato... sei forte...
t-ho creduto in me stesso... sono forte e mi sono liberato dalla gabbia da solo.
l'amore mi ha reso debole ma anche forte...
ts-bravissimo... ora sei pronto a ricordare quello che è successo con jimin?
guardai per l'ultima volta lo specchio.
sapevo che era l'ultima volta che lo vedevo.
la mia parte oscura.
finalmente potevo lasciarla andare.
accettarmi completamente.
Accettare il mio passato bello e brutto.
lui era diventato un neonato.
con il prossimo evento sarebbe sparito del tutto e mi sarei finalmente risvegliato.
volevo dirgli di aspettare, di darmi ancora un po' di tempo, ma sentivo delle carezze sulla mia mano.
una voce che mi chiamava per tornare.
non era più così buio qui...
non c'era neanche il grigio ora tutto era blu.
blu scuro.
guardai vante allo specchio.
t-grazie...
ts-dopo ogni tempesta c'è sempre il sereno... farai bene... lo so...
chiusi gli occhi ripensando all'evento appena successo.
il bellissimo appuntamento che abbiamo vissuto.
il mare, il tramonto, l'amore che vedevo nei suoi occhi.
per me.
ero desiderato, voluto ma non posseduto.
protetto.
allora perché?
sentivo le sue mani su di me che mi spogliavano.
i baci.
poi si era girato per prendere il lubrificante.
è stato lì.
la mia mente mi ha ricondotto a quei momenti in cui dovevo scopare qualcuno che non era lui ma pensavo, mi immaginavo che lo fosse.
ecco perché mi sono perso.
sono scappato nella mia mente.
nel momento in cui non lo stavo più guardando negli occhi, ho creduto di essere tornato con mia madre.
le mani che non erano le sue che mi toccavano.
stavo facendo l'amore con jimin ma il mio cervello mi diceva che non era lui.
che me lo stavo immaginando di nuovo.
che in realtà era uno di quelli.
ero ancora lì.
ero sporco.
e che jimin non mi avrebbe più voluto perché ero troppo usato.
è stata colpa mia.
la mia mente ha giocato un brutto scherzo e ho finito per ferirlo.
non lo merito ma lo meriterò.
lo specchio si ruppe in mille pezzi.
il mio alter ego scomparve del tutto.
faceva così male.
non avrei mai voluto ferire la persona che amo di più al mondo
ma è accaduto e lo accetto.
farò di meglio.
sarò migliore.
lavorerò per il perdono.
lo amerò ancora più ardentemente e ferocemente.
-ti amo anche io... torna da me...
lo sentii.
la voce del mio jimin.
mi voleva con lui.
volevo tornare da lui.
era il mio destino.
voglio vivere non sopravvivere.
chiusi gli occhi e quando li riaprii ero nel mio letto.
jimin mi si buttò addosso piangendo abbracciandomi stretto.
t-sono qui... Non piangere amore mio, ci siamo visti ieri sera?
jimin si spostò, tenendomi ancora la mano e guardandomi negli occhi.
-sei stato addormentato per una settimana... hai avuto la febbre alta e deliravi... ho avuto così tanta paura che non ti saresti più svegliato...
t-tornerei sempre da te... sai che lo farei...
jimin mi fece il suo splendido sorriso.
j-bene... ora che il paziente è sveglio e la febbre è sparita è giunto il momento che tu ti faccia una doccia e poi mangi...
k-hai bisogno di aiuto con qualcosa?
scossi la testa.
guardai come uno ad uno uscirono dalla mia stanza lasciandomi solo a pensare a quello che era successo.
avevo affrontato i miei demoni e avevo vinto.
La paura non mi aveva fermato.
Questo era stato un passo per crescere in meglio.
certo il mio incontro con me stesso non era la soluzione.
avrei dovuto parlare con un professionista per guarire completamente.
magari quando finalmente eravamo fuori dalla mafia.
se jimin mantiene il suo progetto.
Se non stava soltanto fantasticando.
spero non mi crederà un pazzo quando chiederò un aiuto professionale.
conoscendolo mi dirà solo quanto è orgoglioso di me.
lentamente mi alzai e andai a farmi una doccia tanto attesa,
lavando via l'ultimo scorcio del mio passato.
sapevo che il mio futuro sarebbe stato luminoso come il cielo azzurro che avevo visto prima di abbandonare la mia mente.
avremmo avuto delle difficoltà ma avremmo combattuto.
avrei combattuto per quello che volevo.
un futuro con jimin, Kookie e gli hyungs.
Un futuro in cui credevo in me ed ero orgoglioso di me stesso.
Un futuro dove non avevo più paura della mia ombra.Angolo autrice
Buon lunedì.
Ho iniziato una nuova storia.
Yeaaa!
Grazie a tutt* quell* che le danno tanto amore ora e in futuro.
Questa storia sta arrivando ad una fine.
Conto che saranno in tutto 44 capitoli quindi ne mancano ancora una decina.
Grazie a tutt* quell* che l'hanno seguita fino a qui e a tutte le stelline.
Grazie mille.
Significa molto.
Alla prossima settimana.
Ciao
STAI LEGGENDO
Blue And Gray vminkook
Fanfictionuna volta che hai trovato la tua felicità cosa fai? decidi di chiudere definitivamente tutti i tuoi conti in sospeso o continui una vita incerta? segui la mia nuova avventura solo a scontare la mia pena.... Sarò davvero solo? Tae e kook mi aspettera...