ch. 16 la decisione di tae

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Pov tae.
Stavo correndo per la strada, i lampioni erano tutti bruciati e quei pochi che illuminavano non davano abbastanza luce per vedere oltre il mio naso.
le pozzanghere mi bagnavano le scarpe e i piedi, la pioggia mi bagnava la testa.
non era come nei film, correre sotto la pioggia non aveva niente di romantico.
l' acqua gelata che lavava i miei peccati, mi stava congelando nel corpo e nell'anima.
dopo tutto quello che avevo passato, rimpiangevo di essere scappato dall'unica famiglia che mi amava incondizionatamente.
sapevo che se avessi parlato con jimin e gli altri, mi avrebbero aiutato, ma per una volta volevo fare qualcosa da solo.
sono patetico.
sono finito per essere tutto ciò che mi ero promesso di non essere mai.
il mio corpo era così sporco, non potevo più guardarmi allo specchio, non mi sentivo più bene con me stesso.
mi sentivo rotto, mi sentivo così patetico e fragile.
volevo andarmene, allontanarmi dai miei aguzzini per sempre.
non meritavo che jimin mi riportasse indietro.
non meritavo il suo aiuto, non più.
aveva fatto fin troppo per me, mentre io lo avevo solo fatto soffrire, ogni volta sempre di più.
non meritavo nulla e avrei voluto avere la forza di volontà per suicidarmi.
ma non potevo.
non ne ero capace.
forse non lo volevo nemmeno.
era la mia disperazione a parlare.
o meglio a pensare.
forse volevo che jimin ancora una volta venisse per me a salvarmi.
come potevo sempre contare su di lui ma mai contare su me stesso?
come potevo essere la sua forza nei suoi momenti fragili, se questo era quello che sapevo fare meglio?
scappare il mio nuovo nome!
patetico, sono un patetico lurido figlio di puttana e questa volta non era neanche un vero insulto: mia madre era veramente una prostituta.
sospirai sconsolato e mi sedetti in un sudicio vicolo.
Come diavolo ci ero arrivato? Avevo corso e corso poi ero finito a busan poi sono di nuovo scappato per salire su una navetta e ora sono a jeju e sto ancora scappando.
Ma ora dopo giorni di corsa, non avevo più la forza di andare avanti e correre, ma non potevo neanche restare qui sotto la pioggia.
avrei aspettato che la pioggia rallentasse prima di andare avanti ancora un po.
tremavo di freddo e probabilmente mi sarei ammalato con tutta questa pioggia.
se sarei morto, almeno avevo finito di scappare.

ripensai a ciò che mi aveva spinto a scappare.
come ero finito così.
avevo tutto e sono finito con niente.
la cosa che mi aveva rallegrato, era vedere ogni giorno, come gli affari di mia madre erano diventati inesistenti.
nessuno mi voleva più, grazie a Dio per yoongi hyung, la parola era passata e sapevano tutti, che chiunque mi toccasse sarebbe finito 10 metri sotto terra.
ero contento, jiminie si stava preoccupando ancora per me anche dopo tutto quello che gli avevo fatto passare, e aveva mandato yoongi hyung per me.
mia madre e il mio patrigno avevano cercato di vendermi, ma anche lì avevano ricevuto solo porte chiuse in faccia e io avevo ricevuto un sacco di pugni per questo.
ne ero tremendamente felice.
Non dei pugni certo, anche se almeno mi facevano sentire qualcosa, il dolore mi ricordava che ero ancora vivo e jiminie poteva salvarmi.
non mi avrebbe mai lasciato morire!
sarebbe venuto per me ne ero certo, anche se loro continuavano a dire il contrario.
un giorno, stavo guardando il telegiornale in un angolo del salotto.
ancora una volta parlavano della morte di un altro mio cliente.
Sorrisi.
l'ultimo che avevo avuto era morto.
e-stupida cagna... stai rovinando tutto... con chi cazzo te la facevi per essere così importante?
non risposi, continuando a guardare la televisione, non ne era degna.
e-bastardo rispondi?!!!!!
venni preso a calci e pugni cosa solita ormai e chiusi gli occhi aspettando la fine.
i tocchi gentili e l'amore non faceva più parte della mia vita, erano solo nei miei ricordi e nella mia immaginazione.
quando il mio patrigno, stufo di questo, entrò in soggiorno con una strana luce negli occhi, capii che era giunto il momento per andarmene o sarei morto qui.
così, mentre stavano facendo qualcosa nella mia camera da letto, io sgusciai fuori dalla porta e scappai.
corsi, corsi come se il diavolo mi stesse inseguendo e forse non era neanche così irrealistico.
se mi avessero preso sarei certamente morto.
corsi fino a quando non avevo più fiato e poi corsi ancora di più.
dovevo sparire da questa città e mettere più spazio possibile tra me e loro.
speravo che jiminie sarebbe riuscito a trovarmi lo stesso, conoscendolo già sapeva della mia scomparsa.
chissà chi mi sarebbe venuto a prendere?
yoongi hyung? jin hyung?
sospirai a pensare a kook?
sarebbe mai venuto da me? sarei mai riuscito a guardarlo in faccia dopo?
mi avrebbe mai perdonato?
cosa gli avrei detto se fosse stato lui a recuperarmi?
e se invece fosse venuto direttamente jiminie?
sarebbe stato come l'angelo vendicatore?
di sicuro il mio jiminie era molto più figo.
aveva un corpo da urlo, un carisma fuori dal comune e un abilità ultraterrena.
sarà che è sempre stato il mio angelo custode.
il mio chimchim.
mi mancava così tanto...
tutto questo tempo senza di lui, come era cambiato?
mi amava ancora?
o mi aveva dimenticato?
kookie finalmente lo aveva tutto per sé o quando tornerò potremo ancora condividere?
bello che penso a quando vengo salvato non a se.
ho ancora così tanta fiducia in loro.
ma loro la avranno ancora in me?
il mio monologo interiore mi riportò al momento presente qui in questo vicolo.
la pioggia aveva rallentato finalmente la sua discesa.
volevo ricominciare a correre ancora un po', quando vidi un gruppo di uomini entrare nel vicolo in cui mi ero nascosto.
tremai di paura.
ti prego no! non di nuovo!
erano enormi cazzo, non sarei mai potuto scappare!
qualche mese fa avrei potuto combattere, ora ero troppo denutrito, rotto e con poca forza di volontà, che avrebbero potuto spezzarmi in un attimo e fare di me ciò che volevano.
mi schiacciai contro il muro,cercando di rimpicciolirmi il più possibile e non farmi vedere inutilmente.
s-ehi guarda c'è qualcosa lì...
mi avevano visto, cazzo!!!!
uno di loro mi prese il braccio strattonandomi e trascinandomi.
guaii di dolore alla presa.
s-bene, bene, bene, cosa abbiamo qui?
piansi o era pioggia che cadeva su di me?
s2- che carino, guardalo, possiamo divertirci con lui... che ne pensate? volete un po' di azione?
cercai di divincolarmi per scappare ma erano troppo forti.
mi trascinarono con loro.
ero terrorizzato.
ormai ero stato stuprato più volte di quanto ricordassi, ma avevo ancora paura.
tremavo e non era solo per la pioggia battente, che stava di nuovo colpendo il mio corpo denutrito molto forte come tanti spilli, ma pura paura.
passammo davanti ad alcuni lampioni funzionanti quando uno di loro vide la mia faccia e lo vidi sgranare gli occhi.
mentre gli altri tre parlavano, lui mi stava guardando negli occhi.
cercai di chiedere pietà o un aiuto per scappare.
s-ragazzi credo che abbiamo un bel bottino...
s2-si sarà splendido in ginocchio a succhiarmi il cazzo...
s3-non credo che sia una buona idea se vuoi continuare a vivere...
tremai al tono della sua voce, mi aveva riconosciuto?
s-cosa stai dicendo?
s3-guardalo bene... August d ci darà una bella ricompensa per aver trovato il suo giocattolo...
tremai di sollievo o orrore, ancora non avevo capito cosa stava succedendo.
mi avrebbero aiutato o mi avrebbero distrutto ancora un po'?
s-sei sicuro che sia lui?
s2-di cosa state parlando? è un senzatetto del cazzo... Nessuno piangerà la sua scomparsa....
s3-è il ragazzo del capo di August... non credo tu voglia finire come tutti quei tizi al telegiornale...
s2- questa puttana? sei sicuro?
il tizio che mi teneva fermo mi portò sotto la luce dei lampioni per guardarmi meglio.
s-si è lui... chiama August d... voglio la ricompensa subito...
il tizio che voleva scoparmi mi guardò ancora con una strana luce negli occhi che il suo amico placò rapidamente.
S3 -ti consiglio di non fare niente o verrai torturato prima di avere la tua morte... sai cosa è successo a quei tizi e come sono stati trovati...
io no?
non li avevano solo uccisi?
lo sconosciuto alzò le mani in segno di resa e venni poi trascinato da qualche parte in un capannone.
venni sbattuto su una branda e lasciato lì, in attesa di essere scambiato?
raccolto da yoongi hyung?
almeno ero all'asciutto finalmente, anche se con i vestiti bagnati e senza una doccia adeguata sapevo che mi sarei ammalato lo stesso.
aspettai e aspettai soltanto.
Il tempo passava lentamente.
i miei vestiti si asciugavano, anche il mio corpo maltrattato si stava asciugando, ricominciai a tremare di freddo, starnutire e tossire.
Il freddo mi stava penetrando le ossa.
Non so quando ma ad un certo punto sentii di avere la febbre e svenni per l'assenza di cibo e acqua nel mio corpo o per l'influenza.
Probabilmente per entrambi.

Angolo autrice
Eccovi il punto di vista di tae...
Che ne pensate?
Stellinate
Ciaoooooo

Blue And Gray  vminkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora