Ritorno alle origini

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#Carlotta POV

- Bambina mia! - mia madre mi stringe tra le sue braccia. - Entrate dai! - esorta me e Federico ad accomodarci in casa dove ci aspetta anche mio padre.

- Io ti giuro che lo rovino! - sono le prime parole che pronuncia mio padre quando nota i segni sul mio viso.

- Papà! - mi lamento io. - Ti prego non metterti nei guai, ho denunciato e la giustizia farà il suo corso. - aggiungo ancora.

- Non credo che sarà così semplice, ci sono denunce di molte donne e la giustizia è lenta. Non voglio che lui possa farti ancora del male. - mi dice ancora papà.

- Lo so. - e sospiro. - Mi dispiace avervi deluso. - aggiungo poi.

- Perché mai pensi di averci deluso? - mi chiede mamma prendendo la mia mano.

- Forse non avrei dovuto mettere quella foto e spiattellare così ciò che mi è successo. - spiego ai miei genitori.

- Non ci hai deluso e penso che tu abbia fatto bene a parlare, insomma sei un personaggio pubblico e sicuramente potrai aiutare molte ragazze. - mi fa notare mia madre che ha chiaramente compreso il mio intento appieno.

- Non ci hai deluso, io sono fiero di te, sempre. - mi dice papà. - Odio sapere che ti abbia fatto del male. Diciamo che era evidente che le cose tra di voi non stessero andando bene ma mai mi sarei aspettato che potesse arrivare a tanto. - aggiunge ancora.

- Ho portato via tutte le mie cose da quella casa, non ho alcuna intenzione di avvicinarmi nuovamente a lui. - e spero che possa bastare questo per farlo calmare.

- Ti va di stare un po' qui con noi? - domanda subito mia madre.

- Ci posso provare, è che me ne sono andata da tanto e ormai voi avete il vostro equilibrio in due ed io ero abituata ad essere autonoma ma al momento non ho un posto dove andare, mi impegnerò però per cercare una casa. - dico subito ai miei genitori.

- Puoi restare anche da me! - si offre subito Federico.

- Lo so ma non voglio invadere i tuoi spazi, starò qui con i miei genitori, ho bisogno di un po' di tempo in famiglia. - spiego al mio migliore amico e collega. - Anzi non finirò mai di ringraziarti per ieri sera. - aggiungo mentre stiamo recuperando le mie cose da sistemare in quella che è stata la mia stanza fino ai diciotto anni.

- Non mi devi ringraziare, ho fatto ciò che farebbe qualsiasi amico e su di me puoi sempre contare. -

- Grazie! - e lo abbraccio.

Saluto Federico che aveva una cena, sospetto che abbia una frequentazione ma al momento ha deciso di non parlarmene ed ovviamente voglio rispettare la sua volontà, quando sarò il momento sarò disposta ad ascoltarlo.

- Tesoro ti serve una mano? - mamma ha pensato bene di raggiungermi, presumo che non mi voglia lasciare da sola, effettivamente da un lato è decisamente la cosa migliore, se mi metto a pensare è peggio.

- Se ti va, volentieri! - e mi rendo conto che ho ancora parecchie cose da sistemare. - Oggi non sono andata al lavoro. - le confesso. - Non mi andava di mostrarmi con questi segni eppure ho fatto quel post. - affermo scuotendo la testa. - Non so se sia la cosa giusta. -

- Pensi che questo possa provocare qualche reazione da parte di Marco? -

- Non ne ho la più pallida idea. - dico io a lei. - Però come vedi avrò la sicurezza. - e indico i due uomini posti fuori dal cancello della villetta dei miei genitori.

- Penso che sia sempre meglio essere prudenti. - suggerisce mia madre. - Che cosa ti va di mangiare per cena? -

- Mi va bene qualsiasi cosa. - decreto io prima di andare a concedermi una doccia. Domani spero di avere la forza sufficiente per tornare al lavoro e anche a testa alta.

Le cose che hai da dire [Terminata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora