5. AMOS

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Iris Thomson di venticinque anni, quasi ventisei, ha uno scoiattolo peluche.

Dio santo. Ma chi ho deciso di far entrare in casa mia?

Se non fosse per il fatto che Colin, dopo tre babysitter scappate, abbia mostrato un vero interesse nei confronti di questa donna, sarebbe già fuori dalla porta. Preferibilmente dall'altro lato della città. O dell'oceano.

Quella storia dello spago, poi? Incredibile. Non posso negarle di presentarsi qui dopo aver parlato di fronte a Colin. Sapeva cosa stava facendo, eccome se lo sapeva.

Nonostante tutto, devo anche ammettere che Colin si è approcciato per la prima volta in modo differente a una babysitter; da ciò che ho sentito dalle telecamere di sicurezza, poste in ogni stanza tranne quella degli ospiti e il bagno, Iris non lo ha trattato come uno stupido, ma come un suo pari, non lo ha pressato a far nulla e con l'acchiappasogni si è persino accaparrata la sua attenzione.

Be', la vera prova si terrà domattina. Colin è un dormiglione di prima categoria, ama restare sotto alle coperte – soprattutto con questo clima gelido – e detesta doversi lavare e vestire. L'ultima babysitter non era nemmeno riuscita a fargli mettere la maglia sotto al maglione. L'ho scoperto solo dopo aver parcheggiato di fronte all'asilo. Poi c'è Flounder che gironzola intorno a Colin perché vuole essere coccolato, il tutto mentre mio figlio deve prepararsi.

Insomma, vedremo se Iris Thomson senza la p se la caverà o se sarà solo un altro fuoco di paglia.

Le mostro la stanza degli ospiti, dove trascorrerà due notti a settimana o quando necessario. Ho parecchi eventi programmati la sera e di sicuro non posso lasciare Colin da solo. Winona va via alle cinque, quando torno a casa, perciò non ho nessuna copertura.

A dirla tutta, preferirei di gran lunga rimanere con mio figlio, ma è anche vero che a volte ho bisogno di sfogare certi istinti e non esiste che trascini dentro casa, sotto lo stesso tetto di Colin, una sconosciuta con cui passerò solo una notte.

«Wow» mormora Iris, guardandosi intorno.

Il pezzo forte della stanza, o meglio, di questo grattacielo è senza ombra di dubbio la vista mozzafiato che circonda quasi del tutto l'attico. Il letto si trova al centro della stanza, di fronte ad esso uno schermo piatto attaccato alla parete tinta di bianco e un armadio poco distante. Una pianta si trova all'angolo sinistro della stanza, a pochi passi da uno dei comodini che si trovano ai lati del letto.

È abbastanza spoglia, ma se consideriamo che i miei genitori vengono a trovarci poche volte e né loro né Seth restano a dormire, non viene utilizzata quasi mai.

«Lasci qui la borsa. Le mostro velocemente la mia stanza, così sa dove trovarmi in caso di necessità con Colin» asserisco.

La mia camera non è distante dalla sua, anzi, ma è molto più ampia. I toni dominanti sono il grigio e il nero, e sì, mi rendo conto che fanno sembrare la camera più cupa di quello che in realtà sia, ma mi piace. Il letto è due piazze e mezzo, situato al centro della stanza, di fronte la vetrata, delle tende grigie separano ogni finestra dall'altra. Sempre accanto all'ampia vetrata vi è una poltrona dove trascorro alcuni pomeriggi a leggere, be', quelli rari in cui riesco a ritagliarmi anche solo un'oretta.

«Che meraviglia» sospira estasiata Iris. «Se non mi trova qui o nello studio, provi a cercarmi nella cabina armadio. Mi piace organizzare i completi per la settimana e ci metto un po'» spiego. Non mi va che sappia i fatti miei, ma se diventerà la babysitter di Colin è giusto che sappia dove trovarmi in caso di emergenza.

«Q-quella è... cacchio» biascica, ammaliata.

La cabina armadio doveva in precedenza essere il bagno, così da lasciare quello principale agli ospiti, tuttavia, non c'è molta gente qui in giro, perciò ho preferito usare quel bagno e trasformare questa stanza in qualcosa di utile. Ci sono completi ovunque, perfettamente sistemati ai loro posti, dietro vetrate usate appositamente per non far rovinare gli indumenti. Lo stesso vale per scarpe, accessori vari, cappotti e indumenti più casual sistemati nei loro ripiani. Al centro vi è sistemato un pouf quadrato, in pelle, di fronte ad esso uno specchio lungo la parete.

𝐒𝐞𝐰𝐞𝐝 𝐇𝐞𝐚𝐫𝐭𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora