4. The kiss

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Niall
Tirai immediatamente la polvere su per il naso. Tutto quello che sentii fu un gusto amaro, pungente. Dovetti reprimere un conato di vomito e poi risputai fuori una parte della roba. L'effetto arrivò rapidissimo. Le membra si fecero pazzescamente pesanti, ma nello stesso tempo erano anche leggerissime. Ero terribilmente stanco e questa era una sensazione terribilmente eccitante. Tutta la merda era di colpo sparita.
Se pur perso nel mio delirio riuscii a sentire la voce di Max. Mi appariva estranea e lontana, eppure eravamo nello stesso cesso.
"Porca troia!"
Si era infilato l'ago nella vena del braccio e tirando venne subito su un po' di sangue. Poi successe qualcosa. Si otturò l'ago. Questa è la cosa peggiore che possa capitare a un bucomane. Quando il sangue che si è tirato su, rigocciola dentro la siringa, non c'è più niente da fare. La roba, a quel punto, la si può solo buttare. Max però non si arrese. Premette con tutta la forza possibile la siringa per smuovere la sporcizia che intasava l'ago. Saltò la pompetta e il sangue schizzò tutto intorno. Riuscì così a farsi il suo buco.
Per fortuna riuscì ad accompagnarmi a casa sano e salvo. Lui proseguì il tragitto in sella alla sua moto. Era diretto in discoteca. Era lì che abitava. Ci saremmo rivisti tra qualche ora. Pregai che non gli accadesse niente. Mai come oggi la mia sniffata era stata utile. Il riemergere a galla del nome del mio ex mi faceva soffrire. La roba mi avrebbe aiutato a dimenticarlo.

Liam
Niall era tornato a casa. A giudicare dal suo aspetto si era fatto di nuovo. Quante volte gli avevo detto di smettere? Smettere di frequentare Max. Smettere di lavorare in quella discoteca. Smettere con la droga. Ma niente. Non mi aveva mai ascoltato. Ero riuscito soltanto a ricevere il suo odio. Perchè io lo sapevo: lui mi odiava e di certo non lo nascondeva. Mi ha odiato fin dall'inizio. Da quando avevo messo piede in questa casa insieme a mio padre. Da quando ero entrato nella sua vita e in quella di sua madre. Vani erano stati i tentativi dei nostri genitori di farci andare d'accordo. Io almeno provavo a piacergli. Lo facevo per il bene di mio padre che finalmente era riuscito ad affrontare la morte di mia mamma e a rifarsi una nuova vita. A Niall invece non importava nulla di tutto questo. Era sempre stato un problema, una delusione per sua madre. Non aveva mai terminato gli studi. Non aveva mai accettato un lavoro, se non quello offertogli da Max in discoteca. Scandals, forse così si chiamava quel postaccio. Le cose erano andate sempre peggio. Max, Takashi, Sebastian, Zayn, Louis: tutta gente che lo aveva portato sulla cattiva strada. Dopotutto lui era facilmente influenzabile. Lo sentii salire le scale fino ad arrivare al primo piano della nostra villetta. Non aveva salutato nessuno al suo rientro. Si chiuse nel bagno sbattendo violentemente la porta. Dopo circa un'oretta era già pronto per uscire. Stava andando a lavoro. Se ne andò di casa così come aveva fatto prima. Senza avvisare nessuno. Sarebbe tornato la mattina dopo.

Louis
In un attimo mi ritrovai con le labbra premute contro quelle di Zayn. Erano calde e morbide. Mai avrei immaginato di fare una cosa del genere. Ma la circostanza lo richiedeva. Era l'unica cosa da fare. Ero geloso. Fottutamente geloso. Cercai di rendere il bacio abbastanza credibile. Non avevo mai baciato un ragazzo. Credevo che mi avrebbe disgustato, che non sarei riuscito a rimanere più di qualche secondo così, ma il bacio durò molto più a lungo di quanto mi aspettassi. Mi piaceva. Mi piaceva da impazzire. Continuai ad accanirmi sulle sue labbra con molta più foga e passione. Non mi preoccupai più che il bacio sembrasse realistico. Sapevo che lo era. Inoltre sembrava che a Zay quella situazione non dispiacesse affatto. Rispondeva al mio bacio con altrettanta avidità. Forse aveva sempre desiderato che questo momento arrivasse. Standogli così vicino notai, per la prima volta, quanto belli fossero i suoi occhi che adesso mi stavano fissando senza vergogna, come se tutto quello fosse normale. Gli afferrai con una mano la guancia e lo spinsi ancor di più verso di me in uno scontro di lingue senza fine. Bramavo le sue labbra. Volevo esplorare la sua bocca ancora più a fondo. Non avevo mai visto Zayn sotto questa luce. Quando le nostre labbra si separarono avevo la bocca asciutta e mi accorsi che lui mi stava guardando con aria interrogativa. Voleva sapere il perché. Il perché di quel bacio. Un po' era un modo di ringraziarlo per tutto quello che aveva fatto per me. Tuttavia ero spaventato. Sapevo che c'era dell'altro. Qualcosa che neanche io riuscivo a capire. Per fortuna una voce sopraggiunse. Era Harry. Avevo dimenticato che ci stesse osservando.

Harry
Umiliazione, tradimento, delusione. Questo era tutto quello a cui riuscivo a pensare in quel momento. Zayn mi aveva mentito. Zayn mi aveva illuso. Zayn aveva giocato con i miei sentimenti facendomi credere che tra noi stesse nascendo qualcosa. Qualcosa di importante, di intimo, di eterno. La rabbia mi stava invadendo. Avrei voluto urlare, piangere, disperarmi. Nonostante tutto, quando Zayn si voltò verso di me, non potei fare a meno di pensare che fosse bellissimo. Le foto che avevo visto non erano riuscite a rispecchiare nemmeno minimamente la perfezione che mi stava di fronte.
Appena mi vide sbiancò. Si allontanò subito dal ragazzo che fino a qualche secondo fa gli era avvinghiato.
"Harry, ti sei svegliato!"
Indietreggiai vedendolo avvicinarsi. Non sapevo cosa dire. Come avrei dovuto reagire a quello a cui avevo dovuto assistere impotente? Forse, tutto quello che credevo si stesse creando tra noi, era solo frutto della mia immaginazione. Forse avevo frainteso. Forse in quel momento buio della mia vita mi ero aggrappato a Zayn cose se fosse il salvagente che mi avrebbe riportato a galla. Lui mi aveva salvato dalla depressione. Senza il mio Zay non ce l'avrei mai fatta. Avrei continuato ad annegare nella vergogna e nel dispiacere che avevo dato ai miei genitori. Sarei stato pronto a rinnegare me stesso se non fosse stato per lui. Mi aveva aiutato ad accettare quello che ero, a venire allo scoperto, ad essere fiero di me stesso. Ma non potevo non odiarlo dopo ciò che avevo visto.
"Tu sei un bugiardo!"
"Aspetta Harry. Fammi spiegare!"
Si avvicinò ancora di qualche passo. Voleva afferrarmi la mano. Farmi calmare.
"Non mi toccare! Sei uno stronzo!"
"Harry, tra me e Louis non c'è niente credimi. È solo un mio amico"
A queste ultime parole sentii ribollirmi il sangue nelle vene.
"Non raccontarmi cazzate! Mi hai preso per un coglione? So quello che visto!"
Il ragazzo che gli stava accanto, Louis lo aveva chiamato, aveva uno strano sorriso che gli colorava il viso. C'era qualcosa di più. Non era un sorriso. Era un ghigno. Godeva di quella situazione. Mi derideva con gli occhi. Mi sfidava con lo sguardo. Mi sentii improvvisamente fragile. Le lacrime cominciarono a dipingere il mio volto. Così come un pittore traccia le prime pennellate su una tela bianca definendo quello che potrebbe essere un capolavoro, ora le lacrime rigavano le mie guancie lisce esprimendo la sofferenza che man mano mi stava invadendo. E allora lo feci. Feci l'unica cosa che ero in grado di fare. Fuggire. Con le ultime forze che mi erano rimaste riuscii a raggiungere la porta. Le ultime parole che sentii furono quelle di Zayn.
"Louis sei un fottuto bastardo. Il mondo non ruota solo attorno a te!"

ANGOLO AUTRICI:
Ciao a tutti!
Ed eccoci di nuovo qui. Forse un po' in ritardo ma dovete capire la nostra situazione. Non abbiamo tempo di fare nulla. Anyway, cosa pensate di questo capitolo? È entrato in scena anche il nostro Liam, fratellastro di Niall. Louis si è comportato da vero stronzo ma vi assicuriamo che farà anche di peggio.
Per favore, commentate e fateci sapere cosa ne pensate. Naturalmente accettiamo anche critiche, vorremmo sapere se questa storia vi sta piacendo. A partire dal prossimo, i capitoli saranno più lunghi.

Un bacio
- le twins xx

UNFAITHFUL LIPSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora