31. The right boy

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Zayn
"Allora Zayn, hai capito tutto?" ripeté Max per l'ennesima volta.
"Ti ho detto di sì. Smettila di ripetere sempre la stessa cosa" risposi seccato
"Sarà meglio per te. Deve filare tutto liscio."
Quel ragazzo sapeva essere davvero pesante quando ci si metteva. Scacciai via l'idea di ribellarmi ai suoi modi di atteggiarsi 'a capo' solo perché avremmo dovuto collaborare ancora per un po' di tempo. Sbuffai mentalmente, sollevai gli occhi al cielo e decisi di non controbattere.
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Imboccai la strada di ritorno verso casa. Stando a ciò che aveva detto Louis, quei due sarebbero stati fuori solo per un weekend perciò, dovevano essere già tornati o sarebbero dovuti tornare a momenti. Parcheggiai la macchina nel vialetto di Lebus Street e mi diressi verso la nostra villetta. Non appena aprii la porta di casa, inciampai su delle valigie lasciate lì per caso.
"Merda!" imprecai portandomi le mani al ginocchio dolorante.
"No, restate pure dove siete. Non mi sono fatto male eh..." dissi sarcastico.
Avanzai, zoppicando leggermente, verso il salotto. Li trovai seduti sul divano. Harry era sulle gambe di Louis e aveva le braccia avvolte al collo del suo... com'è che si dice? Ah, ragazzo. Louis, invece, aveva una delle due mani sulla spalla del riccio, mentre l'altra accarezzava la guancia di Harry. I loro occhi erano fissi negli occhi dell'altro. Avevano un sorrisetto ebete stampato in faccia e, ogni tanto, si scambiavano dei baci languidi. Non si erano accorti della mia presenza, nemmeno dopo tutto il casino che avevo fatto all'ingresso! Stronzi! Era come se stessero in un mondo che apparteneva solo a loro. Però... c'era qualcosa che non andava, qualcosa di diverso rispetto all'ultima volta in cui li avevo visti. Era forse il modo con il quale si guardavano, un misto tra amore platonico e un pizzico di perversione. O forse il modo con cui le mani di Louis si muovevano liberamente sul corpo di Harry. O ancora il fatto che Harry non arrossisse più come un tempo ad ogni minimo sfioramento di pelle con Louis. O erano i loro baci, molto meno casti e più bagnati di prima. Tra quei due era successo qualcosa ed ero convinto che Max ci aveva visto giusto. Quei due avevano fatto sesso. E se, da una parte questa cosa mi infastidiva ed anche ingelosiva, dall'altra ne ero felice perché anche questo faceva parte del piano. Ora, l'unica cosa che dovevo fare, era riavvicinarmi a Louis. Max non aveva fatto altro che ripetermelo e io dovevo assolutamente riuscirci. Ero sicuro che ce l'avrei fatta. Conoscevo il mio amico meglio delle mie tasche, sapevo su quali tasti fare leva e quali non toccare. Fare pace con lui sarebbe stato più facile che rubare le caramelle ad un bambino.
"Hey ragazzi, siete tornati? Mi sono quasi suicidato sulle vostre valigie all'ingresso..."
Entrambi mi risposero in modo evasivo e poco affettuoso. Mi odiavano tutti e due. La prima cosa che dovevo fare era sbarazzarmi di Harry e parlare in tranquillità con Louis. L'occasione mi venne servita su un piatto d'argento quando, controvoglia, Harry si alzò da Louis dicendo di avere bisogno di una doccia. Bingo! Quando fui sicuro che non potesse sentirci mi avvicinai a Lou sedendomi accanto a lui sul divanetto. Capì subito le mie intenzioni e roteò gli occhi. Pensai di essere anch'io un libro aperto per lui. Di sicuro, però, non immaginava che stessi complottando con Max contro di lui.
"Lou..." soffiai con uno sguardo da cane bastonato.
"Che vuoi, Zayn?" rispose acido.
"Voglio parlare seriamente" dissi abbassando lo sguardo.
Avrei potuto fare l'attore se lo avessi voluto.
"Ancora? Basta. Io sto con Harry. Fattene una ragione" bisbigliò per paura che Harry potesse sentirlo.
"È proprio questo che voglio dirti. Mi arrendo. Sventolo bandiera bianca..."
Prima che potesse interrompermi continuai il mio discorso.
"Quando sei stato via questi due giorni io... io mi sono sentito perso. Mi sei mancato troppo, Lou. Ho capito che non posso averti come desidero ma non importa, voglio semplicemente tornare ad essere il tuo migliore amico. Sono disposto a rinnegare i sentimenti che provo per te, se questo è l'unico modo per starti vicino. Quindi perdonami per tutte le cazzate che ho fatto, ti prego."
E il premio Oscar per miglior attore protagonista va a Zayn Malik!
Rimase scioccato. Non si aspettava minimamente delle scuse del genere da parte mia. Mentalmente, sghignazzai compiaciuto. Strinsi le sue mani nelle mie e fissai il mio sguardo profondo nel suo sconcertato.
"Ti prego!"
Vidi nei suoi occhi farsi largo una luce. Forse era felice che il suo amico fosse tornato ad essere quello di un tempo. Le sue labbra si curvarono in un sorriso sincero. Ero convinto che anch'io gli ero mancato tanto e che stesse aspettando con ansia questa occasione per tornare ai bei vecchi tempi. Peccato che io stavo solo mentendo.
"Finalmente, Zayn!"
Si lanciò letteralmente tra le mie braccia. Mi spinse con forza all'indietro e il risultato fu Louis sdraiato felicemente sopra di me. Dovetti lottare con tutto me stesso per impedirmi di reagire a quel contatto troppo ravvicinato. Non facevo sesso da troppo tempo...
"Quanto affetto!" esclamai divertito.
"È solo che... mi sei mancato anche tu" ammise.
Lo sapevo!
"Davvero?" chiesi.
"Ma certo! Vieni qui e fatti abbracciare."
Mi accolse in un altro abbraccio caloroso. Chiusi gli occhi e posai il mio mento sulla sua spalla. Mmh, che buon profumo. Presto sarebbe stato tutto mio. Fu in quel momento che sentii dei passi per le scale e vidi Harry sbucare con un asciugamano in testa. Nei suoi occhi notai qualcosa. Era forse gelosia? O rabbia? Perfetto! Procedeva tutto secondo i piani.
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Ero andato a lavoro per il turno di pranzo. Avevo finito verso le quattro e mezza ed ero subito tornato a casa. Quando entrai sembrava quasi che non ci fosse nessuno. Salii gli scalini che portavano al secondo piano e mi bloccai nel corridoio.
La stanza di Louis era chiusa ma questo non mi impediva di avvertire degli strani rumori provenire oltre quella porta. Spalancai gli occhi quando capii cosa stava succedendo. Il suono che sentivo era lo sbattere della testiera del letto contro il muro. Il tutto era accompagnato da ansimi e gemiti. Riuscivo a distinguere quelli più rochi di Harry e quelli più striduli di Louis. In più sentivo degli incitamenti sconnessi e delle urla sconvolte. Pensavano di essere soli in casa ma sapevano che sarei potuto tornare a momenti. Per questo non facevano nè troppo rumore nè troppo silenzio. Avevo capito cosa avevano fatto quel weekend ma, sentire quelle urla così sensuali e, solamente immaginare, cosa stessero cambiando quei due tra le lenzuola mi sconvolse. Una strana sensazione inziò ad infastidirmi il basso ventre. Merda. Era così sexy. Era come se stessi vedendo un porno dal vivo. Tentai di ricompormi e sbattei con forza la porta della mia stanza, come per avvertirli che ero lì e che li avevo sentiti. Eh sì, non facevo sesso decisamente da troppo tempo.

UNFAITHFUL LIPSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora