24. You can bet on it

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Louis
Erano le otto di mattina. Zayn era già uscito per andare al ristorante. Prima o poi avrei dovuto trovare anch'io un lavoro. Non potevamo dipendere tutti da Zayn. Ieri sera era rincasato tardi. Non avevo neanche avuto il tempo di chiedergli dove fosse stato. Mi accomodai sul divano e accesi la tv. A quell'ora non trasmettevano nulla di interessante, solo televendite e film vecchi di cent'anni. Feci un po' di zapping senza trovare nulla che mi ispirasse. Ad un tratto avvertii un leggera pressione sulla mia spalla e un "Lou" sospirato al mio orecchio. Mi voltai di scatto e "Cazzo Harry! Mi hai fatto prendere un colpo. Sembri un fantasma" esclamai con la mano sul petto, come a contare i battiti accelerati.
Lui portò i suoi indici alle orecchie e se le tappò e come se nulla fosse si sedette accanto a me posando la testa sulla mia spalla. Era evidentemente ancora assonnato. Restammo così per un po'. Io con il telecomando in una mano cambiavo canale in continuazione e con l'altro braccio, avvolto attorno al suo collo, gli accarezzavo i capelli. Harry, invece, era stretto a me con le mani chiuse a pugno sul mio petto. Ogni tanto affondavo il naso tra i suoi ricci e mi inebriavo del loro profumo. Improvvisamente Harry ruppe il silenzio.
"Lou, sei ancora arrabbiato con me?" sussurrò con gli occhi ancora chiusi e le ciglia riversate sugli zigomi.
"Dopo quello che hai fatto..." lasciai la frase in sospeso per lasciargli intendere che sì, ce l'avevo ancora con lui.
Continuai a guardare lo schermo del televisore di fronte a me e smisi di accarezzargli i capelli. Lui si decise ad aprire gli occhi e abbandonò quella posizione decisamente comoda e rilassante. Si stropicciò lievemente gli occhi e diede vigore ai suoi ricci.
"Boo, vorrei che tornasse tutto come prima, come quando ti stavi avvicinando di più a me. Ieri mi hai completamente ignorato e non hai neanche voluto dormire con me" mi si spezzò il cuore per il modo in cui lo disse.
"Mi dispiace, piccolo."
Non so neanche perché gli risposi con quella frase. Insomma era lui che aveva sbagliato e si meritava almeno una piccola punizione. Invece cosa facevo? Gli dicevo che mi dispiaceva. Che mi era saltato in testa? Ma come potevo rimanere indifferente ai suoi occhi ancora lucidi che mi stavano supplicando e a quelle labbra che sembravano stessero gridando "baciami"? Lo attirai a me e lo baciai dolcemente. Lui fu sorpreso da questo mio improvviso sbalzo d'umore. Lo avertii dalla sua iniziale diffidenza. Poi si lasciò andare e ricambiò il bacio. Mi sdraiai sul divano e lo feci posizionare sopra di me. Labbra contro labbra. Le sue, carnose e rossissime, divoravano le mie, fini e morbide. Dopo un po' allontanammo malvolentieri le nostre labbra per concederci di riprendere fiato. Eravamo naso contro naso e ci baciavamo come gli eschimesi mentre respiravamo l'uno nella bocca dell'altro.
"Sai, mi ha chiamato Niall e mi ha detto che ieri Zayn era a casa di Liam" mi disse con il fiatone.
"Cosa? E che ci faceva lì?" la domanda mi sorse spontanea.
"A quanto pare per lavoro. Così gli hanno detto."
"Di notte? Andiamo, Zayn non lavora di notte. Per lui la notte è fatta per divertirsi."
"Pensi che ci sia qualcosa sotto? Non vorrei che Zayn facesse soffrire Niall in qualche modo."
"Hey, Zayn non è un completo stronzo. Certo, a volte si è comportato come tale, ma non è un mostro e tu devi ancora chiarire con lui. Non vorrei che Zayn decidesse di non rivolgermi più la parola per quello che ti ho detto su di lui. Sai quanto ci tengo, Harry."
"Okay, proverò a parlargli. Ancora una volta la situazione si è ribaltata. All'inizio era Zayn a convincermi che tu non eri un cattivo ragazzo."
Mi puntò un dito sul petto e cominciò a disegnarci dei cerchi immaginari.
"Oh ma io sono un cattivo ragazzo, caro il mio Harreh."
Ripresi a baciarlo con foga mentre rideva nella mia bocca e diceva "Certo, come no. Ho proprio paura".
Ma in quel momento mi resi conto che non gli avevo chiesto la cosa più importante. Perché Niall lo aveva chiamato? Perché Harry teneva ancora a lui dopo tutto quello che gli avevo detto?
"Hey, hey..." cercai di fermarlo e staccarlo da me. Gli diedi alcuni baci a stampo e finalmente ci riuscii.
"Tu e Niall siete di nuovo amici?" gli domandai corruciando le sopracciglia.
Lo sentii irrigidirsi sopra di me.
"Ehm, beh... ecco... sì, abbiamo chiarito. All'inizio mi ha avvicinato per via di Zayn ma dopo si è affezionato a me e io gli credo, Lou" rispose seriamente.
"E quando ne avete parlato?"
"Lou..." si lamentò.
"Voglio la verità."
"Non ti arrabbiare però..."
"Harry, cazzo! Sei andato di nuovo allo Scandals! Me lo avevi promesso, Cristo!"
Lo spintonai giù dal divano e mi alzai anch'io.
"No, Lou! Tecnicamente non sono entrato in discoteca. Ho chiamato Niall e l'ho fatto uscire fuori."
"È la stessa cosa! Ti avevo detto di non andarci più e tu me l'avevi promesso, cazzo! Evidentemente le promesse non hanno poi così tanta importanza per te."
"Io dovevo parlargli! Dovevo chiarire la situazione! Devi... devi cercare di capirmi."
"E ora mi verrai a dire che Max è stato buono dentro il locale! Che non è venuto fuori anche lui?"
Il suo silenzio diede la riposta che già sapevo ma che speravo non fosse vera.
"Non lo capisci che quello ti ha messo gli occhi addosso e vuole metterti anche le mani addosso?!"
"Lou, non ci andrò più. Lo giuro!"
"Questo non è abbastanza. Mi spieghi come faccio a fidarmi di te? Mi tieni sempre nascosto tutto e parli solo quando vieni scoperto. Non è così che funziona!"
"Lou, non è vero" venne verso di me e mi afferrò le mani.
"Non ti nascondo che mi piaci e che vorrei che le cose andassero bene tra noi due" continuò stringendo le mie dita.
"Non esiste nessun 'noi'!" gli gridai contro in preda alla collera mollando le sue mani.
"Ma io vorrei che ci fosse, che esistesse un noi. Prima che accadesse tutta questa stora lo stavi facendo. Mi hai fatto conoscere le tue sorelle, mi hai raccontato del tuo passato, mi hai concesso un appuntam-"
"Questo perché prima mi fidavo di te. Ora non più" lo interruppi duramente.
Harry abbassò lo sguardo visibilmente triste, voltò le spalle e si incamminò su per le scale. Ad un tratto un'idea balenò per la mia mente.
"Harry!" lo richiamai.
Lui si voltò verso di me e tornò sui suoi passi.
"Stasera usciamo."
Non era una domanda era un'affermazione.
Un sorriso raggiante si aprì sul suo volto.
"Dove andiamo?" mi domandò non riuscendo a trattenere la sua felicità.
"Allo Scandals" risposi secco.
"Cosa?! Mi hai appena aggredito perché non vuoi che ci vada più e adesso mi ci inviti?"
"Stasera ci sarò anch'io, così tutti potranno finalmente capire che tu sei mio. Solo e soltanto mio" un ghigno soddisfatto si disegnò sul mio viso.

UNFAITHFUL LIPSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora