14. Save me

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Niall
"Beh, sei contento di questa visita?" mi domandò Zayn dopo aver fatto fuoriuscire nuovamente il fumo dal naso.
"É stata la sorpresa più bella che potessi farmi, Zaynie" gli risposi accoccolandomi ancora di più accanto al suo splendido corpo ormai raffreddatosi.
"Sei sempre troppo esagerato! Dì più che altro che è stata una visita inaspettata" mi riprese quasi infastidito da quella mia affermazione. Si scostò un po' e tirò ancora.
Avrei dovuto immaginarlo, andava sempre così. Facevamo sesso e dopo non eravamo più niente. Anzi, dovevo ringraziare che non se ne fosse già andato. Zayn era sempre stato restio ad esternare i suoi sentimenti. Anche se non lo dava a vedere, ero convinto che, nascosto nel lato più isolato del suo cuore, ci fossero dei sentimenti che custodiva gelosamente per me. Non potevo essergli completamente indifferente dopo tutto quel tempo. Non volevo crederlo. Mi piaceva pensare che, sotto quella falsa insofferenza, si celasse qualcosa di grande, un forte affetto che faceva fatica ad essermi mostrato.
"Okay, devi sempre smontare tutto ciò che dico, non é vero?" feci per replicare.
"Beh, non sempre. Per esempio, quando dici che sono fantastico, ti credo" si vantò sfoggiando un sorriso sghembo che mi lasciò per un attimo senza fiato.
"Coglione!" gli dissi allora schiaffeggiandogli leggermente la pancia. Sapevo quanto gli desse fastidio e per questo risi vivendo al massimo quei momenti che Zayn mi stava gentilmente concedendo.
"Oh, ti approfitti dei miei punti deboli, eh?" esordì scherzando.
"Solo un po' " risposi ridendo ancora.
"Allora vediamo che fai adesso" replicò determinato.
Tolse il braccio dal mio collo e si posizionò sopra di me con delicatezza, come a non voler farmi male.
"Che farai adesso, mi violenterai?" gli domandai ironico.
"Oh, farò di peggio, caro il mio Nialler. É sicuramente qualcosa che odi di più" mi rispose con una finta espressione cattiva.
Cercò disperatamente di arrivare ai miei fianchi e, quando li trovò, cominciò a farmi il solletico. Io lottai contro le sue mani ma queste mi sovrastarono e iniziai a ridere. Non era solo una risata dovuta al solletico. Era una di quelle risate che riempiono il cuore, che rallegrano la giornata e che fanno stare bene perché sono provocate dalla persona che ami. Ed io amavo Zayn. Lo amavo più di qualunque cosa, più di chiunque e più di me stesso. Lui era il sole che mi illuminava e l'aria che respiravo. Lui era la mia vita, il mio tutto. Non riuscivo a credere di essere stato lontano da lui per così tanto tempo. Senza di lui non avevo vissuto, ero sopravvissuto. Non volevo più rinunciare all'amore della mia vita. Avrei dovuto lottare con le unghie e con i denti per riprendermelo, ma la cosa non mi spaventava più. Lui doveva essere mio perché senza io non ero niente. Non volevo più essere un corpo vuoto e privo di anima. Volevo rinascere e colmare il mio cuore di sentimenti nuovi. Volevo ricominciare a vivere veramente. Questi pensieri mi commossero e qualche lacrima cominciò a fuoriuscire dai miei occhi chiusi.
"Basta! Basta! Ho capito ti chiedo scusa!" supplicai.
Lui finalmente si bloccò e tornò a sdraiarsi accanto a me. Mi guardò in faccia e rimase un po' perplesso.
"E queste cosa sono?" disse portando il pollice alle piccole gocce d'acqua che apparivano sul mio volto.
"Perché piangi?" continuò portandosi il dito sulle labbra e assaporando il gusto salato delle mie lacrime.
"Cosa? Non sto piangendo. Deve essere stato per le troppe risate" mi giustificai arrossendo.
Dal suo sguardo capii che non ci aveva creduto. Assunse un'espressione da vecchio saggio perdendosi nel vuoto.
" Niall, sai qual'é la cosa che più adoro di te?" domandò serio.
"No" risposi perplesso.
"É la tua risata. Non smettere mai di ridere" disse accarezzandomi dolcemente la guancia.
Non potevo credere alle mie orecchie. Tanta dolcezza tutta in una volta non l'avevo mai ricevuta. Zayn mi stava sorprendendo ogni secondo di più. Gli sorrisi e desiderai ardentemente che il tempo si fermasse per poter vivere a pieno quei momenti irripetibili. Dovevo sfruttare al massimo quell'occasione e mai avrei permesso a qualcuno di intromettersi. Non feci nemmeno in tempo a pensarlo che sentii la porta d'ingresso sbattere rumorosamente.
Davanti a noi si parò un Liam scandalizzato e infuriato al tempo stesso. Scrutò attentamente il ragazzo disteso accanto a me con lo sguardo di un cane che é pronto a mordere.
"E così... era questa la cosa tanto importante che avevi da fare!" gridò.
"Esci subito da casa di mio padre! Non avete neanche un po' di pudore. Niall, ce l'hai una camera, che senso ha farlo sul divano del salotto eh?!" continuò con lo stesso tono.
"Non mi seccare, Liam! Compari sempre nei momenti meno opportuni. Non so se é una dote innata quella che hai, ma sappi che mi fa incazzare ancora di più!"
Odiavo quella situazione. Finalmente Zayn stava dimostrando di provare qualcosa per me, quando arrivò lui ad interrompere quel momento magico. Lui che non faceva altro che intromettersi nella mia vita. Lui che sembrava essere nato apposta per opporsi a me e ai miei desideri. Lui che rovinava sempre tutto.
"Rilassati, Liam. Non abbiamo fatto del male a nessuno. Stai facendo tante storie per niente" disse Zayn con la sua solita tranquillità.
"Niall, sai cosa penso di te?" domandò Liam in preda alla rabbia.
"No, non lo so. Sono qui da qualche anno ormai e non mi hai mai parlato apertamente. Quindi, prego, sei libero di dire quello che vuoi. Goditi i tuoi cinque minuti di gloria, fratello!" risposi con disprezzo.
"Bene. Penso che tu sia un coglione con la C maiuscola! Sul serio, non ho mai conosciuto una persona più stupida e ingenua di te. Come puoi ancora andare dietro ad un ragazzo che di te ama solo il corpo e la completa e assoluta sottomissione a lui?! La cosa più grave é che non credo che non ti sia accorto di questa situazione. Accetti la tua condizione così, senza repliche. Se fossi in te lo avrei mandato a fanculo già da tempo!"
"Adesso basta! Non ti permetterò di continuare ad insultarmi! Tu non sai niente di noi! Fatti una vita, stronzo!"
"Sono stanco di tutto questo gridare. Io me ne vado" Zayn si sollevò dal divano e raccolse i boxer. Si avvicinò ancora nudo al ragazzo in piedi di fronte a noi e "Mio caro Liam, se pensi che questo tuo sfogo possa cambiare la situazione tra me e Niall, ti sbagli di grosso. Il mio biondo non smetterà mai di amarmi e se non si é mai ribellato a me, vuol dire che questa situazione gli va bene" disse con fierezza.
"Ora ti spiego come andranno le cose. Io continuerò a spassarmela con il mio Niall quando, quanto e dove voglio. Lui farà sempre quello che gli dico perché é questo quello che anche lui vuole. E tu... tu non potrai fare nulla per separaci" raccolse il resto dei vestiti rimasti per terra, si infilò i boxer e si diresse verso l'ingresso.
"E tu lo accetti?!" disse Liam con gli occhi sgranati nella mia direzione.
"Se questo é quello che vuole, va bene anche per me" risposi a testa bassa.
"Tu sei pazzo! Siete tutti pazzi!" urlò.
Mi sentivo morire. Zayn aveva dimostrato ancora una volta di non provare nulla per me. Niente era cambiato. Era convinto che non avrei smesso di amarlo per nulla al mondo e aveva ragione. La consapevolezza che mai lo avrei abbandonato lo rendeva spavaldo e sicuro di sé. Il malsano desiderio di possesso che provava nei miei confronti ormai non mi sorprendeva, né spaventava. Ero abituato a quella sensazione. L'avevo provata per tutto il tempo in cui eravamo stati insieme. Questa sua ossessione nei miei confronti aveva marchiato la mia pelle già da tempo. I piccoli istanti di serenità e dolcezza che avevamo vissuto poco tempo prima erano stati carichi di falsità. Zayn aveva solo tentato di adularmi per rendermi ancora più dipendente da lui. Voleva soltanto farmi credere di essere cambiato per ricevere ancora favori sessuali da me. Liam aveva ragione. Ero stupido e ingenuo ma quando si trattava di Zayn, non riuscivo ad essere lucido e razionale. Mi aveva trattato ancora una volta come un giocattolo ed io ne ero consapevole. Facevo solo finta di non rendermene conto per non andare incontro alla triste verità: non rappresentavo niente per Zayn. Lo avevo capito da tempo ma non riuscivo ad accettarlo, a mettermi l'anima in pace. Quelle parole: "Il mio biondo non smetterà mai di amarmi e se non si é mai ribellato a me, vuol dire che questa situazione gli va bene" sarebbero rimaste per sempre come un tatuaggio indelebile sul cuore a tormentarmi.
Cercai i miei boxer e gli indossai senza vergognarmi della presenza di mio fratello. Per me era come se in quella stanza ci fossimo soltanto io e l'eco delle parole di Zayn. Liam non era nella mia mente e per questo non mi preoccupavo di lui. Ciò nonostante lui c'era, ma la sua era come una presenza soprannaturale che non riuscivo né a vedere né a sentire. Raccolsi i vestiti da terra e mi diressi verso la mia stanza sbattendomi la porta alle spalle. Mi sdraiai sul letto e nascosi la testa tra i cuscini. Mi sentivo tradito, usato, umiliato. Volevo sparire, rendermi invisibile. Volevo che il silenzio e il buio della camera mi invadessero. Non mi importava di quanto potessi sembrare ridicolo in quel momento. Volevo soltanto smettere di esistere perché, solo così, avrei potuto finalmente smettere di soffrire. Nascosto dall'oscurità delle tenebre riuscii ad avvertire la lieve suoneria del mio cellulare rimbombare nella camera. Lo afferrai e vidi scritto in grande: "Harry".
Avevo sempre creduto che quel ragazzo sarebbe stata la mia salvezza ed infatti eccolo lì a venirmi in aiuto nel momento più opportuno. Potevo chiudermi in quella stanza, come tutte quelle volte in cui avevo sofferto così, oppure potevo aprire la chiamata e dare una svolta alla mia vita, reagire al dolore in un modo che a Niall era estraneo, permettere ad Harry di entrare nella mia esistenza e lasciarmi salvare da lui. Ad un tratto il buio che mi avvolgeva scomparve. I suoni divennero più marcati, i colori più nitidi. Premetti il tasto verde e risposi.
"Hey, Harry" esordii a bassa voce.
"Niall! É successo qualcosa? Hai una voce!" gridò all'apparecchio sforandomi un timpano.
"Beh, in realtà sì" risposi sincero.
"Oh, dai incontriamoci così mi racconti tutto" propose.
Anche se non avevo alcuna voglia di uscire e di espormi al mondo, accettai.
"Okay, va bene" risposi.
La mia fiducia era riposta in lui, era riposta in Harry, un completo sconosciuto, ma non mi importava avevo bisogno di lui.
Dopo neanche 5 minuti uscii dalla mia camera sotto lo sguardo attonito di Liam. Molto probabilmente era sicuro che sarei rimasto lì dentro per giorni interi. Era già successo molte volte. Era sempre lo stesso copione che si ripeteva all'infinito. Zayn mi faceva soffrire e io affrontavo le mie crisi chiuso nella mia stanza a pensare che forse quello che aveva fatto qualcosa di sbagliato fossi io. Quella volta però andò diversamente e anche Liam rimase sorpreso nel vedermi uscire di casa. Lo guardai di sfuggita, ma potei notare che il suo volto si era trasformato innumerevoli volte nel giro di poco tempo. Prima era incredulo, in seguito arrabbiato, poi triste e adesso sembrava... un attimo... era felice. Possibile che il mio fratellastro fosse felice per me? Possibile che fosse contento del fatto che per una volta avevo deciso di affrontare la situazione in maniera diversa? Senza rinchiudermi in una gabbia per non provare ancora più dolore. Inconsapevole che in realtà quel male, stretto tra le sbarre, si sarebbe amplificato e mi avrebbe distrutto divorandomi dall'interno, come un tumore. Avevo bisogno di qualcuno con cui condividerlo. Non potevo sopportare quel peso, quel fardello tutto solo. Non ne ero capace.

Harry
La voce che aveva Niall al telefono non prometteva nulla di buono. Ormai stavo imparando a conoscerlo e quel tono così triste e abbattuto mi aveva fatto preoccupare.
Ci eravamo dati appuntamento al solito parco di Tottenham, quello in cui andavamo a fare jogging. Io ero già lì che lo aspettavo seduto sulla panchina vicino alla fontanella. Non dovetti attendere molto che lo vidi arrivare con fare affannoso. Aveva fatto il più presto possibile. La voglia matta che aveva di confidarsi e sfogarsi con qualcuno gliela leggevo negli occhi. Quegli stessi occhi che mi avevano catturato fin dal nostro primo incontro. Adesso erano di un blu scuro, come il colore del mare visto all'orizzonte, dove l'acqua è più profonda. Ecco com'erano: profondi. Come se fossero persi, smarriti, ombrosi, ricoperti da una patina oscura che gli faceva vivere la vita come un film in bianco e nero. Da quello che avevo capito, era un tipo che viveva pienamente la sua vita, facendosi travolgere completamente dalle emozioni, positive o negative che fossero. Per questo, per lui esisteva solo la felicità più assoluta, colorata di bianco o la tristezza più deprimente, tinta di nero. Mi alzai e gli andai incontro. L'unica cosa che mi sentii di fare in quel momento fu abbracciarlo. Sapevo che ne aveva bisogno. Un abbraccio può parlare più chiaramente di mille parole e io questo lo sapevo bene. Dopo qualche secondo si scostò cautamente un po' impacciato.
"Harry, non mi abbraccia mai nessuno. Ho quasi dimenticato come si fa. Ti ringrazio" disse con lo sguardo basso come a vergognarsi di quell'amore che non aveva mai ricevuto.
Gli risposi scompigliandoli appena i capelli biondi.
"Questo parco lo preferisco di mattina, quando non c'è nessuno" mi confessò con un filo di voce.
"Lo sai che ti dico? Hai ragione. Ci sono troppi bambini che si rincorrono e troppe mamme che strillano ai loro figli" gli risposi. Dopodiché scoppiamo a ridere.
"Ma come fai?" mi domandò quel ragazzo che mi stava di fronte, che adesso sembrava più un bambino.
"A fare che?" dissi sinceramente sorpreso.
"A farmi ridere. Nessuno ci riesce quando sto così" ammise con innocenza.
"Ne vuoi parlare?"
"È tutta colpa del mio ex."
"Ancora?"
Non conoscevo quel tipo, ma già lo odiavo, come se lo conoscessi da una vita. Come si poteva far del male a quell'angelo?
"Mi sono fatto usare, di nuovo. Sono un coglione. Lo so."
"Niall, tu non sei un coglione. Si sa che l'amore rende stupidi. Io piuttosto direi che sei innamorato della persona sbagliata."
"E come si fa a non amare più una persona?"
"Lo stai chiedendo alla persona sbagliata, mi dispiace."
Non potevo essere più inutile di così. Un mio amico mi chiedeva aiuto e io non sapevo cosa rispondere. Perché non riuscivo mai a trovare le parole giuste al momento giusto? Che ne potevo sapere io dell'amore? Proprio in quei giorni che credevo di essermi innamorato di Zayn e che poi avevo scoperto non essere così. Proprio adesso che ero preso da qualcun'altro. Qualcuno di dannatamente sbagliato.
"Però una cosa posso dirtela" continuai.
"Una volta un mio amico mi ha detto di vivere la vita è di prendere le cose così come vengono, senza farsi troppe domande. Se il tuo ex ti ha cercato vuol dire che un motivo c'è. Non sai ancora qual è, ma presto ti sembrerà tutto più chiaro. Vedrai. Magari ti accorgerai che anche lui ha bisogno di te ed é per questo che non riesce a starti lontano."
Questa volta fu lui ad abbracciarmi. Sapevo che una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci una persona e quella ricambia stringendoti più forte. Ed è questo che feci. Le mie braccia andarono a cingere le sue spalle come a volerlo stritolare. Volevo fargli capire che tutto quello che avevo detto era vero e che quello che desideravo per lui era solo il meglio perché le persone come lui meritano solo questo. Quando posi fine a quell'intreccio di braccia, fu il turno di Niall parlare.
"E tu? Non hai niente da dirmi?"
"Beh, veramente sì."
"E allora che aspetti?! Parla!"
"Stamattina Louis mi ha baciato di nuovo."
"Cosa?! Ma allora è diventata un'abitudine ormai."
"Ma dai! Smettila!"
Scoppiamo in una fragorosa risata.
"È tornato a casa distrutto dalla notte precedente. Stava male. Gli ho fatto pressione. Alla fine è crollato. Mi ha raccontato la sua storia... di suo padre. Mi ha fatto partecipe del suo dramma. Ed io ne sono stato contento. Poi ha ceduto. È scoppiato in lacrime e io l'ho abbracciato. Finalmente è riuscito a calmarsi e poi ci siamo baciati."
"Aspetta un attimo. Lo hai abbracciato? Allora non è un trattamento che riservi solo a me, Styles. Comincio seriamente a pensare che i tuoi abbracci abbiamo poteri curativi."
"Ma tu non riesci ad essere serio?"
"No, mai. Neanche un po'."
Ridemmo insieme la terza volta in quel pomeriggio. Ero felice. Lo stavo facendo stare meglio.
"Lo sai Niall..."
"Cosa?"
"Se dovessi chiedermi se il bacio di Louis mi è piaciuto, stavolta ti risponderei di sì. Sì, mi è piaciuto. E vorrei rifarlo. Riprovare quelle emozioni che solo quando lui mi guarda, mi tocca, mi rivolge la parola sento."
Ed era vero. In quel momento non avrei desiderato nient'altro al mondo.




ANGOLO AUTRICI
Ciao a tutti!
Come avete potuto capire questo è solo un capitolo di passaggio, vi promettiamo che dal prossimo in poi la situazione si farà sempre più complicata ed interessante quindi, scusateci se vi siete annoiati fino ad adesso. Bene, cosa pensate di questo capitolo? Harry odia questo famoso ex di Niall ma è inconsapevole del fatto che sia proprio Zayn! Il prossimo capitolo sarà interamente dedicato ai Larry. Perciò commentate e stellinate, ci farebbe tanto piacere :)
Non dimenticate di twittare con l'hashtag #unfaithfullips ! Noi vediamo ogni cosa ahah
Alla prossima, ovvero a domenica.
Un bacio
- le twins xx

UNFAITHFUL LIPSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora