- Io e Mickey ci siamo lasciati.
- Sei serio?Lip mise da parte il cellulare e osservò concentrato il fratello.
Ian annuì guardando un punto imprecisato della camera.- Lo sapevo che non ci sarebbe riuscito.. A gestire la situazione.
- L'ho mollato io.
- Ma perchè?!
- Perchè sapevo che se non l'avessi fatto lui non se ne andrebbe mai andato.
- Io non ti capisco. Non è quello che volevi?
- Appunto, quello che volevo. Non voglio che rimanga con me adesso. Guardami Lip. Sono un casino!
- E chi non lo è in questa casa, in questo quartiere? Devi sistemare la faccenda Ian.
- Per cosa? Stare con lui finché non si stuferà di me e di tutto quanto? Quanto ci vorrà, un anno? Due?
- Se solo tu, per una volta, cercassi di..
- Di cosa Lip? Di fingere di non essere malato?! Ho qualcosa che non va e non posso fingere.
- Di prendere quelle cazzo di pillole Ian. Ecco cosa stavo per dire. Prova a prendere quelle pillole.
- Mi fanno stare male.
- Come sei adesso però fai stare male tutti gli altri.Ian non disse niente. Sapeva che aveva ragione. Aveva fatto preoccupare Fiona e Debbie quella mattina, con la mazza e le allucinazioni. Aveva fatto preoccupare Svetlana e Mickey portandosi via Yev.
D'altra parte Lip sapeva che quella era una carta molto rischiosa da giocare. La carta dei sensi di colpa.
Sapeva che non era colpa di Ian se aveva ereditato i geni della loro pazza madre.
Ma sapeva che Ian era abbastanza intelligente da capire che in fondo aveva ragione.- Mi stai dando dell'egoista?
- Non lo so Ian. Vuoi fare il malato? Vuoi buttarti tutto addosso? Fallo.
- Non voglio farlo.
- Allora smetti di comportarti in questo modo. Alzati e reagisci. Nessuno di vuole chiudere in un manicomio. Nessuno sta dicendo che sei sbagliato o che devi essere aggiustato. È una nuova parte di te stesso che abbiamo accettato tutti. Tutti tranne te. Non devi chiamarla malattia, disturbo. Non chiamarla, se non vuoi. Ma accetta questa nuova parte di te. Puoi farcela, lo sai.
- Ho paura che se la accetto poi non torno più indietro.
- Non puoi tornare indietro in ogni caso.
- Le medicine mi fanno stare di merda. Mi fanno passare la voglia di vivere.
- È solo l'inizio. Devi prendere i gusti dosaggi e poi migliorerai con il tempo.
- Odio dipendere da qualcosa. O qualcuno. E per i prossimi anni sarà così, sempre.
- Ian. Noi siamo la tua famiglia. Siamo qui non perchè dobbiamo, ma perché vogliamo.
- Lo so. Anche Mickey era qua perchè voleva.
- Sistemerai le cose anche con lui.
- Mickey mi ha detto che mi ama.
- Sul serio?! Questo si che è un progresso!
- ...L'ho mollato subito dopo.
- Ian, alcune volte sei proprio un coglione.
- Non volevo che sapesse.
- Che lo ami anche tu.
- Si. Se lo sapesse... Non se ne andrebbe mai. Rimarrebbe solo perchè saprebbe che avrei bisogno di lui sempre.
- Tu dai per scontato che lui prima o poi smetta di amarti. Sei uno scemo. Ti ha detto che ti ama adesso, dopo questo anno assurdo, dove hai dato, e mi dispiace dirlo, ma hai davvero dato il peggio di te. E lui te l'ha detto lo stesso.
- Perchè mi sembra impossibile. Non voglio che si preoccupi per me, che mi stia sempre intorno, attento che non faccia cazzate...
- Se tu prendessi quelle fottute pillole, questi problemi non ci sarebbero.
- Forse hai ragione.
- No, non forse. Ho ragione. Forse all'inizio sarà dura, forse ti manderemo a fanculo un paio di volte, e tu farai lo stesso con noi. Poi nel giro di pochi anni nessuno ti inseguirà come un bambino piccolo. Ok Ian?
- Non lo so. Potrebbe non funzionare.
- No. Adesso come adesso non funziona. Oggi stai bene, domani potresti essere disteso nel letto e rimanerci per settimane, oppure potresti essere iperattivo e fare chissà quale altra cazzata. E avanti così per tutta la vita. Senza pillole, Ian, sarà così per tutta la vita. Nessun controllo, tutti che si preoccupano per te. Nessun. Controllo.Lip si alzò dal letto, aprì il cassetto e prese due sigarette e un accendino.
Dopo avergliene data una a Ian continuò:- Inizia a prendere le pillole adesso. Entro due anni o forse anche meno ti stabilizzerai, nessuno ti correrà più dietro e avrai le cose sotto controllo. La tua vita sarà di nuovo tua. Potrai scegliere cosa fare ogni fottuto giorno, senza che ci sia qualcos'altro a farlo al posto tuo. Capisci?
- Si. - disse alzandosi e dirigendosi verso il suo letto.
- Grazie per questa... Chiacchierata, Lip.Il fratello annuì semplicemente con la testa e si lasciò cadere nel letto.
- Ian, ma almeno ci penserai?
- Si, davvero.
- Bene. Buonanotte.
- 'Notte.Ian passò tutta la notte sveglio. Pensava, pensava e ripensava alle parole che aveva detto a Mickey e a quelle che gli aveva detto Lip poche ore prima.
Rimase tutta la notte con gli occhi fissi sul soffitto, senza mai cambiare posizione, senza mai sentire il bisogno di chiuderli e dormire.
Aveva un sacco di cose da sistemare.
Prima dell'alba giunse alla conclusione che sì, le pillole erano davvero la sua ultima spiaggia.
Aveva visto Monica senza pillole. Aveva creduto, per quei pochi giorni in cui era rimasto con lei, che si potesse davvero vivere così. Poi aveva inquadrato razionalmente la situazione: Monica spacciava la droga che faceva il suo moroso irascibile e idiota, nel camper dove vivevano. Monica credeva di amare ed essere amata, ma era tutta una pagliacciata.
Comprese che non era affatto la vita che voleva.
Quello che lui voleva era solo un po' di normalità, un po' di tranquillità. E voleva essere amato per quello che era davvero.
Ma ancora una volta doveva ammettere che Lip aveva ragione. La sua famiglia, i suoi fratelli, lo amavano lo stesso. Lo accettavano incondizionatamente. E anche Mickey aveva dimostrato di volerlo e poterlo fare.
L'unico problema era lui. Ian quella notte si chiese se era solo un bambino capriccioso ed egoista. O se invece aveva davvero intenzione di tirare fuori il meglio da quella situazione di merda.Alla mattina i suoi pensieri erano decisamente più organizzati.
Decise di prendere il telefono e scrivere a Mickey._ Ho fatto una cazzata. Ma ho capito come far funzionare le cose adesso. Non ti ho lasciato perchè non ti amo. L'ho fatto perchè mi pesava troppo che la persona a cui tengo di più perda la sua vita qua, così. Ma ho deciso di prendere le pillole. Rendere la vita un po' più facile a tutti.
_ Te l'ho già detto, sarei rimasto in ogni caso. Ma questa è la cazzo di scelta giusta.
_ È una sorta di compromesso accettabile giusto? Tu mi dovrai sopportare per pochi anni. E poi le cose andranno meglio.
_ È accettabile. Sono contento che hai sistemato le cose.
_ Vuoi ancora stare con me?
_ Si, Ian. Adesso ancora di più se possibile.
_ Bene. Vorrei dirlo adesso ma voglio dirtelo in faccia.
_ Ok.
_ Ok.
_ Ci vediamo dopo?
_ Si. A dopo. Grazie Mick. Per tutto quanto.
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Gallavich fanfics
أدب الهواةFanfiction piccoline sulla mia OTP Non sono collegate tra di loro! È improbabile che quello che scrivo abbia un finale negativo, sono ancora piuttosto sconvolta da come è finita la quinta stagione. Alcune volte possono essere un po' OOC. Lasciatemi...