- 'Giorno - mormorò Mickey entrando in cucina.
Lo spettacolo che si presentò davanti ai suoi occhi lo lasciò a bocca aperta.
Cosa che effettivamente era il vero scopo di Ian.
Il rosso aveva preparato la colazione e ora stava cucinando pancakes.
Nudo.- Ian ma che cazzo..?
- Oh - disse togliendosi le cuffie - Buongiorno!Subito si avvicinò per dargli un bacio, che Mickey ricevette distrattamente e senza ricambiare, avvicinandosi a sua volta verso il tavolo.
- Gallagher, lo sai che alla mattina voglio solo caffè. Perchè diavolo hai preparato tutta questa roba?
Sul tavolo c'erano succhi di frutta, caffè, spremuta, torte e pasticcini (solo adesso Mickey si rese conto che doveva aver cucinato per tutta la notte. Come aveva fatto a non accorgersene?)
- Stanotte non riuscivo a dormire. Russavi.
- Cazzo dici, io non russo.
- Oh si tu russi eccome. Specialmente dopo il sesso. Quello fatto bene.
- Quello dove mi distruggi, vuoi dire.Ian si voltò di nuovo verso di lui ammiccando, mostrandogli senza molte spiegazioni cosa succedeva se continuavano a parlare della sera precedente.
- Ancora?! Ian sono le 7 della mattina, devo uscire tra 20 minuti.
- Una sveltina?
- I tuoi fratelli stanno per svegliarsi.
- I miei fratelli sanno cosa vuol dire fare sesso eh!
- Be, a me non va che ci sentano.
- Allora possiamo semplicemente metterci nel divano e.. Pomiciare?
- Come due checche invecchiate? Ho di meglio da fare.
- Certo. Hai sempre di meglio da fare.Ian si voltò di nuovo verso i fornelli, non voleva che il ragazzo vedesse i suoi occhi lucidi.
Alcune volte Mickey sapeva farlo soffrire con poche parole.
In quei momenti stava peggio persino di quando lo picchiava.
Ian si sentiva rifiutato, non apprezzato. Dal suo stesso ragazzo, che ora era lì, e alzava innervosito gli occhi al cielo.- Ian non ti puoi incazzare per ogni cosa che dico o non dico o non faccio.
- Non sono arrabbiato.
- Ah no? Non mi guardi neanche in faccia. Non che vedere il tuo culo pallido mi dia troppo fastidio eh.
- Ecco vedi. Vedi? A te non te ne frega niente di me. Di me! - disse battendo un pugno nel petto - ti interessa scoparmi, o che io ti scopi e basta. Poi vuoi dormire, bere il tuo cazzo di caffè e andartene al lavoro. Come sta Ian? Come ha passato la notte? Chissà se è contento se lo bacio io per primo, una cazzo di volta.
- Vuoi ricominciare con queste cagate Ian? Due secondi fa volevi scoparmi, qua, in cucina, adesso ti lamenti perchè voglio il sesso. Ma che cosa ti passa per la testa?I due rimasero in silenzio. Entrambi sapevano cosa gli passava per la testa.
Ian, dopo sei mesi di trattamenti era ancora completamente sballato dai dosaggi delle pillole.
Due sere prima aveva urlato per mezz'ora che qualcuno lo stava spiando e nessuno aveva capito a chi si riferiva o come calmarlo. Mickey quella sera era quasi uscito di testa. L'aveva preso per il braccio e lo aveva riportato a casa Gallagher, perchè sapeva che da solo non avrebbe mai potuto calmarlo. Inutile dire che la mattina seguente Ian si era sentito profondamente amareggiato e in colpa nel rendersi conto razionalmente di cosa era successo quella sera.I due ragazzi si guardarono negli occhi per un po', come a chiedersi scusa a vicenda.
Ian stava per piangere, quindi Mickey distolse immediatamente lo sguardo.
Sapere che Ian stava male e non poter fare nulla di utile per farlo stare meglio lo faceva sentire inadeguato.- Ian?
- Sto bene, dammi un secondo.
- È che non capisco più quando sei tu o quando...
- Lo so. Non lo capisco nemmeno io.
- Mi dispiace, avevi ragione prima.
- Su cosa?
- ... Io non sono il tipo di ragazzo che fa queste cose ok? Non ci riesco.
- Salutarmi, baciarmi e dirmi cose carine? Lo so che non ci riesci.
- Ma non vuol dire che non mi faccia piacere tutto questo - disse, allargando le braccia per indicare la cucina, la colazione e soprattutto il corpo perfetto di Ian in bella mostra.
- Ma non lo dici mai!
- Perché per me è tutto nuovo ok? Avere una relazione.. Cazzo, avere un ragazzo! Mi devo abituare a questa nuova parte di me.
- Siamo proprio un gran casino io e te.
- Direi!Mickey si avvicinò a Ian, lo prese per i fianchi e lo strinse a se baciandolo prima sul collo, poi sulla guancia e infine, meno delicatamente,proprio come piaceva a loro, sulla bocca.
Poi, continuando ad esplorare ogni centimetro del suo corpo con la lingua, lo portò fino al salotto, lo fece sedere sul divano e si mise sopra di lui.- Adesso, Ian Gallagher, ti faccio vedere quanto sei importante per me.
- Non avevi detto niente sveltina?
- Oh, ma questa non sarà una sveltina - disse, continuando a baciarlo sul collo, sul petto, sui fianchi - Ho intenzione di baciarti, di accarezzarti e di leccarti dappertutto, quando basta da farti capire che quello che provo per te va ben oltre una sveltina.Ian stava già gemendo di piacere.
- E poi?
- E poi sarà comunque troppo tardi per andare a lavorare e avremo entrambi fame da mangiare tutta la roba che hai preparato.
- Mhmm...Ho fame adesso Mick. Inizia. A. Spogliarti.
![](https://img.wattpad.com/cover/39944384-288-k755328.jpg)
STAI LEGGENDO
Gallavich fanfics
FanficFanfiction piccoline sulla mia OTP Non sono collegate tra di loro! È improbabile che quello che scrivo abbia un finale negativo, sono ancora piuttosto sconvolta da come è finita la quinta stagione. Alcune volte possono essere un po' OOC. Lasciatemi...