La giornata era iniziata come tutte le altre.
Mickey si svegliava sempre per primo, specialmente se aveva i turni della mattina.
Ian aveva principalmente turni seriali, quindi generalmente dormiva fino a mezzogiorno.
Quando si svegliava trovava Mickey in cucina, con la tavola preparata: succo o spremuta, uova e bacon e ovviamente lui, che lo aspettava tutte le singole mattine per fare colazione/pranzo insieme.
Mickey aveva deciso di rendere questa cosa abitudinaria da quando, in una delle mattinate peggiori del ragazzo,era riuscito a sollevargli il morale semplicemente facendosi trovare in cucina e rimanendo con lui mentre mangiava.
Non credeva fosse possibile, ma vedere la faccia di Ian rilassarsi e aprirsi in un sorriso assonnato l'aveva particolarmente colpito. Ian felice aveva sempre un effetto positivo su di lui.
Era incredibile quanto i due dipendessero l'uno dall'altro, quanto bastasse così poco per trasformare una giornata.
Quindi da quel momento aveva compreso che fare colazione insieme, indipendentemente dall'ora in cui Ian si svegliava, sarebbe diventata la loro nuova abitudine.Abitudini.
Altre cose che Mickey non avrebbe mai creduto di riuscire ad avere con Ian.
Ian era, un po' di carattere ma principalmente a causa delle medicine, estremamente confusionario. Era capace di volere una cosa e dopo due minuti aver già cambiato idea. Sempre mille cose per la mente, mille progetti.
Che puntualmente non era in grado di seguire. E Mickey, paziente come non lo era con nessun altro, aspettava la prossima idea. A volte era bellissimo starlo ad ascoltare, mentre pensava di cambiare il mondo con le piccole cose. Mickey non era un ragazzo di molte parole, ma sapeva ascoltare. Quindi era piuttosto contento che Ian gli raccontasse tutto quello che gli passava per la testa, perchè significava che lo voleva includere.
Per tutto questo Mickey era rimasto colpito dal fatto che Ian si fosse adattato tanto bene ad una relazione.
In realtà era un processo che avevano affrontato insieme, lentamente, con mille alti e bassi, ma, adesso come adesso, avevano dimostrato a loro stessi di potersi affidare l'uno all'altro, di essere una coppia.Alcune abitudini erano nate proprio così, spontaneamente,senza averle programmate.
Ian che si faceva la doccia mentre Mickey gli raccontava la sua giornata seduto sul bordo della vasca, dormire abbracciati a cucchiaio, far assaggiare la pasta all'altro prima di scolarla o lasciare l'ultimo pezzo di torta per poterla dividere insieme il giorno dopo; abitudini di due ragazzi che vivevano insieme da due anni e stavano insieme da quattro.Quel giorno, nonostante fosse iniziato normalmente, non era un giorno qualunque.
Era il giorno del loro secondo anniversario in quella casa.
Tutti i loro anniversari e compleanni passati li avevano sempre trascorsi con i fratelli di Ian e Mandy, ma quest'anno Ian avrebbe lavorato per tutta la sera e lui avrebbe avuto il primo turno il giorno dopo, quindi doveva organizzare qualcosa di diverso.
Una settimana prima aveva chiesto aiuto a Debbie e Mandy, perchè erano le uniche persone che conoscevano Ian tanto quanto lui.
Le due ragazze inizialmente non avevano le idee chiare, ma poi, mentre riflettevano sul da farsi, si guardarono negli occhi, si sorrisero e dissero contemporaneamente:- Una lettera!
Mickey sbuffò incredulo:
- Ma che cazzo di senso ha una lettera, se vive con me?!
- Mickey, tu non sai proprio cosa sia il romanticismo...
- Mandy, non ti ci mettere anche te ora. Non gli scrivo proprio nessuna lettera.
- Oh, vedremo.
- Si vedremo - rispose stizzito .
- Non volevi fare qualcosa di carino? Gli piacerebbe davvero secondo me - cercò di convincerlo Debbie.
- E che cazzo gli dovrei scrivere? "Ciao Ian, ti scrivo anche se viviamo insieme"? È stupido.
- È romantico! E poi tu eri bravo a scuola nei temi.
- Cosa c'entra?! Uno può essere un bravo falegname, non vuol dire che deve tagliare gli alberi di tutto il mondo,Mandy! E che cazzo!Le due ragazze invece di prendersela sorrisero, ormai consapevoli che lui, volente o nolente, avrebbe scritto quella lettera.
Mickey ci mise ore e ore per riuscire a buttare giù anche solo una riga.
Doveva prendersi in anticipo, fare attenzione a non essere sgamato in pieno da Ian - quello sì che sarebbe stato imbarazzante! - e doveva trovare le parole giuste per dire quello che voleva dire senza sembrare un completo coglione.
Che cosa voleva scrivergli poi?? Non lo sapeva nemmeno lui.
Meno male che aveva avuto una settimana. Notti comprese.
Alla fine era riuscito a buttare giù una decina di righe, che lui credeva fossero estremamente sdolcinate, ma forse a Ian sarebbero piaciute davvero.
Inutile dire che Debbie e Mandy, nonostante avessero insistito e lo avessero quasi pregato di fargliela leggere, non avevano ottenuto altro che il "no" secco del ragazzo seguito da un'espressione che diceva "dovete passare sopra il mio cadavere, prima che vi dica qualcosa".
D'altra parte le ragazze sapevano che con Ian avrebbero avuto qualche possibilità in più, quindi dovevano solo aspettare.Quindi, quella mattina, preparò come al solito la colazione per due, prese la lettera gelosamente custodita nella tasca di una vecchia felpa e la mise nel tavolo. Poi uscì dalla cucina, in modo che Ian potesse leggerla da solo.
Ancora non ci credeva di averla scritta davvero, figuriamoci se sarebbe mai rimasto fermo lì, come uno scemo, mentre il ragazzo la leggeva davanti a lui!Era agitato, anche se non voleva ammetterlo. Da una parte voleva che a Ian piacesse, ma dall'altra voleva aver preparato qualcos'altro. Si sentiva ridicolo, ma ormai il danno era fatto, Ian si sarebbe svegliato nel giro di un quarto d'ora.
Andò a sedersi nel letto della camera di Mandy, che era giusto di fronte alla cucina. E aspettò che Ian si alzasse mangiucchiandosi le unghie e battendo nervosamente il piede sulla gamba del letto.Ian entrò in cucina dopo una decina di minuti, proprio come Mickey aveva previsto.
All'inizio si guardò intorno, per vedere se il suo ragazzo fosse nei paraggi. Poi lo chiamò. Non ottenendo nessuna risposta si sedette a tavola sorseggiando la spremuta.
E poi vide il foglio appoggiato vicino al suo piatto.
Pensò subito che si trattasse di un avviso, del tipo "sono fuori" oppure "torno subito", ma quando lo aprì e vide che c'erano scritte più di due parole si immobilizzò.
A meno che Mickey non avesse deciso di lasciarlo con un pezzo di carta, quella era una lettera per lui. Mickey gli aveva scritto una lettera.
Iniziò a leggere, ma dovette subito riappoggiare il foglio sul tavolo, perchè le sue mani tremavano."Ian.
Sono Mickey, il tizio che vive con te, hai presente? Ancora non ho ben capito cosa sto facendo... Ok.
Oggi sono due anni che viviamo insieme. Due anni che condividiamo la stessa casa.
Due anni che mi addormento con te al mio fianco, che mi sveglio con te alla mattina. Due anni che ti osservo dormire tranquillo nel nostro letto. Due anni di scopate meravigliose ogni notte (già solo per questo sono contento di vivere con te! Ok, scherzo!! Beh...Un po' è vero però :D ) . Due anni che condivido con te ogni momento possibile.
Due anni sembrano pochi se pensi a quanto potremmo avere se continuassimo così, ma per noi due anni sono già tantissimi, no? Sono stati i due anni più belli della mia esistenza, mi dispiace non essere mai riuscito a dirtelo a voce, ma è fottutamente vero. Due anni bellissimi. Vivere con te mi rende felice e se fosse per me starei con te per sempre.
Ian Gallagher, sono felice che tu sia qui con me, ogni giorno, la tua presenza è tutto per me.
Sei una persona speciale, ti amo.
Buon anniversario,
Mickey
:) "Ian era visibilmente commosso, tanto che non si accorse che Mickey era alle sue spalle finché non mormorò:
- Ehm.. Sorpresa!
Ian si voltò verso di lui, con le lacrime agli occhi, senza avere davvero niente da dire.
- Oh, Ian Gallagher che chiude la sua boccaccia, questa mi è nuova!
- Sono senza parole. Cazzo Mick! È... È bellissimo, vieni qua!Lo prese per i fianchi, appoggiò la fronte su quella del ragazzo e poi posò le sue labbra bagnate dalle lacrime sulle sue. Prima dolcemente, poi con più passione, facendo intrecciare le loro lingue e accelerare il battito dei loro cuori, mentre la sua mano premeva sul collo di Mickey, per stringerlo ancora più vicino a lui.
Quando si staccarono - solo perchè erano rimasti senza fiato - Ian gli mormorò che anche lui lo amava, da impazzire, e che non vedeva l'ora di fargli vedere cosa aveva preparato per lui.Chi l'avrebbe mai detto che Mickey avrebbe mai scritto una lettera?
Chi l'avrebbe mai detto che due ragazzi gay del South Side di Chicago avrebbero potuto essere così felici?
Ian e Mickey avevano trovato la loro felicità, e ci sarebbe voluto molto più di un padre omofobo e una malattia mentale per strappargliela via.

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Gallavich fanfics
Fiksi PenggemarFanfiction piccoline sulla mia OTP Non sono collegate tra di loro! È improbabile che quello che scrivo abbia un finale negativo, sono ancora piuttosto sconvolta da come è finita la quinta stagione. Alcune volte possono essere un po' OOC. Lasciatemi...