Mattheo's Pov
Ho mal di testa. Tanto mal di testa. Mi toccai la fronte mugugnando qualcosa di incomprensibile. Non appena la mia mano entrò in contatto con qualcosa fatto di carta aprì di scatto gli occhi peggiorando ancora di più il mio mal di testa. Li richiusi istintivamente per colpa della troppa luce che filtrava fuori dalla finestra. Tornai ad aprire nuovamente gli occhi stavolta con lentezza e presi quello che riconoscei che fosse un post-it. Dovetti sbattere più volte le palpebre per leggere ciò che c'era scritto, appena hai finito di russare esci dalla mia stanza e portati le bottiglie con te, la scrittura era disordinata e scritto con una penna rossa.Mi guardai intorno vedendo che avevo dormito nella stanza di Crystal, più precisamente sul suo letto. Ieri notte avevo bevuto e le lenzuola profumavano talmente tanto da lasciarmi trasportare dal sonno. Non ricordo precisamente le parole che gli ho detto, molto probabilmente l'avrò insultata come sempre, non ricordo di quella macchia sul muro e dei pezzi di vetro a terra.
Ricordo solo dei suoi occhi spenti e di come ho provato un vuoto quando ho visto che aveva paura di me. Di come ha indietreggiato e di come avrei voluto stringerla tra le mie braccia. Ma non l'ho fatto. Avevo troppo paura di una sua reazione.
Ma non è questa la cosa peggiore.
Lei non si trova qui.
Sentii il mio smartphone squillare così lo presi dalla tasca dei miei jeans e senza vedere chi fosse risposi con un pronto assonnato.
"Dove cazzo sei?" sentì Ryker, un mio amico, trapassarmi i timpani con la sua solita finezza.
"Non urlare. Ho ancora l'alcool in corpo" borbottai passandomi una mano tra i capelli.
"Faresti meglio a rimuoverlo. La tua stanza-" lo bloccai prima che potesse spiegarmi ciò che io avevo fatto.
"Lo so già" replicai con un sospiro.
"Sei tu il responsabile?" domandò, ma sapevo che non gli serviva una vera conferma per sapere la risposta.
"E chi altro dovrebbe essere?"
"Dove sei ora?"
"In un'altra camera."
"Chi è la sfortunata stavolta?"
"Nessuna sfortunata."
"Non è da te. Dimmi il nome avanti" insistette facendomi sbuffare.
"Mi hai chiamato solo per chiedermi con chi ho scopato stanotte?" domandai infastidito.
"No, anche per dirti che ho fame e voglio mangiare qualcosa che sia degno di essere chiamato colazione" disse e sentii che anche il mio stomaco stava iniziando a brontolare.
"D'accordo. Dammi dieci minuti e arrivo" borbottai passandomi una mano fra i capelli.
Chiusi la telefonata e mi alzai con non poca fatica, mi guardai intorno e presi il mio zaino da terra prendendo dei vestiti puliti. Mi recai nel bagno e sentì un profumo di fragole. Sono sicuro che sia quello di Crystal. È lo stesso che si sente nelle sue lenzuola.
Mi lavai la faccia e mi cambiai infilandomi dei jeans e una camicia. Mi pettinai i capelli con le dita e uscii dal bagno, ma non prima di aver sbirciato il profumo che usa Crystal. Mi avrebbe ossessionato non sapere che profumo fosse.
Uscii dalla sua stanza lasciando tutto ciò che avevo recuperato dalla mia camera prima di fare quello piccolo scherzo a Colin. Raggiunsi l'ingresso dove Ryker mi stava aspettando con impazienza.
"Finalmente" sbuffò posando i suoi occhi color nocciola su di me.
"Sta tranquillo. La tua colazione alle due del pomeriggio non sfuggirà" borbottai ed entrambi ci incamminammo verso i cancelli.
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NON TI SCORDARE DI ME
ChickLitCosa si ottiene quando il fuoco incontra l'acqua? Un carattere turbolento e degli occhi neri su cui annegare. È la descrizione di Crystal Evans, una ragazza di diciassette anni con un passato non facile e un atteggiamento non da meno. A spezzare il...