Capitolo 49

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Crystal's Pov
"Al mio tre."

"Uno."

"Due."

Senza che Abigail finisse di contare versai la sostanza chimica nel cono di plastica.

Avevamo finalmente finito di ispezionare le rane ed eravamo passati alle eruzione dei vulcani. Non so cosa c'entrasse questo con la biologia, ma almeno non vedevo più rane morte sul tavolo, il vero problema erano le eruzioni.

Erano proprio deludenti.

"Crystal!" mi rimproverò Abigail balzando all'indietro mentre il vulcano esplose con un boom.

"Che c'è? Se seguiamo le istruzioni di quella non otterremo un eruzione, ma solo della poltiglia che scende giù da un cono di plastica" dissi in mia difesa.

"Se facciamo come vuoi tu facciamo la fine di Pompei" sbuffò togliendosi i guanti.

"Ho sempre sognato di morire con la lava" risposi e lei mi uccise con lo sguardo.

"D'accordo, la prossima volta facciamo come vuoi tu" alzai le mani in segno di resa e lei alzò gli occhi al cielo.

"Signorina Crystal" tuonò una voce alle mie spalle.

"Professoressa" mi voltai sorridendole falsamente.

"Vuole farci fare la fine di Pompei?" inarcò un sopracciglio fissando la lava che scendeva velocemente dal vulcano finto.

"Meglio morti nella lava che morti perché una rana ci ha attaccato" al termine della mia frase la campanella suonò ponendo fine alla lezione.

"Sparisca dalla mia vista" sospirò esasperata ed io raccolsi il mio zaino e con Abigail uscimmo dalla classe.

"La stai esasperando" prese parola la mia amica con una nota di divertimento nella voce.

"Lei esaspera me. Prima le rane ora i vulcani a fine anno cosa ci farà fare? Camminare su una trave con dei serpenti per vedere se il loro morso è mortale?" presi un pacchetto di caramelle alle fragole dal mio zaino per poi aprirlo e iniziare a mangiare uno dei miei dolci preferiti.

"L'assenza di Mattheo ti fa male" scosse la testa rassegnata.

"No. Mi fa più che bene. Non vedi? Sto tornando quella di prima" mi auto indicai, ma lei non sembrò del tutto convinta della mia affermazione.

"Ed è questo che mi preoccupa" sospirò aprendo la porta della mensa per lasciarmi passare per prima.

"Non dovresti preoccuparti. Mattheo Nelson è fuori dalla mia vita ed ora posso tornare quella di prima. Casinista, testarda, alcune volte maleducata e che non rispetta le regole. Posso essere di nuovo me" esordii mandando giù l'ultima caramella per poi buttare il pacchetto di plastica in un cestino a poca distanza da noi.

"Perché prima non lo eri?" domandò confusa, mentre andavamo verso la cuoca che stava servendo gli studenti.

"Stavo cambiando questo lo riconosco, ma perché dovrei cambiare per un ragazzo?" chiesi retoricamente.

"Forse perché lo ami?" tentò con voce indecisa ed io mi bloccai prima di prendere il vassoio, restando con la mano a mezz'aria.

Non lo amo. Amare è una parola troppo grande per me. Una parola di cui non mi hanno mai insegnato il significato. So solo cosa significa amare se stessi e non cosa significare amare gli altri.

Mi ripresi dal mio stato di trans momentaneo ed afferrai il vassoio per poi rispondere ad Abigail, "l'unica persona che amo al mondo sono io, non lui né qualsiasi altro ragazzo. Me stessa Abigail. Non amo Mattheo Nelson, non dopo quello che è successo. Vuole scendere nel baratro? Bene. Ma non mi porterà affondo con lui" finii di dire posando sul vassoio della pasta al sugo fatta dalla cuoca.

NON TI SCORDARE DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora