Capitolo 44

844 43 6
                                    

Crystal's Pov
"Cosa stiamo facendo?" domandai mentre il suono della punta dei miei tacchi in contrasto con il cemento faceva da sottofondo.

"Stiamo camminando" disse inspirando il fumo di quella che sarà la quinta sigaretta della giornata.

"No, stiamo riprendendo a parlare come se non fosse successo nulla" replicai.

"Vuoi che ne parliamo?" chiese e lui intuii il mio silenzio come una conferma.

"Ho ancora quella frase impressa da quando me l'hai detta" continuò facendomi deglutire pesantemente.

Sapevo che si stava riferendo a quando gli ho detto che rivedevo nei suoi occhi James. Glielo leggevo in faccia che pensava a quello da quando ci eravamo messi in viaggio.

"Non posso dirti che non è vero, che io nei tuoi occhi quel giorno, mentre mi urlavi contro non l'abbia rivisto" parlai con voce bassa.

"Allora perché sei ancora qui, Crystal?" mi guardò intensamente ed io per un attimo mi persi nei suoi occhi grigi.

Cosa avrei fatto se non gli avessi visti più?

"Perché non posso" scossi la testa ritornando alla realtà.

"Non riesco a lasciarti andare" ammisi deglutendo pesantemente.

"Se mi rivedi in lui dovresti."

"In questo momento non rivedo tuo padre, ma semplicemente il ragazzo egocentrico agli occhi grigi che il primo giorno in collegio mi è venuto addosso."

"Sei tu che sei venuta addosso a me."

"Non mentire. L'avrai fatto sicuramente di proposito" gli puntai un dito contro.

"Forse" mi rispose in tono vago.

"Che intendi con forse?" corrugai la fronte confusa.

"Con quell'aria scazzata e quel broncio è stato irresistibile."

"L'hai fatto apposta."

"Sì, e no" scrollò le spalle e lo uccisi con lo sguardo.

"D'accordo, l'ho fatto apposta, ma devi ammettere che avevi un'aria davvero intrigante" continuò a dire con un sorriso divertito sul volto.

"E dopo?"

"E dopo cosa?"

"Dopo il nostro primo incontro avevo ancora quell'aria intrigante?" domandai mimando le virgolette con le dita sull'ultima parola.

"Sì, mentre urlavi alla segretaria per avere il tuo orario, mentre mi davi del completo idiota senza nemmeno conoscermi con Abigail. Davvero intrigante" si avvicinò al mio viso e mi lasciò un impercettibile bacio sull'angolo della bocca.

"Abbiamo sbagliato entrambi. Sai, prima che scoprissimo del fidanzamento combinato non avevamo questi problemi" mi allontanai da lui di qualche passo.

"Ne avevamo altri" replicò abbassando per un momento lo sguardo.

"Del tipo?" inarcai un sopracciglio pensando che prima di scoprire del fidanzamento oltre al suo modo di infastidirmi nessuno dei due aveva problemi seri.

"Le rane" mi rispose e scoppiai a ridere.

"Le mie peggiori nemiche."

"Ma come, Crystal Evans non giocava con le rane da piccola?"

"Si può dire lo stesso di te" mi ricordavo ancora che mi aveva assicurato all'ora di biologia che lui giocasse con le rane fin da piccolo.

"Però l'hai detta tu quella frase per prima" mi puntò un dito contro e corrugai la fronte.

NON TI SCORDARE DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora