Capitolo 18

1.2K 71 10
                                    

***
IMPORTANTE, LEGGETE PLS.
Salve a tutti ragazz*. Ho aggiornato come avevo promesso nelle storie ig. Ma volevo dirvi due cose, la prima è che come vedete in questo momento ho cambiato la copertina della storia. ci ho impiegato tre settimane a farla, ma non ne sono ancora soddisfatta😩 ma prometto di rimediare e di crearne un'altra più bella. Ho voluto mettere a tutti i costi il pezzo di il puzzle che vedete al centro. È importante perché riguarda la storia, ma non voglio spoilerare i nulla hahah. E inoltre ho pubblicato anche un post con la copertina su ig, se volete passate anche lì :).
La seconda cosa che volevo dirvi riguarda questo capitolo. è un capitolo importante perché da questo è in quelli successivi succederà qualcosa di importante che darà inizio ad un meccanismo che azionerà dei segreti ben nascosti. Ma non voglio dirvi nulla non vi resta che leggere. Buona lettura :).
Ps: credo che pubblicherò il capitolo 19 verso inizio settimana prossima massimo metà.
***

Mattheo's Pov
Non so perché ma mi ritrovai a seguirla senza sapere dove stessimo andando. Una cosa è certa. Quando mi lanciano una sfida io l'accetto sempre e se dovessi attraversare l'inferno per vincere la sfida con Crystal Evans lo farei. Mi dava fastidio il fatto che fosse amica di Colin. Lui non meritava di avere degli amici, non meritava nulla di tutto ciò che aveva e se avevo anche solo un briciolo di potere per rendere la sua vita un'inferno l'avrei fatto. Avrei impedito a Crystal di vederlo. Come? Rendendo anche la sua vita un'inferno.

Forse è da sfruttatori fare una cosa del genere, ma neanche Crystal Evans è del tutto innocente. Dal primo giorno che è arrivata in collegio ha provato a mettermi i piedi in testa con la sua solita parlantina da quattro soldi, mi ha tirato un paio di calci dove non batte il sole e ho paura che se continua così diventerò sterile e non solo, quella tipa ti manda fuori di testa.

E ci conosciamo solo da due mesi.

"Mi vuoi uccidere, angelo?" domandai quando imboccammo una via deserta.

"Hai paura Mattia?" chiese con un pizzico di divertimento nella voce.

"Figurati. Ho più paura di un cactus che di te."

"Attenzione, i cactus hanno le spine."

"Tu no?"

"Non immagini quante" le risposi, ma lei non replicò.

Continuammo a camminare in silenzio fino a quando non arrivammo davanti ad una serra, "vuoi che ti compri un fiore?" presi parola spegnendo la cicca della mia sigaretta con la suola delle mie scarpe.

"Appassirebbe subito se me lo regalassi tu" alzò gli occhi al cielo e si avviò verso la serra da cui si potevano intravedere piante e fiori di ogni tipo.

"Allora perché siamo qui?"

"Ora che ci sono le vacanze tornerò a casa."

"Come tutti."

"E dovrò prendere un nuovo fiore" si fermò davanti a delle piante di gigli bianchi.

"Ti piacciono i gigli?" chiesi guardandola con attenzione.

"Piacevano tanto a mio nonno."

"Da piccola mi raccontava sempre la storia che si narrava nell'antica Grecia."

"E quale sarebbe?" domandai.

Sapevo di quella leggenda, la leggevo sempre nei libri da piccolo, ma volevo sentirlo dire da lei.

"Il significato del giglio bianco deriva da una leggenda mitologica riguardante la dea Era. Si narra che la dea, mentre allattava il figlio Ercole, versò un po' del latte in eccesso sulla Terra. Tutte le gocce di latte della dea si tramutarono in stelle, formando la Via Lattea, mentre quelle che caddero sul suolo diedero vita ai gigli bianchi" concluse senza mai distogliere lo sguardo dalla pianta.

NON TI SCORDARE DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora