Capitolo 32

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Crystal's Pov
Continuai a guardarmi allo specchio mentre mi sistemavo l'abito che indossavo. Ero determinata a far vedere ai miei genitori la figlia che hanno perso. A farli strisciare a terra e a chiedermi scusa per tutto. Per tutto ciò che non hanno mai fatto per me. Mentre da mia zia volevo soltanto sentirmi dire che non ha avuto altra scelta, ma che tutto questo è finito. Che non ricapiterà mai più.

Un'abito nero proprio come i miei occhi assenti. Erano le otto di sera quando il campanello suonò. Mi avvicinai con lentezza verso la finestra e li vidi. Nella poca luce loro camminavano verso la porta di casa. Mi appoggiai al muro e respirai profondamente.

È ora.

Sentii bussare alla porta e mi guardai un'ultima volta allo specchio.

È ora di uccidere i demoni che mi porto dentro fin da piccola.

Andai ad aprire alla porta dove trovai Mattheo con le mani poste nelle tasche dei pantaloni eleganti. Anche se sa che ci sono i miei genitori il suo outfit non è minimamente cambiato.

Vestiva quasi sempre elegante e il suo abbigliamento egocentrico lo rispecchiava.

Restò a guardarmi per qualche istante di troppo soffermandosi sui punti scoperti del mio corpo fino a quando non incontrò i miei occhi.

"Non scherzavo quando ho detto che assomigli ad un angelo" parlò quando chiusi la porta della mia stanza e dopo che avevo smesso di guardare la camicia nera in contrasto con i suoi occhi grigi.

"Meno complimenti e più fatti Mattia" sputai in tono acido.

"Allora vuoi che ti baci davanti a tutti?" mi attirò a sé cingendomi i fianchi con le mani mentre studiava il mio volto con attenzione.

"Lasciami o mi metto ad urlare" lo minacciai guardandolo con aria di sfida.

"Per quello c'è tempo, angelo" lasciò la presa sui miei fianchi, ma prese il mio braccio intrecciandolo con il mio.

I miei occhi si posarono sul bracciale che gli avevo dato. Era in bella mostra e penso che a mia madre verrà un'infarto quando lo vedrà sul braccio di Mattheo, ma poco mi importa. Vuole questo fidanzamento? Allora ne pagherà anche le conseguenze.

"Ho visto tua madre dalla finestra. Non è niente male" disse mentre scendevamo le scale.

"Perché non l'hai ancora conosciuta" scossi la testa con una smorfia impressa sul mio volto.

"Se è come te di carattere, non è davvero niente male."

"Primo, è mia madre. Secondo, ha il doppio della tua età, anche se a lei piacciono i tipi come te. Terzo non assomiglio per nulla a lei, né di estetica, né di carattere e sono grata per questo."

"Dici di odiarla, ma la difendi."

"No, difendo te da lei. È ben diverso" affermai, ma lui non ribatté perché eravamo arrivati nel salone.

Gli occhi di tutti i presenti si puntarono su di noi e dovetti stringere con forza il braccio di Mattheo per non scappare, "finalmente vediamo la nuova coppia" parlò per prima mia zia dopo attimi infiniti di silenzio.

"Signora Baker, è un piacere rivederla" la salutò Mattheo facendole un sorriso cordiale, mentre nel mio volto si dipinse una smorfia.

"Ti sta bene quest'abito, Crystal" prese parola mio padre interrompendo gli sguardi tra Mattheo e mia zia.

Puntai lo sguardo su di lui. Occhi marroni e capelli sul marrone chiaro e aria da imprenditore snob. Portava un'orologio d'argento al polso e la fede al dito, ma quest'ultima la indossava solo per moda.

NON TI SCORDARE DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora