Crystal's Pov
Erano passati quattro giorni dalla litigata con Mattheo. In questi quattro giorni non abbiamo fatto altro che evitarci, quando lui arrivava in una stanza io me ne andavo e viceversa. Aveva persino dato una festa a casa. Mi ero rifiutata categoricamente di assistere alla disfatta di almeno una cinquantina di ragazzi dai sedici ai diciannove anni. Avevo dormito da Abigail e dopo averle raccontato ciò che è accaduto mi ha abbracciato e ha fatto preparare la mia torta preferita da Anna.Sono tornata il pomeriggio dopo vedendo l'intera villa sottosopra, e per fortuna avevo chiuso la mia stanza a chiave o se no mi sarei ritrovata una sgradita sorpresa al mio ritorno.
Per quanto riguarda Vivian mi sono informata dettagliatamente su dove vivesse e come vivesse. Lorin mi aveva confermato che le impronte sul biglietto erano sue, ma che non ha la minima idea del perché di quel biglietto e di dove vivesse ora. Stava ancora indagando e mi aveva promesso che appena avrebbe scoperto qualcosa sarei stata la prima a saperlo.
Aveva aggiunto anche di proseguire la mia vita come se fosse nulla per non destare sospetti a nessuno. Di stare con Colin e di chiamare uno dei due in caso di bisogno.
Ed ora ero qui, a fissare i cancelli del collegio con le mie due valigie, mentre chiedevo pietà con lo sguardo a chi mi passava a fianco.
"Odio questo collegio" dissi con una smorfia impressa nel volto.
"Lo odio anch'io, non sai quanto, ma hai sentito Lorin. Dobbiamo comportarci come se nulla fosse successo" sbuffò Colin al mio fianco, con in una mano sopra la sua valigia bianca.
"Come se le nostre vite non fossero del tutto crollate?" domandai lanciandogli un'occhiata.
Suo padre non si era più fatto vivo, ma secondo Lorin lui era ancora a San Francisco. E stava aspettando il momento giusto per fare la sua prossima mossa.
"Già" lui deglutii pesantemente guardando ancora i cancelli come se fossero l'entrata dell'Inferno.
Un'auto di lusso si fermò di fianco a noi e non mi servii alzare lo sguardo oltre la tinta nera della macchina per capire che ci fosse Mattheo dentro quella vettura.
"Andiamo" dissi a Colin ed afferrai le mie due valigie iniziando a camminare verso l'entrata.
Poco dopo Colin mi affiancò. Iniziammo a parlare di come dovrebbero ritinteggiare le pareti. Sembravamo in un carcere.
Ci separammo dandoci appuntamento alla mensa, dopo avere disfatto le valigie. Mi avviai verso la mia stanza e quando aprii la porta c'era Abigail ad aspettarmi. La camera era messa a soqquadro, i suoi vestiti erano dappertutto e le valigie erano aperte in un angolo della stanza.
Appena mi notò mi venne incontro abbracciandomi e chiedendomi come stessi. Le risposi che sarei stata meglio a casa, nel mio letto e non qui.
"Colin?" domandò quando entrambe eravamo intente a riporre i nostri vestiti nell'armadio.
"È arrivato con me. Credo stia disfando le valigie."
"Se Mattheo glielo permetterà."
"Lo farà se non vuole problemi" ripiegai una maglia e la riposi nell'armadio con forza.
"Giusto, con problemi intendi te? Perché lui vuole averti intorno più di quanto immagini" scossi la testa con disappunto per le sue parole.
"Oh sì, si è visto da come lascia la stanza ogni volta che io entro" risposi in tono ironico.
"È un ragazzo, Crystal. Loro ritornano sempre" disse sicura di sé, mentre piegava attentamente un vestito.
"E se non dovesse farlo?"
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NON TI SCORDARE DI ME
ChickLitCosa si ottiene quando il fuoco incontra l'acqua? Un carattere turbolento e degli occhi neri su cui annegare. È la descrizione di Crystal Evans, una ragazza di diciassette anni con un passato non facile e un atteggiamento non da meno. A spezzare il...