Mattheo's Pov
Fissai la sigaretta stretta tra le mie dita e pensai che non dovrei essere qui. Vagare nei ricordi faceva male, ma faceva più male essere nella sua stanza. Qui dentro sembrava che il tempo si fosse fermato a dieci anni fa. Le tende erano ancora socchiuse, il letto era privo di lenzuola e c'erano ancora alcuni dei suoi giochi sparsi nella camera dalle pareti azzurre.Faceva male ricordare cos'era successo quel giorno. Il suo corpo legato ai bordi del letto, il vestito bianco insanguinato e i suoi occhi, quelli che non dimenticherò mai erano spenti. Ricordo le mie urla, le lacrime di mia madre, la polizia che fa irruzione nella stanza.
Mio padre non è mai stato processato per aver violentato, picchiato e ucciso la propria figlia. Infatti sono bastati qualche migliaio di dollari per far tacere la polizia su qualsiasi cosa riguardante quel giorno e a non incriminare mio padre nonostante tutte le prove contro di lui.
Ricordo ancora la cintura che trovarono e con cui si divertiva a torturare mia sorella.
Il peggio di tutto? È che l'aveva premeditato.
Fin da quando ha fatto costruire questa casa mio padre ha pensato di insonorizzare tutte le stanze al quarto piano in modo di avere più privacy nel suo studio, far riposare meglio me e Nova e fare una chiacchierata con i suoi amici senza che nessuno potesse disturbarli.
In realtà i suoi progetti erano ben altri.
Non salgo in questo piano da quando avevo quattordici anni e volevo sentire Nova di nuovo vicina a me, ma dopo neanche cinque minuti sono dovuto uscire perché non riuscivo a respirare regolarmente.
Stavo avendo un attacco di panico.
Spensi la sigaretta e continuai a fissare il letto. Mia madre aveva scoperto che quella non era stata la prima volta che suo marito violentava la figlia, ma che quella era l'ennesima volta che Nova subiva violenza da parte di nostro padre.
Da quel poco che abbiamo saputo è che lui lo faceva continuamente da quando Nova aveva dieci anni, approfittava dell'assenza di mia madre e del fatto che le stanze del quarto piano erano insonorizzate.
E nessuno si era accorto mai di nulla. Io non mi ero accorto di nulla. Colin che veniva spesso qui se n'era accorto, ma io che ero suo fratello no.
Non ho mai capito che soffrisse e quello era il mio rimpianto peggiore.
Non aver mai fatto nulla per salvarla.
Nella mia testa c'erano state mille domande dopo la sua morte e colpe che mi davo e che davo a Colin.
Mi aveva confessato una settimana dopo di sapere ciò che faceva mio padre già un mese prima della morte di Nova. Da quel momento non gli ho più parlato, non ho voluto più sapere di lui perché era un traditore. Non aveva fatto nulla, non aveva detto nulla e mia sorella ne aveva pagato il prezzo.
Avevo otto anni, ma la sua morte mi ha devastato.
Quando sono tornato a scuola una settimana dopo il funerale i bambini della mia classe mi guardavano assorti dalle parole che avevano usato i loro genitori mentre parlavano della mia famiglia. Le maestre mi guardavano dispiaciute e quando c'erano i colloqui aspettavano mia madre per ore, ma lei non arrivava mai. Non si è più occupata di me dopo la morte di Nova ed avevo imparato a vivere senza più la mia famiglia.
C'era solo Agatha che si occupava di me, ha curato le mie ferite quando facevo le risse, è stata con me mentre vomitavo il mattino dopo una sbornia e provava a gestire i miei attacchi di panico con poco successo.
Lei non è mai riuscita a gestire i miei attacchi di panico, l'unica che dopo tutti questi anni ci è riuscita è Crystal, e non solo una volta, ma più volte. Ma non potrebbe mai funzionare. Lei non è fatta per restare, l'ha dimostrato e detto più volte e io non posso più trattenerla.
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NON TI SCORDARE DI ME
Chick-LitCosa si ottiene quando il fuoco incontra l'acqua? Un carattere turbolento e degli occhi neri su cui annegare. È la descrizione di Crystal Evans, una ragazza di diciassette anni con un passato non facile e un atteggiamento non da meno. A spezzare il...