79. SORRENTO (la città del sole)

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"Quí dove il mare luccica e tira forte il vento, su una vecchia terrazza davanti al Golfo di Surriento..."

Dopo essere andati via dalla stazione, Claudio e Debora hanno accompagnato i loro amici in albergo. Alessandro e Sabrina, appunto, alloggeranno in un hotel non molto distante dal centro storico di Sorrento. Ha gestito tutto lui, naturalmente, prenotando online (all'insaputa della sua dolce lady).
In serata ceneranno tutti insieme, ma adesso i nuovi arrivati hanno solo bisogno di rigenerarsi e di riposare un po'. Cosicché, dopo che in reception hanno consegnato loro le chiavi, a nome dei signori Cristaldi, Alessandro e Sabrina possono finalmente accedere a quella che sarà la loro camera in questi giorni.
«Un letto! Sembra un miraggio, Dio mio!», sorride Sabrina precipitandosi a distendersi all'istante, dopo aver adagiato la borsa su una poltroncina.
La ragazza è stanchissima ovviamente.
Alessandro sorride, distendendosi subito accanto a lei. La osserva in silenzio per qualche secondo.
«Questa sorpresa ci è costato uno strapazzo non indifferente, amore, hai ragione!», sussurra lui avvolgendola tra le sue braccia.
«Io ho capito solo che con te non so mai con certezza dove mi troverò domani!», risponde Sabrina con un sorrisino sfottente.
Alessandro punta gli occhi nei suoi e la osserva ancora senza dire niente.
«Spero ti sia piaciuta questa piccola sorpresa...», afferma lui lasciandole una piccola carezza sulla guancia.
Sabrina annuisce con ovvietà.
Subito dopo, Alessandro si solleva appena reggendosi su un gomito, mentre Sabrina si gira su un fianco, sempre per guardarlo meglio in faccia.
«Quante cose sei in grado di fare senza che io me ne renda conto, eh? Bravo, tesoro, bravo! Il che è anche abbastanza preoccupante, sappilo!», osserva lei sfottente.
«Ah, sí? E tu sappi che non è mica tanto facile tenere testa alle tue mille domande, alla tua irrefrenabile curiosità! Soprattutto quando poi inizi a sfarfallare verso situazioni inesistenti!», risponde lui inarcando un sopracciglio.
Sabrina sorride consapevole.
«Cosicchè era Debora quella mattina, quando ti ho sentito vociferare in cucina! "Lei non sa niente!" , "Non deve sapere niente!", "Meglio se comunichiamo tramite messaggio!" "Lo saprà quando sarà il momento!". Bla bla bla, bla bla bla!», osserva lei con un mezzo sorriso.
Lentamente si sposta per salire a cavalcioni su di lui.
«E a me invece avevi detto che era Fiorella, che stavi parlando con Fiorella! Fiorella di mattina presto, eh? Non ci ho mai creduto veramente, lo sai?!», continua lei fintamente minacciosa.
Alessandro trattiene a stento una risatina.
«Ed è per questo che hai cercato di spiare nel mio cellulare, vero?», domanda lui.
«Eh?», domanda lei diventando subito rosea in viso.
«"Eh?" Facciamo finta di non capire, vero?», sfotte lui.
Sabrina resta a fissarlo in silenzio per qualche secondo. Mentre lui subito capovolge la situazione, ritrovandosi sopra di lei.

«Allora, non rispondi più?», domanda lui mordendosi il labbro inferiore «Non è vero che hai cercato di controllare il mio telefono di nascosto, in questi giorni?», continua poi sempre con fare sfottente

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«Allora, non rispondi più?», domanda lui mordendosi il labbro inferiore «Non è vero che hai cercato di controllare il mio telefono di nascosto, in questi giorni?», continua poi sempre con fare sfottente.
Sabrina invece continua a non rispondere. Ammetterlo è difficile insomma. Ma pare che lui l'abbia sgamata. Come avrà fatto?
«Beh... non esageriamo adesso! È_ è impossibile controllare il tuo telefono...!», dice poi lei a tratti.
«Ah, è impossibile?!», domanda lui «E perché è impossibile?», prosegue ancora con fare provocatorio.
«Perchè hai la password di sicurezza ed è impossibile accedervi!», risponde lei cercando di mantenere una certa naturalezza.
«Allora ammetti di averci provato a curiosare!», continua Alessandro trattenendo un sorriso.
«Ci ho provato, ok... e_ e allora?», sussurra lei cercando di essere spavalda.
«Mancanza di fiducia!», afferma lui.
«E_ e tu hai qualcosa da nascondere, visto che chiudi tutto sotto password?», domanda lei provocatoria inarcando un sopracciglio.
«Io ce l'ho sempre avuta la password d'accesso, comunque!», risponde lui.
«Allora hai sempre avuto qualcosa da nascondere! O no?», controbatte lei così a caso senza abbandonare quel sorriso sfottente stampato in faccia.
«Ma tu cosa cercavi esattamente nel mio telefono?», domanda lui posando lentamente le labbra sul suo mento.
Inizia a lasciarle qualche bacio provocatorio.
«Tutto e niente...», risponde lei.
«Chissà con chi dovevo scambiarmi quei messaggi, vero? Erano queste le risposte che cercavi lì dentro?», provoca lui posando subito le labbra su quelle di lei.
«Beh... io_ io te l'ho chiesto più volte, con le buone maniere, lo sai. Ma è sempre il tuo essere molto vago nelle risposte che mi fa' venire ogni tanto i dubbi (e i nervi)!», risponde lei distraendo appena lo sguardo.
Sta cercando di mantenere integra la sua concentrazione, anche se non è facile.
«Molto molto esauriente come spiegazione, non c'è che dire!», risponde lui annuendo con fare ironico.
Dopo qualche secondo di silenzio, Sabrina riprende a parlare.
«Comunque, puoi star tranquillo, mio caro, perché tanto non ho nemmeno provato ad inserire un'ipotetica password. Non ho avuto accesso a nulla, quindi rilassati, baby!», sfotte lei sospirando appena.
Alessandro tiene lo sguardo puntato sulle sue labbra. Inutile negare la costante voglia di baciarle.
«Tu sei una donna di poca fede, sappilo!», afferma lui lasciandole un bacio a stampo.
Sabrina sorride, tutto sommato divertita.
«Come se tu fossi tutto questo "vivi e lascia vivere", guarda!», controbatte Sabrina.
«Io non ho il pensiero di controllare il tuo telefono, sinceramente! E non mi è mai neanche venuta l'idea!», informa lui «Questo perché io mi fido di te!», aggiunge poi.
«Ti fidi perché sai di poterti fidare... E fai benissimo, ovviamente a fidarti! Ma, anche se fosse, io non ho nulla da nascondere e non ho password segrete! Capito, belloccio mio?», afferma lei con un sorrisino sfottente.
«Sei tremenda, ragazzaccia!», sussurra lui scuotendo il capo con fare ironico.
Con un solo movimento, Alessandro cambia posizione, distendendosi così accanto a lei.
Estrae subito il telefono dal taschino dei suoi jeans e lo sospende in alto, davanti agli occhi della ragazza, tenendolo fermo con una mano. Attiva lo schermo che, ovviamente, richiede subito di digitare una password di 4 cifre.
«T'interessa la questione?», domanda lui indicando lo schermo.
«No, non sono interessata!», risponde lei distraendo lo sguardo con un filo d'imbarazzo.
«Bugiardona!», dice lui sfottente.
«Perchè dovrebbe interessarmi adesso, scusa? Questo sinceramente non è uno di quei momenti in cui accedere al tuo telefono risulta essere un pensiero strano, ecco! Sono tranquilla, adesso. Quindi, no, non m'interessa!», risponde lei con un sorriso sghembo.
«Ti credo, ti credo!», sfotte lui in tutta risposta.
Subito, Alessandro prende la mano di lei, impugnandone l'indice ed inizia a digitare piano i numeri necessari per lo sblocco usando il suo dito.
«Milleottocentoquattro!», dice lui solo.
Man mano che Alessandro ha guidato il suo dito sulla tastiera, Sabrina ha potuto ben visionare quei quattro numeri. Uno ad uno.
"1804"
«Confermiamo?», domanda lui.
E senza che lei abbia la facoltà di decidere, Alessandro fa' partire la conferma e subito il telefono si sblocca, facendo spuntare una loro fotografia come sfondo.

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