"Ma, ma, male che vada, ci pensiamo domani. E se nasce un problema poi scivola via. Via come una macchina sull'autostrada del sole nella notte..."
(Ci pensiamo domani)
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Dopo essersi di poco ricomposti, Alessandro e Sabrina restano accoccolati l'uno nelle braccia dell'altra, tranquilli e visibilmente rilassati. Il lenzuolino addosso è piacevole, visto che questa mattina il freschetto si sente lieve anche in casa.
Lei, intanto, intreccia le gambe a quelle di lui con fare sfottente.
I due ragazzi hanno chiacchierato del più e del meno.Hanno riso, stuzzicandosi su cose banali (come spesso accade tra loro) ma, dopo un breve silenzio Alessandro riprende a parlare.
«Amore, come la immagini la tua vita tra qualche anno?», domanda lui ad un certo punto, con lo sguardo puntato al soffitto, mentre lascia scivolare qualche ciocca di capelli di lei tra le sue dita.
La ragazza, col viso poggiato sul petto nudo di lui, intanto, sorride appena, restando brevemente in silenzio.
«E allora? Non mi rispondi?», sussurra Alessandro con un sorriso velato.
Pare insistente a questa domanda.
«Come mai questa domanda, Ale?», chiede infatti lei, sollevando il capo per osservarlo un po'.
«Così... Credo che sia una domanda semplice semplice in fondo...», risponde lui puntando gli occhi in quelli di Sabrina per qualche istante.
«Beh, non è proprio "semplice semplice" come dici tu. Se io la rivolgessi a te, mi risponderesti con altrettanta facilità?», chiede lei con fare sfottente.
Alessandro sorride di rimando.
«Io ammetto che, in genere, ho sempre guardato poco e niente al domani. Non ho mai avuto progetti personali per un futuro. L'unica cosa sulla quale ho sempre avuto certezze era il mio lavoro. Più che altro, ho sempre vissuto così, alla giornata!», spiega il ragazzo.
Resta in silenzio per una manciata di secondi.
«Peró, se ci penso adesso, immagino te, sempre accanto a me. Tu ci sei e questo è poco, ma sicuro!», aggiunge lui mentre un sorriso si fa' spazio sul suo volto.
«Molto interessante come osservazione!», risponde Sabrina lasciandogli qualche bacio sul pettorale, scolpito a dovere.
Alessandro sorride inevitabilmente per questo suo gesto. I suoi baci sanno provocargli brividi inspiegabili.
«Ma la domanda l'ho fatta io a te. Tu cosa mi rispondi, invece?», riprende lui con un mezzo sorriso.
«Anche per me ci sei tu ovviamente. Sempre e solo tu!», ammette lei.
Tira un bel respiro, mentre il suo sorriso si fa' di poco più ampio.
«Ebbene, se proprio vuoi saperlo, spesso immagino noi. Immagino noi, una casa e una famiglia tutta nostra. Tra qualche anno, mi piacerebbe essere moglie e mamma....»,spiega lei «Tua moglie!», specifica poi sollevandosi per salire piano a cavalcioni su di lui.
C'é sempre una punta d'emozione, dinnanzi a certe idee riguardanti il futuro che immagina per sé.
Alessandro sorride mordendosi il labbro inferiore.
«Tu sei mia a prescindere. Lo sai questo?», sussurra lui mentre riprende a giocare con qualche ciocca dei suoi capelli lunghi.
Intanto, Sabrina sorride ancora e abbassa di poco lo sguardo. Sentirselo dire ha sempre un certo effetto, insomma...
«Ma vorrei continuare ad essere anche una donna lavoratrice. Il mio lavoro ha comunque il suo spazio importante nei miei pensieri ...», riprende lei sorridendo sicura.
Alessandro sorride di rimando.
«È assolutamente giusto che sia così, se è ciò che vorrai!», afferma il giovane.
«E poi... Poi_ io immagino un "piccolo te" tra le nostre braccia. Un mix perfetto tra me e te, insomma. Una creatura tutta nostra, dove i tuoi e i miei lineamenti si fondono perfettamente, dando vita ad una nostra piccola copia...», spiega lei con espressione visibilmente sognante.
Alessandro sorride inevitabilmente dinnanzi a queste parole.
«O una "piccola te" con i tuoi occhi e le tue labbra...», interviene lui così spontaneamente «Ma, ahimè, sarebbe la mia preoccupazione più grande, lo dico sempre!», scuote il capo sorridendo esasperato «Meglio i maschietti credo!», aggiunge lui.
Lo dice sempre, sì. Sabrina, intanto, sorride a sua volta.
«Ti ci vorrei proprio vedere, invece, alle prese con una bambina, un giorno! Sono sicura che ti scioglieresti come un ghiacciolo!», sussurra lei «Perchè, devi sapere che le figlie femmine sono, quasi sempre, le "pupille" dei papà. E anche il loro più grande punto debole, ecco...», afferma lei con un sorriso sghembo.
«Se stai cercando di consolarmi non è questo il modo adatto, sappilo!», sfotte lui trattenendosi dal ridere.
«E invece consolati, perchè il mio punto di vista è pisitivo. Se un giorno avremo una bambina, sono convinta che ti amerà incondizionatamente. Ed io gioiró nel vedervi insieme, perchè sono sicura che ti amerà esattamente come io ho amato mio padre. Tu sarai il suo supereroe, il suo punto di riferimento. Ai suoi occhi sarai semplicemente unico. Ti parlo da figlia adesso. Lo sono stata anche io ed è questo ciò che pensavo di mio padre. E vorrei che in futuro, se dovessimo avere una bambina, sia fortunata quanto lo sono stata io. Questo è il mio desiderio...», ammette lei con occhi lucidi.
Alessandro la attira a sè e le lascia un bacio delicato sulle labbra. Lei si commuove dinnanzi a questi pensieri e lui la osserva in un mix di dolcezza e ammirazione.
«Penso che tra madri e figli il cordone ombelicale (inteso come legame) sia pressoché essenziale. Il legame è automaticamente solido e viscerale, perchè è tutto così naturale. Tra padri e figli, invece, credo che il rapporto non sia poi così scontato. È fatto di piccoli passi, conquiste, presenze, tanto amore. Ma, quando l'amore è intenso, diventa anch'esso indissolubile!», sorride ancora lei con occhi umidi.
Il ragazzo si precipita nuovamente sulle labbra di lei, coinvolgendola in un bacio intenso e delicato in contemporanea.
L'idea di tutto ciò che vede nella sua vita futura é sempre un dolcissimo pensiero per Sabrina. Soprattutto perchè sa di voler realizzare tutto ciò con l'uomo che ama.
E adesso si sente libera di parlarne con lui, anche se al momento non sa se questo avverrà mai, o fra quanto tempo avverrà.
(Ecco perchè spesso si definisce una sognatrice!).
Ma in questi pensieri, ormai, riesce ad immergersi anche lo stesso Alessandro, perchè oggi per lui non pesano più, come accadeva tempo fa'.
«Vedremo cosa combinerò col piccolo Alex appena nascerà! Sarà lui la mia piccola cavia!», sorride il ragazzo scatenando anche la risatina di lei.
Si osservano in silenzio per una manciata di secondi, con un sorriso contagioso stampato in faccia.
«E casa nostra come la immagini, invece?», domanda poi lui riprendendo il discorso di prima.
Sabrina ci pensa un po' su e sorride ancora.
"Casa nostra" suona strano, ma la sensazione che trasmette è bellissima.
«Non la immagino chissà come. Non ho idee ben precise a riguardo, giuro. Ma, sicuramente, escluderei un appartamento piantato in mezzo al caos della città. Questo è certo!», ammette lei.
«Quindi pensi che la nostra casa possa essere tipo questa quí? Così, in mezzo al verde, ben piantata nella pace più assoluta? Lontana dal "caos", hai detto, no?», domanda lui tra un sorriso e l'altro.
Sabrina annuisce. É così infatti.
«Ho l'impressione che tu voglia mirare nuovamente sulla questione della proposta di "convivenza", vero?», sorride lei sollevandosi appena per puntare i suoi occhioni grigi in quelli di lui.
«No, non punteró più su quel discorso, guarda. Per il momento ho stoppato, tranquilla!», afferma lui in maniera lievemente provocatoria.
Sabrina, per un attimo, perde il sorriso.
«Che vuol dire?», domanda quest'ultima.
«Che ho soddisfatto la mia curiosità. Ti ho esposto i miei progetti e tu mi hai esposto i tuoi. Per il momento sono solo idee, piccoli e grandi desideri verso i quali un giorno ci incammineremo per concretizzarli! Le nostre prospettive si adattano perfettamente, a quanto pare! Abbiamo buoni propositi di riuscita, perchè sento per la prima volta che condivido i tuoi stessi obiettivi verso il futuro!», afferma lui con un sorriso velato «Ed è una novità per me, lo sai benissimo...», continua lui.
Sabrina, intanto, continua ad osservarlo restando faccia a faccia con lui.
«C'era una punta di rimprovero nelle tue parole di poco fa, però. É vero? Perchè ho avuto questa impressione?», domanda la ragazza.
«Rimprovero di cosa?», domanda lui scuotendo il capo.
«Mi è sembrato così. Ma puoi sempre spiegarmi...», dice la ragazza.
«No, nessun rimprovero. Ne abbiamo parlato più volte. E tutte queste volte ti ho fatto capire le mie intenzioni. O no?», domanda lui.
Sabrina lo ascolta senza proferire parola.
«Tu sai che voglio condividere la mia quotidianità con te, iniziando a provare con l'esperienza di una convivenza. Mi hai chiesto tempo e te lo sto concedendo. Anche se, ogni volta che sei quí, vorrei che tu non andassi mai via...», spiega lui mentre lei lo osserva con occhi lucidi.
«Non voglio proportelo continuamente, ecco perché al momento mi sono imposto di non aprire più il discorso. Ma, quando te lo chiederò di nuovo (tra quanto non lo so), sappi che ti metterò alle strette per davvero! Se ci sarà un altro rifiuto da parte tua, penso che non te lo chiederó più!», afferma lui addolcendo il concetto con un sorrisino sfottente.
«Mi lascerai?», domanda lei così d'impatto.
«No, ma rinuncerò all'idea della convivenza!», risponde il ragazzo sorridendo ancora.
Sabrina posa le labbra sulla sua guancia. Lascia delicatamente una scia di baci scorrendo piano verso le labbra di lui. E poi scende, sempre piano, verso il suo collo.
«Sei drastico. Sei permaloso. E quando ti fissi su una cosa sei veramente petulante! Oserei dire quasi insopportabile!», sussurra lei con le labbra posate proprio sul suo punto debole.
«Ragazza, fa' attenzione... », sorride lui preso, mentre lei continua a giocargli i sensi con baci caldi ed insistenti «Che tra un po', va a finire di nuovo che non sarò più in grado di intendere e di volere!», aggiunge poi.
Ma Sabrina lo sta facendo apposta.
«Fa' di nuovo caldo quí, porca miseria! Vero, amore mio?», sussurra lei tra un bacio e l'altro.
Sta insistendo alla grande, con audacia e dolcezza. Senza contare il fatto che, ondeggiando appena su di lui, lenta e provocante, sta volutamente innescando un giochetto un tantino "pericoloso".
«Hai imparato benissimo a provocarmi, lo dico sempre!», sussurra lui.
«Dici?»,domanda lei prendendo il viso di lui tra le sue mani.
«Dico dico!», risponde lui cambiando subito posizione per poi ritrovarsi sopra di lei.
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🌻GLI UOMINI DELLA MIA VITA🌻
FanfictionSabrina è una giovane ragazza in cerca di una stabilità lavorativa. La sua vita è stata segnata da un triste avvenimento accaduto in famiglia. Nonostante viva con razionalità, sogna e crede nell'amore eterno. Purtroppo, però, è anche fermamente conv...