94. DIARIO DI BORDO (il ricordo della nostra fuga d'amore)

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"La tua voce è il mio suono preferito..."

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Sabrina pov.

Il primo risveglio nella nostra suite incantevole, di una domenica mattina tranquilla. Stava già suonando la sveglia sul mio telefono, ma per un attimo avevo compreso ben poco della mia intera esistenza. Quasi non ricordavo nemmeno dove mi trovassi in quel momento, tanto che mi sentivo stordita.
Le braccia di Alessandro che mi avvolgevano dalla vita, non erano certo una novità. Ma tutto mi faceva credere che, invece, ci trovassimo semplicemente a casa nostra in Salento. Nella nostra camera. Nel nostro letto.
Lo sguardo puntato alla finestra, però, mi aveva fatto capire, dopo un po' (finalmente), che in realtà mi trovavo solo nel bel mezzo del mio piccolo e bellissimo sogno realizzato: Santorini.

Tra un sorriso e l'altro, chiudendo nuovamente gli occhi in un sospiro, mi godevo la beatitudine del momento, mentre Alessandro, intanto, continuava a dormire alle mie spalle tenendomi ben stretta a sé. Stranamente, pareva non essersi neanche mosso lui al suono della sveglia, suonata poco prima.
La mia mente inizia così a mettersi in moto, pian piano, cercando di ricordare qualche piccolo dettaglio importante.
Era forse un sogno quello della nostra serata trascorsa il giorno prima? La nostra cena sulla terrazza di un semplice locale con vista mare, la passeggiata sulla spiaggia subito dopo (prima di rientrare in hotel), le nostre confessioni, la predominante e strana voglia di "futuro"... Per poi concludere con Alessandro che mi aveva seriamente parlato di "bambini" e del velato desiderio di metterne al mondo uno.
Dio mio, ancora adesso mi sembra così incredibile! In quel momento, però, durante quell'inaspettata rivelazione, io avevo notato assoluta convinzione nei suoi occhi. Anche se ammetto che, per un attimo, ho pensato che tutto il suo entusiasmo fosse dovuto solo all'effetto del raki greco che Alessandro aveva bevuto durante quella nostra cena.
Ma, se il raki non c'entrava niente, allora, quel che mi ha detto è davvero frutto di un suo cambiamento? Di un velato desiderio ben nascosto nel suo cuore?
Al sol pensiero, non riuscivo proprio a non sorridere. Ancora, ancora e ancora...
Fra incredulità e commozione, quella mattina, contemplavo il mio Alessandro col sorriso sulle labbra.

Stentavo a crederci, sì. Ma, il sol ricordo di quelle parole, mi faceva (e mi fa' battere forte il cuore ancora adesso!)
Il pensiero di un futuro concreto, il pensiero che un giorno (forse non troppo lontano) probabilmente avremo la possibilità di stringere un fagottino tutto nostro tra le braccia... Beh, l'idea di una "famiglia" da creare insieme, questo sì, che mi faceva sorridere di cuore!

E poi adoravo quel beatificante silenzio. Adoravo quella pace che ci circondava. Adoravo stare a guardare ogni dettagliato lineamento del suo viso.
Il fatto è che mi piace osservarlo mentre dorme (quando succede che raramente è lui dormire un po' più di me!).
Ebbene, sapete, quando succede, mi perdo sempre nella sua bellezza!
Nonostante la sua montagna di capelli disordinati! Amo particolarmente i suoi ciuffi ribelli! Ribelli, proprio come lui e quasi apparentemente indomabili!
(Anche se, in realtà, Alessandro riesce comunque a gestire la loro ribellione, perché lui è il mio Sandokan, il mio selvaggio, il mio barbuto capellone!)
E mi diverte pensarlo!
Adoro lasciargli piccoli baci delicati sul naso, anche se la mia intenzione non è mai quella di disturbare il suo sonno.
Quando dorme, sembra un angioletto innocente. Quando è sveglio, invece, diventa il mio diavoletto rompi scatole! Dando voce a questo mio pensiero, così, senza rendermene conto, nel giro di poco, sobbalzai all'improvviso.
La sua voce ruvida mi chiese perché lo avevo definito "rompi scatole" qualche secondo prima.
(Ebbene sì, Alessandro aveva sentito il mio commento. L'aveva sentito eccome!)

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